Va in archivio anche la terza giornata della Coppa del Mondo in scena in Qatar. Una giornata contraddistinta per la prima volta da quattro partite giocate dalle 11 del mattino alle 20. Domani si replicherà con altri quattro incroci.

Ad inaugurare questo martedì il risultato più clamoroso del Gruppo C: la sconfitta dell’Argentina per mano dell’Arabia Saudita. Hervé Renard, tecnico della nazionale saudita, dispone la sua formazione con grande perizia e manda in fuorigioco per 7/8 volte la nazionale argentina nel primo, anche quando va sotto nel risultato per il rigore trasformato da Messi. E se all’intervallo si va sull’uno a zero per gli uomini di Scaloni, nella ripresa l’Arabia Saudita colpisce con due reti in cinque: prima il diagonale mancino di Al Shehri, poi un gol da fuori area di Al Dawsari. Sono le due reti che mettono KO un’Argentina da lì in avanti padrona del campo, ma costretta a cozzare sempre contro l’ottima fase difensiva e di pressing di un’Arabia Saudita all’europea. Unica nota negativa della partita degli uomini di Renard è l’infortunio del capitano, Al Faraj, certamente non il primo di queste prime giornate di Mondiale.


Alle ore 14 in campo anche il Gruppo D con Danimarca-Tunisia, altra sfida che metterà a nudo il grande equilibrio che questa Coppa del Mondo pare destinata a regalare. La nazionale danese fatica nel primo tempo a contenere le folate offensive della nazionale tunisina affidate alle rapidità di Laidouni e Jabali. Eriksen e compagni non trovano quasi mai spazi tra le linee e faticano a creare i presupposti offensivi. La ripresa parte con Cornelius in campo e il peso offensivo danese aumenta, ma la Tunisia non si scompone e dopo una prima frazione tutt’altro che catenacciara, offre una ripresa di difesa della propria metà campo. Ne scaturirà un pareggio a reti bianche. Da segnalare l’infortunio di Delaney (Danimarca).


Non sarà l’unico zero a zero di questo martedì perché ne arriverà un secondo, quello tra Messico e Polonia. La gara andava a completare la prima giornata del Gruppo C, lo stesso di Argentina e Arabia Saudita, e restituirà in questo caso un punto per parte. Possono sicuramente recriminare i polacchi del ct Michniewicz, che pur nell’economia di una partita tutt’altro che brillante, offuscata dalla scelta di due punte che vanifica l’apporto di Zielinski, sbagliano un rigore nella ripresa con Lewandowski, la cui maledizione di segnare ad un Mondiale prosegue. Sabato 26 novembre sarà già una giornata potenzialmente decisiva: il Messico sfiderà l’Argentina, che in caso di vittoria della Danimarca sull’Arabia Saudita e di insuccesso contro la nazionale messicana saluterebbe il Mondiale con un turno di anticipo. Ogni altro incrocio di risultati, invece, lascerebbe tutto aperto sino alla terza giornata.


In serata in campo i Campioni del Mondo in carica della Francia. Avversaria l’Australia, che ha il grande merito – come accaduto in tutte le altre gare, eccezion fatta per la prova incolore del Qatar nella sfida d’esordio – di non regalare proprio nulla ad avversari sulla carta più blasonati. Non è un caso che la nazionale australiana passi in vantaggio dopo soli 10′ con Goodwin, che traduce in rete un’ottima azione sulle destra con assist decisivo di Leckie (e lancio splendido dalla difesa). La reazione francese è però veemente e in pochi minuti, prima con Rabiot e dopo con Giroud (su assist dello stesso Rabiot), gli uomini di Deschamps ribaltano il risultato. Nella ripresa, dopo il palo di Irvine che avrebbe potuto rimettere la gara subito in parità, la chiuderanno Mbappè e Giroud portando subito la Francia al comando del Gruppo D. Anche in questo caso, come accaduto in altre due gare di giornata, da segnalare l’infortunio al ginocchio per Lucas Hernandez, fratello del Theo del Milan.

di Alessio Semino