Sotto l’ombrellone, riguardando l’archivio del mio calcio, ho ritrovato un articolo dell’estate 2017 di Luigi Garlando della Gazzetta dello Sport con un titolo curioso: “Il calcio è come l’aceto: serve una buona madre, fare una buona squadra di calcio e come fare l’aceto“.

L’editorialista della rosea è convinto che la madre dei successi delle squadre siano i calciatori e che i successi juventini senza Pirlo e il Triplete di Mourinho senza Cambiasso e Milito non sarebbero arrivati. Ecco, ricordando le gare del Vecchio Balordo dello scorso anno mi è stato difficile trovare il calcio madre e l’aceto nei risultati.

Guardando le amichevoli del Grifone durante questa preparazione, esse fanno pensare e sperare che la nuova stagione di Blessin possa andare meglio anche perché le prestazioni nelle prime due gare (senza gol) e il successo contro la Lazio non possono arrivare per caso.

Badelj con Coda hanno fatto bene il Battiato rossoblù a quarti. Il primo è stato il centro di gravità permanente nel cuore del gioco, il secondo nella fase offensiva, anche quando non ha fatto gol. Intorno a loro due, aspettando gli assenti per infortunio e le ciliegine del calciomercato, tutti li cercano.

Badelj è pronto ad impostare ma anche a surrogare la difesa facendo falli tattici importanti come avvenuto contro la Lazio. Coda oltre vedere e sentire la porta infonde coraggio ai compagni che provano il dribbling sulle corsie laterali, crossano e cercano il passaggio giusto quando si smarca nella zona luce.

Blessin e i suoi collaboratori sono stati bravi in un mese di preparazione a trasformare il Genoa rispetto alla scorsa stagione in una squadra vera nei presunti titolari. Sono da migliorare le seconde linee: dipenderà da chi non farà le valigie darsi un gran da fare per non rimanere indietro.

Blessin, Spors, Ottolini dietro le scrivanie del Pio Signorini, assieme allo staff tecnico e fisico ad inizio preparazione, avranno ragionato sui difetti del Genoa dello scorso campionato e avranno cercato di capire se i motivi erano di ordine psicologico, con lo spogliatoio già retrocesso alla fine del girone di andata e qualcuno che giocava a nascondino quando bisogna  giocare nelle avversità (e il calciomercato in uscita ne è la prova) oppure se erano scarsi tecnicamente e di difficile assemblamento per fare una squadra.

Il segreto delle prestazioni del Genoa dell’estate 2022 è stato avere la fame. Tutto potrebbe nascere dalla motivazione sul campionato futuro che dovrà essere la chiave dell’apprendimento dei dettami tattici. Ogni calciatore dovrà essere l’attore principale della propria prestazione e del proprio comportamento con capacità di scelta decisionale e non solo esecutore di ordini tattici.

La bravura di Blessin e del suo staff è la semplicità, la chiarezza. Nessuno se la tira da professore e quando si spiega e si parla entra in gioco la famosa regola delle tre C, tanto cara ai vecchi allenatori: Chiari- Concisi- Completi. Sotto il manico di Blessin ad oggi l’obiettivo è quello che vogliono tutti i tifosi, raggiungerlo alla svelta e dopo togliersi soddisfazioni.

Vi è stata la quasi conferma del gruppo dello scorso anno, anche dopo una stagione non ottima, cioè la squadra del primo tempo contro la Lazio non sarà smembrata. E il Genoa di Blessin ha dimostrato, ad oggi, di essere una realtà consolidata nel prossimo campionato, che sarà più duro dei precedenti. Una squadra che ha senza dubbio margini di miglioramento specialmente se le richieste sul mercato del “metal” mister, condivise da Spors e Ottolini, andranno in porto sia in uscita che in entrata.

Maneggiare con cura i risultati estivi e non illudersi deve essere la priorità della dirigenza genoana. Occorre migliorare per qualità tecniche una rosa momentanea, anche senza toccare nessuno, non garantisce di fare un miglior campionato. La dirigenza dopo questa estate Lucifero non si dovrà dimenticare che servirà non solo altra benzina, compito di Blessin e lo staff, ma soprattutto altra carrozzeria, in particolare nel cuore del gioco.

Parlare di Genoa-Benevento Coppa Italia in programma Lunedì prossimo diventa difficile, perché se la casa del Genoa è quasi pronta senza utilizzare il 110% del Bonus, quella del Benevento appare indietro nella costruzione. Nel Sannio confidano nei 22/23 giorni di mercato mancanti. Lunedì il primo esame tosto in Coppa Italia contro il Genoa con Mister Caserta alle prese con un calciomercato bollente dopo la partenza di Lapadula sostituito da La Gumina.

Una delle ultime partite di preparazione prima di lasciare il ritiro di Cascia contro il Siena è finita 0 a 0. Con questa formazione: Paleari (34’st Manfredini); El Kaouakibi (11’st Letizia), Masciangelo (1’st Foulon), Barba (1’st Pastina), Farias (1’st Tello), Koutsoupias (11’st Karic), Glik (25’st Capellini), Insigne (1’st Improta), Ionita (1’st Acampora), Viviani (25’st La Gumina), Forte (34’st Vokic). A disposizione: Lucatelli, Sanogo, Pape Samba, Basit, Talia.

Dalla formazione si evince che Mister Caserta ha mischiato le carte in tutti i reparti che hanno fatto vedere lacune un po’ dovunque. Ecco perché il tecnico continua a lavorare con interrogativi importanti che provengono dal calciomercato: Barba, Ionita, Insigne, rimarranno? E tutti i giorni si chiede con chi dovrà lavorare.

La sfida contro il Genoa stuzzica in ogni caso le Streghe. In quella partita Caserta vorrà scoprire altre verità sui sanniti. Per Caserta, la dirigenza e i tifosi Genoa-Benevento di Coppa Italia dovrebbero e potrebbero essere la cartina di tornasole per capire il valore della Strega e il prossimo futuro.

La sfida tra Genoa e Benevento, valida per i trentaduesimi di finale di Coppa Italia, sarà diretta dall’arbitro Andrea Colombo della sezione di Como. Assistenti saranno Vecchi (Lamezia Terme) e Vono (Soverato), quarto uomo Fiero (sezione di Pistoia, Can C). Al VAR andrà Nasca (Bari), come AVAR Longo (Paola).

Il fischietto comasco non ha precedenti col Genoa, ma ne ha tre con la Primavera rossoblu. Il suo esordio in Serie A è arrivato nel dicembre 2021. Vanta invece due precedenti col Benevento, in Serie B.


Genoa Primavera, le prime parole di mister Gilardino: “Ci sono tutte le basi per lavorare al meglio”