La nouvelle vague era un movimento cinematografico francese per rilanciare i film negli anni Cinquanta. La nouvelle vague di Mancini con la Nations League in corso è un movimento calcistico di giovani per cercare di rilanciare la Nazionale fuori dal Mondiale di calcio per la seconda volta consecutivamente.

Visti i risultati delle ultime tre gare azzurre, due pareggi con Germania e Inghilterra e una vittoria con l’Ungheria, la ricerca della nuova identità giovanile azzurra potrebbe lasciare spiragli di speranze in tutti i settori del campo: difesa, centrocampo, trequarti, eccetto in attacco.

In questo calcio particolare e veloce che si vede nelle competizioni europee la vera differenza è fatta dalle squadre e dalle nazionali che hanno i centravanti, le prime punte: Benzema, Lewandowski e altri. Fuoriclasse non solo da area di rigore. L’ultimo gol di una punta italiana titolare in gare ufficiali – e non amichevoli – è quello di Chiesa lo scorso settembre contro la Bulgaria.

La ricerca di bomber che arrivino dal campionato italiano di Serie A e B è difficile per il selezionatore, solo Scamacca se migliorerà nella interpretazione del ruolo potrebbe dare risultati.

Lo stage allargato, compreso l’ultimo di tre giorni prima della Nations League, ha portato all’esordio durante la manifestazione di altri otto giovani. Qualcuno la Serie A l’aveva vista solo tramite gli highlights come Gnonto, Zerbin, Cancellieri, Frattesi, Ricci, Pobega, Gatti, Salvatore Esposito.

Mancini passerà alla storia del calcio italiano per aver lanciato il maggior numero di giovani italiani nelle partite in campo europeo correggendo la ristrettezza di vedute dei club del campionato italiano che non puntano mai sui giovani, per di più con le big del campionato che fanno incetta e investono sui giovani ma dopo non li utilizzano. L’unica squadra ad averlo fatto è stata l’Atalanta di Gasperini e i risultati sono arrivati.

Dopo il secondo trauma e choc mondiale di fila mancato ad un anno dal trionfo Europeo la Nazionale ha cercato di voltare pagina di scatto cercando e lanciando la miglior gioventù italiana conosciuta solo nelle figurine della Panini e non sui giornali specializzati. La Nations League, senza nessuna illusione, qualche segnale lo ha fatto vedere.

Altro esame domani sera in casa della Germania non solo per mantenere il primo posto in classifica del girone. A settembre, mese opaco per gli Azzurri, quest’anno con qualche chance in più considerato che gli allenamenti inizieranno in A e B il primo di luglio e i campionati intorno a Ferragosto, si potrà cercare di ripetere quello fatto abbastanza bene nelle gare di ritorno con gli inglesi e ungheresi.

Crescono anche gli Azzurrini di Nicolato. L’Under 21 azzurra dopo aver vinto in Lussemburgo e pareggiato in Svezia, domani alle 17.30 ha il match point ad Ascoli Piceno: basta un pareggio per accedere alla fase finale dell’Europeo di categoria che si disputerà il prossimo anno in Romania e Georgia.

Under 21 vestita molto di rossoblu a quarti, fatta dal Genoa con Rovella, Cambiaso, Lovato,  Pellegri cresciuti nel settore giovanile, protagonisti che confermano il buon lavoro fatto da Sbravati, Taldo, Chiappino e di tutti gli altri allenatori dalla scuola calcio in su, prima dell’ultimo anno nefasto causato più da problemi extracalcio che da altro.