Alla vigilia dell’ultima sfida casalinga contro il Bologna, in conferenza stampa è intervenuto Alexander Blessin, che ha parlato soprattutto del futuro di una squadra che dovrà ripartire dalla Serie B.

Un suo bilancio sportivo e umano di questi primi 4 mesi al Genoa? 

“Sono arrivato e sono stato accolto bene da chi lavorava qui e dai tifosi, che hanno apprezzato il modo di giocare in campo della squadra. Devo veramente ringraziare i tifosi rossoblu che dall’inizio sono stati dietro la squadra, incitandola e credendoci fino alla fine. È una cosa unica al mondo avere tifosi così caldi e vicini alla squadra. Possiamo parlare anche di statistica, di cosa si è fatto, e in 15 partite abbiamo preso quattordici gol. Una media sotto l’uno a partita. Neanche io avrei pensato di mantenere questa stabilità nel prendere pochi gol. Con quel modo di giocare non volevamo fare un catenaccio, ma giocare intensi e aggressivi creando moltissime occasioni da gol che, purtroppo, non abbiamo realizzato. Questa era una cosa positiva.

Dall’altro lato guardandomi allo specchio mi chiedo cosa abbiamo fatto bene e meno bene e ci tengo a dire che abbiamo fatto soli 7 gol e non è degno della Serie A. Adesso è molto importante, dobbiamo progettare per l’anno prossimo e vedere cosa è mancato. Alcune cose su possono fare assolutamente meglio: molti dati, come quello degli expected goal, si sono alzati ed è mancato poco in partite come contro Udinese, Empoli e Salernitana. Dopo la vittoria col Torino abbiamo ripreso con tre sconfitte dove abbiamo giocato non bene e avuto difficoltà. Può succedere e, dopo, siamo riusciti a riprenderci e portare la speranza di salvarci fino alla penultima partita col Napoli. E anche lì, nei primi 30’, abbiamo forse fatto la migliore partita, anche tatticamente. Alla prima occasione sono andati in vantaggio, nel secondo tempo con un giocatore davanti alla porta abbiamo mancato il pareggio. È stata un po’ la fotografia delle nostre 14 partite.

Come i tifosi hanno sofferto per questa retrocessione, state certi che anch’io ho sofferto. Ora dobbiamo reagire e continuare. Ciò che mi ha motivato è aver visto questi tifosi che sempre staranno dietro alla squadra. Ho ricevuto tanti messaggi via internet e vorrei dire “grazie”. Mi scuso per non essere riusciti a salvarci, ma sono arrivato qui con la consapevolezza che fosse difficile. Ma la missione non finisce qui. Siamo riusciti a dare speranza al Genoa con un modo di giocare aggressivo, fatto di pressing, che piace ai tifosi. Adesso è molto importante prendere la direzione giusta e non sarà facile, assolutamente, ma posso solo promettere che noi, con lo staff, daremo tutto anche la prossima stagione per fare dimenticare questo passo falso e cercare in ogni modo di tornare in Serie A. Lo dobbiamo a questi incredibili tifosi perché se lo meritano. Avevo una missione e non sono un tipo che si tira indietro: abbiamo la missione di ridare ai tifosi ciò che si meritano. Adesso abbiamo la possibilità di costruirci una squadra dall’inizio e abbiamo questo dovere”.

Ha avuto una media punti alta che avrebbe garantito la salvezza. Lei prima ha fatto riferimento alla partita col Torino, quando la squadra è sembrata in crescita. Poi non ha fatto il passo ulteriore. Qual è stata la motivazione?

“Ci sono state tre partite perse, col primo tempo di Verona dove abbiamo giocato malissimo. Otto giocatori erano in Nazionale e sono tornati tardi. Dopo è sempre facile parlare, ma sarebbe stato bene continuare con l’euforia post Torino senza giocatori tornati tardi dalle nazionali. Abbiamo preso gol troppo facili, semplici, e nella partita contro la Lazio ci sono episodi che possono decidere una stagione. Piccoli non ha visto fischiare fallo e avrebbe potuto cambiare la partita. Dopo abbiamo sbagliato proprio la partita. Chiaramente in questi episodi si è dimostrato che la squadra non era ancora pronta a reagire a queste difficoltà. La spiaggia però fino alla penultima partita è riuscita a restare in corsa, malgrado dicessimo sempre che ogni partita era decisiva. Adesso bisogna cercare di tornare quanto prima a una situazione positiva. Voglio chiarire che ho accettato un progetto prolungato e sto al cento per cento dietro a questo progetto.

L’obiettivo ora è avere un attaccate di categoria in grado di finalizzare il suo gioco?

“Assolutamente. Stiamo lavorando su ogni posizione per come rinforzare la squadra ed è cosa che assolutamente dobbiamo fare. È molto importante, prima di tutto, avere una rosa pronta quanto prima, ma trovando giocatori con qualità e anche mentalità. Se riusciremo a trovare i giocatori giusti, saremo pronti e faremo di tutto per prenderli aiutando in questo modo la nostra squadra. Anche i giocatori che rimarranno qui dovranno essere pronto per percorrere la strada che noi abbiamo tracciato”

Il Genoa in B è condannato a vincere, lo è per la sua storia. Per farlo basta aggiungere qualche giocatore od occorre la rivoluzione?

“Abbiamo visto i giocatori che vanno su questa strada e sono disponibili a giocare secondo il nostro modo di giocare. Puntualmente, bisognerà cambiare qualcosa e avere giocatori nuovi. Se poi sono 7/8 non si sa. Ma bisogna aiutare la rosa in termini di qualità. Sarà molto importante in B avere un mix non solo di giocatori giovani che abbiano voglia e siano selvaggi, ma anche calciatori di esperienza per aiutare nella categoria”

Guardare al futuro e su come si immagina il Genoa del futuro. Che tipo di giocatori serviranno? 

“Le componenti le stiamo cercando per un campionato di Serie B, dove troveremo squadre più difensive e dove avremo più possesso palla. Dovremo avere quel carattere e quella aggressività che necessitano in Serie B. Lavoriamo in tale direzione. Sarà una preparazione dura nel pre-campionato e ho ben chiaro come debbano scendere in campo i miei giocatori. Ci aspettiamo dal primo giorno un atteggiamento disposto a soffrire, perché ci saranno i momenti di difficoltà, per andare nella direzione impostata. Sarà una preparazione durissima”

Tornando al presente, domani c’è il Bologna e la possibilità di provare ad arrivare terzultimi che ha comunque una sua piccola importanza 

“Ormai mi conoscete: voglio vincere ogni partita e domani abbiamo il dovere, di fronte ai nostri tifosi, di dare tutto come sempre per vincere questa gara. Non possiamo accettare domani di andare al 50% e metterò i giocatori adatti per vincere la partita. Vogliamo dare tutto, non sarà una passerella domani. Va fatto soprattutto per i tifosi, che dopo la partita vogliono fare un corteo. E allora noi abbiamo il dovere di dare tutto per loro anzitutto”.

In vista del futuro, domani schiererà qualche giocatore che non ha mai giocato o qualche giovane della Primavera? Penso a Sempre magari al posto di Sirigu

“I giocatori che domani andranno in campo se lo sono meritato. Voglio vincere questa partita e non voglio fare regali. Per poter giocare domani bisogna esserselo però meritato” .