Ci sono storie che vanno ben oltre il calcio e quando ci si mostrano agli occhi, è giusto sottolinearle. In realtà questa storia un piccolo e breve passato calcistico lo ha, ma il gesto va ben oltre e si lascia alle spalle tutto il resto. La storia unisce Sidio Corradi, ex giocatore del Genoa e instancabile punto di riferimento del settore giovanile rossoblu guidato dal responsabile Michele Sbravati, e il piccolo Nazar, scappato dalla guerra in Ucraina col fratello maggiore e la mamma nelle scorse settimane. Lui dimostra più anni di quelli che ha e affronta col sorriso quel mostro ineluttabile che si chiama “guerra”, che nessuno mai vuole e che qualche volta, per il volere di pochi, si ripresenta in tutta la sua barbarie.

Era partito dall’Ucraina, più precisamente dall’Est del Paese bombardato giorno e notte, per raggiungere la Germania, località dove risiedonevano già i parenti del papà, rimasto in territorio ucraino. Ma durante il viaggio, in territorio sicuro, si è fatta rotta a Genova. La città Nazar la aveva già conosciuta qualche tempo prima e qui aveva avuto modo di conoscere, tra gli altri, anche Sidio Corradi.

Il legame tra i due è rimasto forte, perché la distanza la abbattono ormai social network e messaggi via telefono. “Ciao Sidio, como va?” era la domanda più ricorrente, in un italiano ancora da sgrezzare, del piccolo ragazzo ucraino. Genova era lontana in quel momento. Adesso è diventata la città che ha aperto le braccia per accoglierlo.

Proprio due giorni fa la famiglia ucraina ha raggiunto l’Italia dopo giorni in macchina per allontanarsi da casa, frontiera dopo frontiera. Al casello di Prà-Voltri li avrebbe aspettati proprio Sidio Corradi, con la sua macchina, per accompagnarli ad Arenzano e dare loro accoglienza nella sua casa in attesa di sistemazioni diverse, sempre qui a Genova. L’affetto di Nazar per Sidio Corradi sta tutto nel fatto che, una volta sceso dalla macchina al casello, ha voluto proseguire sino a Voltri sull’auto dello stesso Sidio.

Nelle ore successive sono stati i social network, in particolare un messaggio dello stesso Sidio su Facebook, a fare circolare questa notizia: “Questa è una foto che mi fa felice” ha scritto Sidio a corredo di uno scatto con Nazar, sempre in tenuta rossoblu. Seduto in mansarda su un letto che, neanche a dirlo, era a sua volta agghindato di rosso e blu.

Quando finirà lo strazio bellico in Ucraina non si può sapere. La speranza è quanto prima, la logica e la storia ci dicono che potrebbe non essere affatto così. Ciò che non cambia è la solidarietà che Sidio Corradi – e con lui il Genoa – hanno fornito a questa famiglia fuggita dall’Ucraina. Sono le belle storie in cui il calcio fa solo da trait union, ma dove da padroni la fanno solidarietà e amicizia. Genova e il Genoa ora sono “casa”.


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