Poche ore alla fine del calciomercato di riparazione offuscato dall’elezione del Presidente della Repubblica. Mercato non solo nei Palazzi del Governo, ma anche dentro i ristoranti della Capitale d’Italia. Non c’erano procuratori, agenti, dirigenti di squadre di calcio ma onorevoli neanche conosciuti solo a caccia dell’intervista.

La grande differenza che l’Italia politica il fuoriclasse ce l’aveva nel cassetto con il rinnovo  di Mattarella a Presidente della Repubblica, il calcio italiano no. Il risultato finale dei due mercati è sempre lo stesso: un calcio ai giovani italiani e un calcio alle Signore della politica italiana.

I giovani italiani sono il nostro futuro, daremo grande attenzione al settore giovanile“. Quante volte lo abbiamo ascoltato dai dirigenti delle nostre società, mai visti a vedere una partita della Primavera su tutti i campi. Si sono rilevate come in questo altro Bazar del calcio italiano, per l’ennesima volta, parole.

In Italia i settori giovanili, spesso e volentieri, non vengono considerati alla stregua di investimenti per il futuro ma come un pesante fardello. Nel campionato italiano i calciatori giovani sono pochi, ancora meno quelli con almeno tre anni di militanza nel club nell’età compresa tra 15 e 21 anni e capaci di arrivare alla prima squadra.

Perché non si concede più fiducia ai giovani italiani anziché spendere soldi, spesso inutili, per portare in Italia carneadi che spesso si rivelano flop ingrossando solamente il portafoglio di procuratori, agenti e porta borse? Meglio precisare subito che fuori da questa considerazione è il Genoa attuale.

Il grido di allarme di Mancini è sempre inascoltato. Per l’ultimo stage che lo porterà agli spareggi  di Marzo per partecipare ai Mondiali del Qatar il CT è alla ricerca di un nove che non sia falso e si è aggrappato al “turco” Balotelli. Dopodiché si è affidato ai naturalizzati Joao Pedro e Luiz Felipe, ai giovani Frattesi del Sassuolo, Ricci del Torino, Scalvini dell’Atalanta e Fagioli, centrocampista nella Cremonese in Serie B.

Una mossa quasi disperata in vista degli spareggi di Marzo della quale, se dovessero  andare male, nessuno della critica e delle società terrà conto.

Il colpo di calciomercato invernale 2022 è stato fatto da Commisso, Presidente della Fiorentina, e non dalla Juventus. Quasi 90 milioni di euro non si potevano rifiutare per un bravo centravanti che dovrà dimostrare qualcosa in più e qualcosa di diverso, non come tutti i   fuoriclasse arrivati nelle squadre top che si sono arenati o spenti.

Altro colpo è quello di Caicedo e non dell’Inter. Tutti i quotidiani sportivi lo elogiano, dimenticandosi che in cinque mesi a Pegli è stato ipocondriaco calcisticamente prima di ogni allenamento. Il Sole di Portofino non l’ha fatto rinascere, la nebbia di Appiano Gentile sì: sarà sicuro di giocare, se succederà, solo un quarto d’ora di finale di gara.

In questo calciomercato invernale, finalmente, fuori  dal coro e dalla Samarcanda dei procuratori, agenti, portaborse che girano intorno al calcio italiano è stato il Genoa. Ieri, ultimo in ordine di tempo, l’innesto di Gudmundsson dall’AZ Alkmaar. Bravo Spors alla ricerca di elementi che possano crescere e non dei soliti salva baracche di esperienza del campionato nostrano.

Spors ha cercato elementi giovani in grado di essere utili al gioco di Blessin. Calciatori che abbiano la stessa mentalità del tecnico e siano affini al suo modo di giocare.  Calciatori che saranno giudicati dal campionato italiano, diverso da quelli di provenienza. Altra operazione non facile per i nuovi arrivati, ma questa volta potrebbero essere avvantaggiati essendo soli  ad inserirsi ad infilarsi nel gioco italiano fatto di neuro-deliri  di numeri, moduli e strategie tattiche.

Blessin sarà chiamato, pur non essendo uomo delle salvezze, a compiere una missione difficile: salvare il Club più antico d’Italia cercando di trasmettere concetti e principi di gioco anche per il futuro, sconosciuti al campionato italiano.

Blessin vorrà determinare il contesto di una partita attraverso la pressione alta, la contropressione in transizione, una volta recuperato il pallone non perdere tempo con passaggi laterali o all’indietro.

Salvaguardare la rivoluzione genoana dal calcio italiano in Lega, in FIGC, nell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) toccherà al Presidente Zangrillo e allo stesso Spors. Operazione non facile da digerire per tutti quelli che girano intorno al “ballon” italiano, compresi procuratori, dirigenti e calciatori.

Il calciomercato italico che terminerà alle 20 di stasera è in attesa di qualche botto. Anche se non sarà rumoroso sarà da scoop.