In casa rossoblù a quarti continua la rivoluzione ma si ha l’impressione, alla vigilia della gara non più importante ma decisiva per il mantenimento della serie A, che manchino le armi sul terreno di gioco per poterla affrontare. Tanti cambi di allenatori, a 10 giorni della fine del calciomercato invernale 2022 nessuno arrivò in particolare a centrocampo, ingaggi troppo importanti già dal 1 di gennaio per raggiungere l’unico obiettivo fondamentale prefissato per tutti i tifosi e la nuova proprietà nelle prime interviste: la salvezza.

L’arrivo del nuovo allenatore Alexander Blessin non è altro fulmine a ciel sereno considerata la linea del General Manager Spors che va per la sua strada per le sue conoscenze, legato al filo tedesco della Red Bull. Le sue scelte gli daranno ragione in futuro, ma attualmente vista la situazione della classifica ci voleva da parte di 777 un uso più intelligente nell’applicazione degli algoritmi nel reclutamento di allenatori e giocatori. La salvezza si poteva, si può  conquistare, raggiungere con qualche probabilità in più con calciatori giusti al posto giusto, pronti e garantisti dell’impegno per giocarsela.

Il  dubbio che la lezione che arriva dalle 22 giornate di campionato non sia stata assorbita dalla nuova proprietà e dal G.M., operazione non facile da capire dall’esterno perché vanno per la propria strada non calcolando l’esperienza non solo nella vecchia società e di altri nel campionato italiano. Uno sguardo avanti e uno indietro per capire dove siamo e dove stiamo andando sarà stato fatto?

Spors a ieri si ritiene il meno responsabile delle scelte fatte dalla società americana, nella scelta di Sheva in particolare. In questo momento per lui non è giusto prendersi delle colpe, anche se la crisi del Genoa è frutto di tutti, vecchi e nuovi dirigenti. Ma come nei matrimoni che si spezzano, dopo tante promesse d’amore, qualcuno ha più responsabilità di altri e non possono essere solo di allenatori e calciatori. Il Vecchio Balordo aggiungerà nella sua lunga storia di primati quello di essere l’unica squadra del campionato italiano ad aver pagato la clausola rescissoria di contratti per direttore sportivo e allenatore.

Arriva Alexander Blessin, innanzitutto un ben arrivato e buon lavoro, come per tutti coloro che hanno varcato la soglia del Pio Signorini. Blessin è pieno di entusiasmo. Il suo primo compito? In queste poche ore che lo dividono dalla partita che potrebbe aprire o chiudere  spiragli di salvezza, visto il poco tempo a disposizione, dovrà caricare la truppa al di là della tattica e dei numeri di modulo. Difficile capire la lingua e le metodologie che potrebbe usare. Lo sguardo, il sorriso, la conoscenza, perché no una pacca sulle spalle anche senza parole potrebbe essere la medicina per la depressione reattiva che può sopraggiungere in risposta all’evento specifico di domani da dentro o fuori e di altro successo intorno alla squadra nei giorni e nel periodo precedente. I risultati negativi, le pallonate di tutti li patiscono anche i calciatori.

Lo spogliatoio del Vecchio Balordo è in ebollizione, nessuno dei calciatori vuole essere il capro espiatorio della situazione non avendo partecipato alle scelte sul prato verde dei 777. Blessin tatticamente viene presentato con l’utilizzo de 3 5 2  o 4 4 2, più lecito affermare 5 3 2  anche se nella sua giovane carriera tra settore giovanile e prima squadra dell’Oostende ha fatto vedere in poche gare, ritornando sempre indietro, che il suo dogma tattico non era intoccabile anche se non è stata la duttilità il manifesto della strategia tattica. Modulo che lascia perplessi considerato i tanti gol incassati e quelli pochi realizzati dal Vecchio Balordo fino a lunedì scorso. Aspettiamo sabato sera per giudicare. Ho visto giocare l’Ostende in TV nell’anno in cui le cose andavano bene, nell’autunno  del 2020, prima della pandemia del Covid. Ero a Bruges in vacanza e in albergo vidi una loro partita: fui attratto perché era una squadra composta al 90% da coloured e Blessin, con due ali e due attaccanti velocissimi, in ogni ripartenza metteva in crisi la squadra avversaria. Con questo flash sono andato in crisi, considerato che il 3 5 2 di Ballardini e quello di Sheva, più un 5 3 2 conservativo, non hanno mai avuto calciatori con quelle caratteristiche a disposizione, in particolare sulle corsie laterali dove hanno agito più terzini che esterni.

Come giocherà con quale formazione lo scopriremo domani. Il modulo conterà poco bisognerà non prendere gol e farne qualcuno. Assenti anche i gruppi della Nord per la limitazione imposta dal Covid a 5mila spettatori, anche se nelle  precedenti gare in poche occasioni si è superato quel numero di presenze.  Nell’ultima partita di campionato, l’Udinese con i cerotti da Covid ha regalato il primo tempo alla Juventus. Quando i friulani si sono accorti che la Signora non era un ostacolo insormontabile con il pressing hanno provato a pareggiare facendo fatica con gli attaccanti Beto e Deulofeu scarichi. I bianconeri dell’est hanno regalato anche con errori difensivi importanti i due gol a Dybala e McKennie.

La classifica dei  friulani era sull’orlo della zona rossa a 20 punti il Giudice Sportivo l’ha rianimata con i 3 punti  concessi a tavolino per la gara non giocata con la Salernitana. 3 punti, 23 in classifica, che in questo momento sono d’oro ma sotto il giudizio di reclami. Anche la sconfitta  per 6 a 2 casalinga contro l’Atalanta sarà giudicata martedì prossimo dopo il reclamo dei friulani mandati in campo dall’ASL veneta con la quarantena che scadeva il giorno della gara fissata nel calendario. Il giorno 21 dicembre hanno licenziato Gotti sostituendolo in panchina con Cioffi il suo secondo. Doveva essere una sostituzione temporanea in attesa di Stankovic, poi mai pervenuta.

Dopo l’uscita di Gotti, mister Cioffi ha confezionato 2 vittorie una in Coppa Italia 4 a 0 al Crotone e altri 4 gol a 0 in campionato al Cagliari. Da Gotti a Cioffi la storia parallela, come quando il vice subentrò a Tudor. Cioffi era l’allenatore in seconda dell’Udinese dal 6 settembre 2021. Da tecnico ha solo un’altra esperienza da Mister ad interim in Inghilterra in League Two al Crawley Town esperienza che ha provato a far fruttare cercando di adattare vari moduli alla rosa a disposizione. Rispetto al predecessore, nelle uniche gare dirette in panchina è ripartito dalle certezze dei bianconeri ovvero il 3 5 2 del passato che lo scorso anno con De Paul in campo Gotti trasformava in un modulo più d’attacco. Cioffi è partito da un modulo scolastico e ben preciso che nel passato aveva salvato i friulani.

Gotti in questa stagione è riuscito a fare  altra plusvalenza per i Pozzo con  il portoghese Beto: 8 reti in 17 gare. Cioffi ancora no. Tutto avveniva semplicemente con il passaggio lungo a cercare il suo metro e 94 centimetri. Il new tecnico vuole pochi fraseggi prolungati e subito passaggi in avanti per sfruttare le qualità di quelli davanti: Beto e Deulofeu. In fase di non possesso i friulani fanno densità  nel cuore del gioco sfruttando le qualità in fase di difensiva di Wallace mediano davanti la difesa terzo nella classifica in A per palloni rubati. In settimana, martedì sorso, hanno giocato la Coppa Italia perdendo 1 a 0 in casa della Lazio per 1 a 0 ai tempi supplementari. È stato fatto ampio turnover.

Contro il Genoa, finita la quarantena da Covid da una settimana, l’Udinese oltre a presentarsi con il 3 5 2 potrebbe aver recuperato forze non  viste con la Juventus sabato scorso, in particolare sulle corsie laterali con Molina e Udogie chiamati a fare km in fase difensiva e offensiva. Il rovescio i tempi supplementari sotto il Cupolone e i viaggi possono incidere sulla loro prestazione al Ferraris? Fantastichiamo per fare coraggio al Vecchio Balordo. Due nuovi acquisti per i friulani in questa settimana: Filip Benokovic e Pablo Mari, due difensori, arrivano dal Leicester e dall’Arsenal. La partita sarà dura, difficile e Rocchi ha scelto il veterano delle gare complicate alla vigilia: Doveri di Roma. 1º assistente Bindoni (Venezia), 2° Maccadino (Pesaro), 4° Santoro di Messina, VAR Di Paolo di Avezzano, AVAR Pagnotta di Nocera. In diffida Deulofeu e Walace Udinese. Nessuno del Genoa


Genoa, Spors sull’arrivo di Blessin: “È pieno di energia. Ora dobbiamo agire da squadra”