La dodicesima giornata, prima di lasciare spazio alla Nazionale di Mancini e alla prova del fuoco contro la Svizzera venerdì prossimo (visti anche gli importanti infortuni verificatisi) ha messo in evidenza bomber Giovanni Simeone: il Cholito ferma tutti e dopo la Juventus è toccato al Napoli.

Oltre al licenziamento di Ballardini (grazie Zio) annunciato da troppo tempo, l’arrivo di Shevchenko al Genoa a sostituirlo. I genoani non sono tranquilli con il calendario che si propone fino a Natale e Sheva fin da subito, quando è arrivata l’ufficialità, ha cercato di rianimare il popolo rossoblù a quarti: “iniziamo questa avventura insieme per riportare il Genoa ai livelli della sua storia“. Buon Lavoro Sheva! Serve subito realtà, fondamento, non solo sul prato verde.

Sui campi hanno frenato le prime tre squadre in classifica Napoli, Milan, Inter. Avanzano Atalanta, Lazio e Juventus. Frenano Roma e Fiorentina, mentre irrompe nella parte destra della classifica il Bologna. Si conferma l’Empoli.

Allegri e Mourinho invecchiati o superati. Separati di un solo punto in classifica molto e tanto in comune, soprattutto la delusione che mette in crisi il loro appeal non avendo tanti campioni a disposizione.

Nella parte destra colpi di Spezia e Venezia, al buio la Lanterna genovese a ponente e levante, crisi nera per i sardi. La dodicesima giornata ha confermato la fortuna di chi incontra le squadre che giocano in Europa al giovedì.

Il Derby della Madonnina ha messo in scena una lite tra Salvini e il rapper Ghali che in passato lo aveva accusato di essere fascista. Sono dovuti intervenire Paolo Maldini e gli steward per riportarli alla calma dopo la lite a gestacci.

La prima gara si è giocata Venerdì tra Empoli e Genoa. Un tempo per uno con i tanti difetti annunciati da Balla arrivati nel secondo. Il Genoa anche in precedenza ha giocato solo un tempo e non sembra un problema di condizione fisica, ma legato all’età e agli infortuni del passato di una parte dei giocatori di qualità a disposizione. Bello, tranquillo l’Empoli come il suo allenatore che cambia gli orchestrali ma la musica in campo non cambia. Bello l’Empoli, tra i 22 calciatori schierati nelle dodici giornate 15 sono italiani e anche giovani. Tanti di quelli impiegati in squadre del campionato è però difficile vederli in campo dove si adoperano solo calciatori stranieri.

Al Sabato la Juventus batte la Fiorentina per 1 a 0 senza incantare. Tre quarti di gara senza nessun colore bianco più nero, 15’ per abbattere la viola approfittando del cartellino rosso a Milenkovic. Fiorentina più organizzata, sempre in partita ma non per tutti i 95’ di gioco.

Spezia-Torino 1 a 0. Thiago Motta respira fuori dalla zona rossa contro un Toro rimasto nella stalla di Torino. Decisivo un gran gol di Sala che ha costretto Juric al sesto ko stagionale

Cagliari-Atalanta 1 a 2. La Dea non guarda in faccia nessuno. Nei primi sei minuti iniziali mandano i sardi in quarantena con un gol di Pasalic. Joao Pedro pareggia, l’unico che canta bene fuori dal coro sardo. Solo in campo l’orgoglio isolano, ma non il gioco nel secondo tempo. Zapata li affonda. Mazzarri rischia la panchina: allertato Liverani, tre allenatori in 12 partite non può essere solo colpa dei tecnici.

Milan-Inter 1 a 1: finisce in parità il derby del Meazza. Gara caratterizzata da  errori da parte dei giocatori e dell’arbitro veterano Doveri. Vede un rigore inesistente, il primo, fischia poco, usa pochi cartellini ma scontenta tutti, eccetto gli amanti dei referee inglesi. Un punto per uno per le milanesi che ha avvantaggiato solo gli avversari.

Napoli-Verona 1 a 1. Gli scaligeri hanno un solo nome e cognome, Tudor, che ha riportato in riva all’Adige lo spirito di Juric dello scorso anno: lottare, la velocità e il gioco semplice. Il Napoli di Spalletti non è riuscito a prendere la medicina giusta per giocare in Europa al giovedì e in campionato dopo tre giorni. Non battere il Verona in nove non è un allarme, ma quasi, e dopo 12 giornate non può essere che il primo posto in classifica logori.

Venezia-Roma 3 a 2. Mourinho fa acqua in Laguna confermando che non ha disposizione una rosa pronta a giocare in Europa e in campionato. La Lupa affonda, il Venezia no anche senza salvagente giocando un buon calcio di rimessa. Mou più Special a parole che da allenatore se la prende con gli arbitri: “io sono qui a parlare e giustificarmi, ma l’arbitro e il Var no!”.

Lazio-Salernitana 3 a 0. Lotito ha preso a pallonate l’altra sua squadra in attesa di una cessione definitiva entro dicembre. Decidono Luis Alberto, Pedro e Immobile, reti che superano la Roma in classifica. La Salernitana colpisce due legni e Colantuono naviga in fondo alla  classifica.

Udinese-Sassuolo 3 a 2. I friulani festeggiano dopo 8 giornate di campionato senza vittorie rimontando il Sassuolo dopo essere andati in svantaggio. L’udinese respira fuori dalla zona rossa, Dionisi e il Sassuolo devono fare un piccolo esame, in particolare il tecnico: non sono il Vecchio Barcellona.

Sampdoria-Bologna 1 a 2. È vera crisi per la Samp e l’allenatore D’Aversa, altra panchina che scricchiola. Quarta sconfitta nelle ultime cinque gare per Quagliarella e compagni.  Giampaolo, Iachini, Liverani il tris dei possibili sostituti: in giornata  la decisione. Mihajlovic affonda la Samp e sale a 18 punti a braccetto con Fiorentina e Juventus..