Claudio “Ruspa” Testoni, ex rossoblu dal 1980 al 1987 con 183 presenze con la maglia del Grifone, è intervenuto ai nostri microfoni per anticipare alcuni temi legati alla prossima sfida tra Genoa e Sassuolo. Il prossimo 12 novembre sarà ai “Bagni Italia” per la presentazione dell’ultimo libro di Sebino Nela, come annunciato nel video: per il momento lavora a stretto contatto col calcio giovanile dell’Emilia-Romagna e lo fa in qualità di dirigente del Castelvetro Modena, squadra di cui l’ex portiere Marco Ballotta è presidente. (“collaboriamo col Sassuolo, che è società amica e perfetta sotto il punto di vista giovanile).

Cos’è cambiato dal Sassuolo di mister De Zerbi a quello di mister Dionisi?

“De Zerbi ha voluto fare un’esperienza nuova, lavorativa, e ha fatto bene. Ora gioca le coppe. Con un allenatore nuovo il Sassuolo ha cambiato un po’ filosofia. Sono stati bravi a trattenere Raspadori e Scamacca e stanno cercando di fare un nuovo ciclo, visto che l’anno scorso non avevano forse toccato il massimo, ma quasi la perfezione con un allenatore tenuto 4/5 anni.

Affronta un Genoa ancora rimaneggiato, con la nuova società che non si capisce ancora che intenzioni abbia. Io farei una grande società e da lì, col mercato, cercare qualche rinforzo per dare al popolo genoano una squadra come quella di Gasperini oppure quella di Aguilera, Perotti, Skhuravy. Per dare un’idea di quale squadra vorrei, un Genoa che magari non vinca lo scudetto (sarà sempre quasi impossibile contro le grandi potenze), ma ottenga sempre un sesto o settimo posto per dare tante soddisfazioni ai tifosi”.

Ti aspetto un Genoa-Sassuolo combattuto o una sfida coi neroverdi che faranno la partita visto che hanno sì una filosofia nuova, ma con trame di gioco che mister Dionisi aveva già fatto vedere a Venezia ed Empoli?

“Ti do ragione: partiamo da un presupposto di una squadra già fatta per anni, con una certa filosofia, e arriviamo ad un Genoa dove ci sono giocatori come Caicedo o Maksimovic che ancora dobbiamo aspettare e vedere. Assurdo comprare giocatori che dopo 2/3 ancora devono giocare. Non conosco i problemi fisici dei calciatori, ma non si possono sempre cercare calciatori con problemi e cercare di rilanciarli. Bisogna avere una struttura molto più solida e dalla nuova proprietà mi aspetto proprio questo: ricominciare a costruire con dei mattoncini. Faccio un esempio: avrei tenuto Eldor, Zappacosta, Perin. Sarei ripartito da 4/5 certezze. Poi, come ogni anno, avrei aggiunto quei 2/3 per migliorare – o sperare di migliorare – un pochino. Juventus e Inter insegnano che hanno un telaio e ogni anno cercano di aggiustarlo. Anche le “piccole” squadre (e “piccole” lo metto tra virgolette perché in Italia si può perdere con tutti e vincere con tutti”) fanno una base molto più buona e insistere su quella. Il Sassuolo ha proprio fatto questo negli ultimi anni”.


Genoa-Sassuolo, tifoseria in corteo prima della partita. “La Nord torna protagonista”