Settima giornata di campionato, il numero 7 nella smorfia napoletana è un vaso che ha valenza positiva ed è pieno di fiori per qualche squadra, però nella cabala napoletana ha un significato particolare, un pitale o orinale, ed è un vaso dal valore negativo per altre squadre.

Dopo la settima di campionato sogna una vaso pieno di fuori il Napoli di Spalletti: sette gare e sette vittorie, 18 gol fatti e 3 subiti. Lo sogna anche il Milan che resta in scia. Entrambe le squadre non favorite alla vigilia.

Nella scorsa settimana fuori dal campo è successo che Lotito è stato cacciato dal Consiglio federale della FIGC: “sei  squalificato non puoi entrare” ha tuonato il Presidente Federale. Modificato l’articolo 16 bis delle NOIF (Norme Organizzative Federali): divieto assoluto dal 30 settembre 2021 di multiproprietà nel calcio in qualsiasi categoria. Cannavaro ha lasciato la Cina. Finiti gli yuan, dollari cinesi, il calcio non interessa più. Quarant’anni per Ibra ma non sentirli: “sono ancora il più forte di tutti. Il ghetto è sempre dentro di me, voglio giocare ancora“.

In Europa beffe all’Inter, mago Max batte il Chelsea, l’Atalanta fa fatica contro gli svizzeri. Cose turche per il Diavolo battuto dall’Altetico Madrid a San Siro. Flop del Napoli capolista contro lo Spartak Mosca al Maradona, passeggiata di Mourinho contro lo Zorya, Lazio alla Sarri per un tempo al fine di battere il Lokomotiv Mosca.

La nuova Favola in Champions è lo Sheriff, squadra tra Moldavia e Ucraina in un’isola che non c’è. Tremano Real Madrid battuto, Shakhtar e  Inter: ridevano il giorno del sorteggio.     Il calcio in streaming e quella connessione sempre più difficile: nessuno la vuole riparare.

Sui campi di Serie A.

Cagliari-Venezia 1 a 1. Beffa a Mazzarri con il Venezia che si salva al 92esimo. Il Cagliari non ha ancora vinto anche se Mazzarri è tornato al marchio di fabbrica della difesa a tre. Venezia un acuto finale per dare slancio ad una stagione complicata.

Salernitana-Genoa 1 a 0. La prima volta di Castori e Ribery contro un Genoa spento. Per Ballardini due settimane di riflessione. La coperta in qualsiasi modo la giri è sempre corta. Se il centrocampo non copre i difensori rossoblù a quarti, non essendo veloci, lasciati uno contro uno soffrono. Se non soffre la difesa soffre l’attacco in balia delle difese avversarie. Formula difficile da trovare per Balla e lo staff: mancano il centrocampista box to box e il trequartista, inutile fargli le pulci. Le ultime speranze sono Buska e Galdames convocati dalle loro nazionali.

Torino-Juventus 0 a 1. Derby amaro per Juric e il Toro. Cambiare il centravanti per un mediano al 31’ minuto di gioco del secondo tempo mossa inaspettata dal Pirata. Rocco dal terzo anello gode vedendo giocare la Juventus, non i tifosi della zebra azzoppata che ha sofferto con Spezia, Sampdoria, Torino anche se i nove punti conquistati conteranno alla fine.

Sassuolo-Inter 1 a 2. Il Sassuolo ha fatto strisciare un Biscione stanco. Inzaghi tirato fuori dal vicolo cieco del primo tempo solo da Dzeko e dagli altri cambi. L’Inter quando gioca alla Conte in profondità vince, con le trame di centrocampo di Inzaghi fa fatica. Protagonista anche Pairetto, l’arbitro Ponzio Pilato sullo scontro Handanovic-Defrel.

Fiorentina-Napoli 1 a 2. Il settebello di Spalletti ha ribaltato la viola di Italiano. Il gioco di Italiano, coraggioso e atteso da Insigne e compagni, dopo è stato “malato”. Il Ciuccio gioca un buon calcio e tutto lo si è dimostrato contro una Fiorentina alle prese col caso rinnovo Vlahovic, che l’americano Commisso non digerisce. La Fiorentina di Italiano studia da squadra vera, ma deve crescere in  personalità e consapevolezza, che sono invece la forza del Napoli. È bastato un mediano al posto giusto, Anguissa, per far volare il Ciuccio e  Spalletti in questo autunno ancora estivo.

Verona-Spezia 4 a 0. Affondano gli spezzini mai entrati in partita. Tudor il tecnico veronese alla Harry Potter conquista 8 punti nelle ultime quattro gare mentre lo Spezia che non ha fatto una gara alla Thiago Motta colleziona la terza sconfitta consecutiva.

Sampdoria-Udinese 3 a 3. Sei gol, colpi di scena e ribaltamenti, VAR protagonista. D’Aversa ha accarezzato il primo successo casalingo raggiunto da Forestieri a cinque dal termine. L’ex genoano entrato al 32esimo ha segnato a 5′ dal termine, 10′ considerato il recupero. Gotti parte forte, si ferma, si spaventa per il gran gol di Candreva da top europeo, capocannoniere inaspettato con 3 gol, due di Caputo e uno di Quagliarella su rigore.

Bologna-Lazio 3 a 0. Sarri facile profeta quando si è lamentato che l’Aquila non poteva volare dopo aver giocato 61 ore prima, per di più senza Immobile. Il Bologna e Mihajlovic hanno  travolto il sarrismo  grazie alla stanchezza laziale. Involuto il gioco di Sarri dopo l’illusione Derby, Mihajlovic esce dalle critiche dopo una settimana complicata.

Atalanta-Milan 2 a 3. Il Diavolo vince a Bergamo con gol, gioco, spettacolo. La Dea si sveglia tardi. Tutto in discesa per Pioli e i suoi ragazzi in vantaggio dopo 23 secondi dall’inizio per un errore grossolano del portere Musso. Il Milan in queste sette giornate è la squadra che ha fatto vedere più recuperi offensivi andando alla conclusione con la profondità. Gasperini uscito a testa bassa e pensieroso non tanto per la sconfitta ma perché fa fatica a trovare la quadratura della Dea.

Roma-Empoli 2 a 0. Tornata la banda Mourinho, dimenticata la sconfitta nel derby. Lupa subito affamata, ma Andreazzoli e i suoi giovani non si sono lasciati intimorire, sfruttando gli spazi lasciati per troppa foga dai giallorossi. Roma salvata dal capitano Pellegrini, capocannoniere di Mou, inaspettato alla fine del primo tempo. Ko all’inizio del secondo tempo con il 2-0 di Mkhitaryan con pallone perso dalla difesa di Andreazzoli, che pur giocando subisce la quarta sconfitta stagionale. Mourinho va avanti con il suo obiettivo: vincere, non divertire.

Ora sosta per il campionato nazionale. Tocca agli Azzurri di Mancini che dopo la settima di campionato, oltre recuperare le forze, deve fare i conti con le assenze di Immobile e Pessina.