Gli arbitri alla stagione 2021/22 si sono preparati con molto silenzio. La Presidenza Trentalange, al posto di quella di Nicchi che voleva essere protagonista, in primis ha voluto questa strada.

Continueranno ad essere muti come pesci per non mettersi in altre situazioni più difficili che sul campo parlando o facendo parlare i big con considerazioni riguardo una partita o intorno ad un episodio che alimenterebbe altre polemiche.

Gli arbitri del campionato appena iniziato – inutile nascondersi dietro un fischietto – devono imparare tanto. Per qualcuno bisogna chiedersi come abbia fatto ad arrivare in serie A. Hanno fatto un ritiro di 7 giorni prima del fischio della prima giornata.

Rocchi di Firenze ha preso il posto di Rizzoli al vertice delle designazioni: cambiata la Commissione di serie A e B con il fiorentino. Sarà composta da Di Liberatore di Teramo, Gervasoni di Mantova e Manganelli di Empoli.

Il campionato europeo dovrebbe aver insegnato alle giacchette colorate dell’Aia che bisogna fischiare poco, adottare il regolamento in modo uniforme alla regola 12 “Falli e Scorrettezze“, l’unica norma rimasta sotto il giudizio dei moviolisti anche se dopo la prima giornata di campionato si sono arrampicati sull’ultima circolare dell’IFAB per dare spiegazione sui calci di rigore assegnati e no.

La regola numero 11, “il Fuorigioco“, è stata digerita da tutti, allenatori, calciatori, dirigenti e tifosi come la goal-line in precedenza: comanda la tecnologia, non più gli assistenti. Sono millimetri, ma certificati.

Durante la prima giornata di campionato non si è vista, però, la lezione dell’Europeo o delle Coppe Europee semplicemente non essendovi nell’ottica da parte dei fischietti italiani il fatto che il contatto di gioco debba far parte del gioco del calcio, salvo che non sia violento e senza pallone in gioco.

I guai per la classe arbitrale arrivano dalla gestione Nicchi e adesso sono un nodo da sciogliere dando indicazioni sicure alle nuove leve che hanno bisogno di crescere molto visto e considerato che gli arbitri esperti in questa stagione sono al massimo 7 perché anche quelli passati internazionali negli anni 2018/2019 e 2019/2020  sono sempre sulla cresta dell’errore. Per di più  nella prossima stagione alcuni  dovranno appendere le scarpe al chiodo.

Operazione non facile per Trentalange e Rocchi nel campionato 21/22: nessun club potrà permettersi di non raggiungere gli obiettivi, in cima e in fondo alla classifica. La solita frase fatta ad inizio di ogni stagione da parte dei dirigenti: “si farà squadra con allenamenti sempre più intensi”. Sarebbe meglio insegnare e imparare lo spostamento sul terreno di gioco e non essere sempre dietro la linea del pallone per giudicare dentro le aree di rigore e non lasciare il compito al VAR.

Non è una novità, già dai tempi di Collina, nell’ultimo ritiro di Sportilia, che si sia insistito sullo studio della tattica oppure delle caratteristiche di squadre e calciatori.

Nel mondo arbitrale a livello di Commissione la novità è che a disposizione di Rocchi ci sarà la presenza di due match analyst. A questo punto si spera nell’applicazione della Regola 12    che decide le gare in mezzo al campo se applicata in modo uniforme.

Ruolo importante nella stagione iniziata sarà quello del VAR per abbattere con un margine superiore di giudizio gli errori non solo su fuorigioco e goal-line.

Da ottobre finalmente, dopo due anni di pubblicità, sarà presentato il nuovo centro tecnico del VAR, non a Firenze ma a Lissone in Lombardia. Tecnologia avanzata per coadiuvare gli arbitri in remoto. Trentalange ha anche annunciato che la separazione tra varristi e arbitri ci sarà, ma occorrerà altro tempo.

Gli arbitro VMO o varristi ad oggi sono sempre gli stessi: Mazzoleni, Banti, Nasca e Di Paolo. La postazione VAR sui campi a disposizione degli arbitri sarà spostata prossimamente e non sarà più nel mezzo delle panchine. Qui la decisione è della UEFA.

Gli arbitri a disposizione di Rocchi per dirigere in Serie A sono 51. Gli arbitri promossi dalla C alla A sono 5: Colombo (Como), Cosso (Reggio Calabria), Matteo Marcenaro (Genova), Miele (Nola) e Zufferli (Udine). Altra novità di Rocchi che non ci saranno più mini raduni. Gli arbitri ogni lunedì o martedì saranno impegnati in Video Conferenza per esaminare le gare dirette

In Serie B ci sarà il VVARar ma non la goal-line: questione di euro. Sarà il VAR a decidere se è gol o non è gol tramite una nuova tecnologia, due telecamere sulla linea di porta denominate Go-pro.

Ci sarebbe da scrivere sulla nuova circolare numero 1 emanata dall’IFAB e incentrata in particolare sul fallo di mano. Cambiata tre volte negli ultimi tre anni.

Cercheremo di approfondire le novità durante la sosta, dopo due partite. Come si aspettano le squadre e i calciatori, bisogna aspettare anche la categoria arbitrale su una decisione che continuerà a fare discutere non avendo capito, in particolare e dall’esterno, se ci sarà più discrezionalità  o semplificazione da parte dei direttori di gara nel giudicare il fallo di mano.