Poco più di un mese fa scrivevamo, in merito al nuovo modo di vedere il calcio in tv (per fortuna oggi si può avere un’alternativa, quella assai migliore di tornare allo stadio), cosa fosse destinato a cambiare in casa Serie A con l’avvento di DAZN. Oggi, dopo i primi novanta minuti di campionato, è già abbastanza chiaro cosa sia destinato a cambiare: la qualità di visione delle partite. Non è più il segnale satellitare a dettare legge, ma lo sono la connessione Internet e la sua fluidità. E sappiamo perfettamente che non tutta Italia è coperta in maniera uniforme in termini di rete Internet, fibra o non fibra che sia. Regioni come Puglia, Sardegna o Calabria sono estremamente in ritardo per percentuale di cantieri in fibra terminati, mentre altre (Abruzzo, Umbria e Friuli Venezia-Giulia) vantano migliori percentuali. L’Italia, in ogni caso, non è uniformemente servita dalla connessione ad alta velocità.

Ed ecco che allora i problemi sono emersi immediatamente. Intanto la Lega Serie A ha chiesto delucidazioni a DAZN sui primi ritardi di trasmissione delle gare. La risposta non si è fatta attendere: “si è concluso il primo weekend della stagione di Serie A TIM 2021-22 che per la prima volta ha visto lo streaming come protagonista principale. Una svolta epocale, quella del passaggio dalla tv tradizionale all’OTT (Over-The-Top), resa possibile grazie ai significativi investimenti tecnologici che DAZN ha messo in campo insieme ai suoi partner, per incentivare la digitalizzazione, eguagliare gli standard europei, colmare il gap esistente e portare l’Italia ad essere un Paese estremamente competitivo anche su questo fronte. In questi mesi sono state implementate nuove tecnologie e portati avanti importanti cambiamenti a fronte dei quali, già alla fine della prima giornata, sono stati raggiunti ottimi risultati quali l’incremento dell’audience cumulata rispetto agli anni precedenti, parametri migliori relativi all’utente finale, maggiore copertura territoriale“.

DAZN viaggia a braccetto con TIM, che offre il pacchetto più competitivo e gioca in parallelo a Sky Sport, che ha fatto incetta di quasi tutti i maggiori campionati esteri. Ma la transizione dal calcio sul satellite a quello in streaming sarà lunga e scivolosa, ancor più evidenziata dall’assenza (per ora) di alcuni canali che sono entrati nella mente del fruitore del calcio via tv: la diretta gol. Disponibile sino all’anno scorso per la Serie B (oggi in mano a Sky, ma l’anno scorso in esclusiva su DAZN), il medesimo canale non è ancora stato implementato sulla piattaforma. Vero che la Serie B prevedeva uno spezzatino di partite assai meno ampio, con tantissime gare al sabato e nello stesso orario e pochi anticipi e posticipi: in Serie A, tuttavia, coesisteranno comunque almeno 2/3 partite in contemporanea. Pensandoci a posteriori, forse proprio con questi ritardi nella creazione del canale Diretta Gol c’entravano le richieste (poi fortunatamente rigettate indietro) di avere dieci partite in dieci finestre differenti. E addio contemporaneità.

Insomma, la partenza del calcio via streaming va a rilento, stenta, e l’utente si attende sicuramente maggiori garanzie. “Continuiamo a lavorare, proseguendo nel costante dialogo e collaborazione con l’Autorità e i partner, fondamentali in questo progetto di cambiamento senza precedenti – spiega DAZN – così come nello sviluppo e nel potenziamento di DAZN Edge, la cache proprietaria per la gestione del traffico e nell’ulteriore ottimizzazione dei processi con le CDN globali“. Entreranno nel nostro gergo parole come CDN (Content Delivery Network), ossia una rete di computer e tecnologie interconnesse fra loro che in un simbolico “passaggio di consegne” fanno arrivare il segnale e il contenuto multimediale da un luogo ad un altro. Destinazione finale? I nostri smartphone, tablet o televisori. Le CDN rappresentano il cervello che irradia input alle altre parti del corpo, in questo caso i nostri dispositivi che ci permettono di guardare la partita. Chiaramente, il malfunzionamento delle CDN o di una delle sue linee di connessione può interferire con la qualità della visione.

In ogni caso, come scrivevamo tempo fa, il triennio 2021-2024 è destinato a cambiare il volto del calcio italiano. “Cosa cambierà? Potenzialmente molto. Si va verso un calcio smart, fatto di partite viste su smartphone e computer, anche se esistono piattaforme come TIMVision che già da tempo offrivano spazio a Netflix, Amazon Prime e DAZN e risultavano facilmente accessibili e visibili sui normali televisori. Potrebbe essere proprio questa dimensione multicanale l’alternativa a Sky nei prossimi tre anni per vedere il calcio di Serie A e Serie B. Con l’acquisto di una box ci si possono aggiudicare assieme film e sport (da un paio d’anni, fra l’altro, TIM Vision trasmette tutta la Serie A Femminile condividendo con Sky la gara dell’ora di pranzo). La migrazione è chiara: il calcio europeo e internazionale in mano a Sky, mentre il calcio italiano di prima e seconda fascia su DAZN. Le coppe nazionali, poi, in diretta su Mediaset“.