Abbiamo chiesto ai colleghi presenti a Neustift un parere sulle due settimane di ritiro svolte dal Genoa di Davide Ballardini in Val Stubai.

Andrea Schiappapietra (Il Secolo XIX): “È un ritiro in cui abbiamo visto una squadra in larga parte formata da giovani, con un gruppo abbastanza ristretto di giocatori più esperti per motivi diversi. Sicuramente era la prima volta che ne vedevamo così tanti, ma provo a coglierne il lato positivo: il Genoa per necessità, per scelta o perché ci sono esigenze, ha deciso di vedere quel che aveva in casa, quel che produce con il settore giovanile che è tra i primi in Italia, con una serie di giovani presi per la prima squadra che sinora avevano avuto pochissime occasioni per farsi vedere. C’è questo aspetto positivo, il periodo di tempo in cui l’allenatore ha avuto modo di fare una valutazione sui giovani, ma è chiaro che passano i giorni, si avvicina l’inizio del campionato e finita questa fase del ritiro si entra nel vivo, nella necessità di scremare e capire chi davvero sia utile per questa squadra. Lo scetticismo dei tifosi è giusto? Non so se sia giusto o ingiusto ma lo trovo inutile. In questo momento trovo inutile dare una valutazione o fare dell’ironia. La squadra è palesemente incompleta, ci sono alcuni giocatori anche di valore e trovo sbagliato svilire l’operazione che è stata fatta, che per me è corretta. Poi è chiaro che se il Genoa dovesse partire con questa squadra in campionato rischierebbe grosso, ma si inizia fra un mese. Io credo che si possano fare critiche, dire che il Genoa per l’ennesima volta si troverà in difficoltà, ma sono convinto che 2, 3 o 4 rinforzi arriveranno. Solo il campo dirà se saranno adatti per salvarsi in maniera più tranquilla o comunque come fatto l’anno scorso. C’è tutto il tempo”. 

Claudio Onofri (opinionista ed ex capitano del Genoa): “Se parliamo dei giorni trascorsi in ritiro il consuntivo per me è molto positivo. La squadra si allena in maniera molto aggressiva e determinata, soprattutto i giovani e qui passiamo all’altro aspetto positivo. C’è chi conosceva i vari Cambiaso e si aspettava che Kallon potesse diventare protagonista, senza dimenticare Buksa, che come detto da Ballardini è un giocatore già fatto, pronto. Effettivamente ha giocato già tante partite nella Serie A polacca. Questo è il consuntivo di questi giorni, ma ovviamente non basta per il prossimo futuro perché ci vogliono situazioni diverse in alcuni reparti dove la società dovrà mettere mano per innalzare il quorum della squadra. Questo è il mio pensiero, speriamo che diventi anche il futuro. Il calciomercato in Italia entrerà nel vivo dal 15 agosto in poi? Questo l’abbiamo sempre ripetuto. Il Genoa, rispetto a squadre che hanno l’organico dello scorso anno, non ha più molti giocatori: sono andati via Scamacca, Zappacosta, Strootman e compagnia, compresi Zajc e Pjaca che pure non avevano fatto bene, ma essendo andati via la situazione è peggiorata. Bisogna mettere mano, non so se al portafogli o con una ricerca che porti giocatori: se arrivassero 4 giocatori – se poi fossero di più meglio ancora – del livello di Vanheusden e Sirigu, allora ci si metterebbe a posto per fare un campionato tranquillo. Parlo di livello e valore del cartellino, non di prestazioni: su quelle non si può fare una valutazione, si può solamente sperare bene”.

Pinuccio Brenzini (Telenord): “Dai tifosi ne abbiamo sentite dire tante, un po’ di tutti i tipi e anche comprensibilmente. Devo dire che tantissimi genoani sono saliti a Neustift nonostante una situazione non facile: sono stati una bella sorpresa ed è la conferma che quando il Genoa gioca le sue partite la gente alla fine arriva. Il caso dell’amichevole contro l’Innsbruck è stato lampante, con la tribuna piena. Nonostante purtroppo il mercato ci stia facendo tardare operazioni e portare in ritiro giocatori che magari non ci saranno poi in campionato, il ritiro è importante perché prima di tutto bisogna portare questi giocatori in uno stato di forma importante e poi riuscire ad aggregare gli altri sperando che abbiano fatto altrettanto. Il campionato incombe, credo che si sia lavorato moltissimo e mi è piaciuto molto il modo di lavorare di Ballardini e del suo staff. Hanno lavorato in maniera molto soda ma anche divertente, cercando di adattare la truppa ai carichi di lavoro. Credo che sia una cosa importante, perché quando devi lavorare tanto se lo fai in maniera ‘noiosa’ diventa tutto ancora più pesante. Sono stati giorni proficui”. 

Gessi Adamoli (Repubblica Genova): “Un ritiro che definirei quasi inutile, perché la squadra andata in campo contro l’Innsbruck è una squadra che tutti noi speriamo sia largamente diversa rispetto a quella che giocherà la prima di campionato contro l’Inter. Una volta nei ritiri si lavorava sulla tattica, sull’insieme e sul fare gruppo, ma quanti giocatori di questi saranno protagonisti in stagione? Ci auguriamo non troppi, perché la squadra è largamente incompleta. Qui si è lavorato principalmente sull’aspetto fisico e atletico, ricaricare le pile e tornare dinamici dal punto di vista muscolare. Poi, chi saranno i titolari contro l’Inter? Criscito, Vanheusden, Sabelli, Shomurodov, Destro. Destro…speriamo di no. Poi non ne vedo altri. Questo ritiro quindi è quasi inutile: certo, hanno fatto fiato e hanno fatto gambe, poi l’allenatore è straordinario perché imperturbabile. Sappiamo che Neustift era la patria dei mal di pancia di Gasperini, dirompenti e che arrivavano anche fino alle spiagge di Genova. Ballardini credo che qualche mal di pancia lo abbia ma non lo faccia intravedere. Credo non si debba essere usciti da Coverciano per sapere cosa serva a questo Genoa: almeno un laterale, almeno un difensore, due mezze ali – Badelj aveva vicino Strootman e Zajc che ora non ci sono più, poi Ballardini ha fatto capire ampiamente che Rovella è un play – con il trequartista per il 3-4-1-2 e almeno una punta. Perché con queste punte, come diceva Nicolò Carosio: punte mezze punte puntine da disegno. I giovani sono un capitale, li stanno amministrando bene. Cambiaso a 17 anni, reduce dalla finale di Manchester, mentre alcuni colleghi più reclamizzati di lui erano nell’ovatta a non giocare in B, in C o a fare la Primavera, si è mangiato pane duro ad Albissola, Savona, Alessandria e poi all’Empoli. La gavetta l’ha fatta tutta, dal punto di vista dell’esperienza è come fosse un veterano anche se ha solo 21 anni. Altri, più reclamizzati di lui, si sono persi o sono arrivati in Serie C. Flavio Bianchi vede la porta: sono due ragazzi di prospettiva ma da non bruciare assolutamente”.


Genoa, si è concluso il ritiro di Neustift. Ripresa martedì a Pegli