Il Genoa Primavera torna in campo dopo la sconfitta casalinga contro l’Empoli, risultato che ha rallentato il percorso dei Grifoncini verso le alture di classifica. A Vinovo la squadra di Chiappino affronta la Juventus, motivata a scalare ancora la classifica per avvicinarsi alla capolista Samp. Genoa senza Kallon, convocato in prima squadra (clicca qui), Felipe Estrella parte dalla panchina.


JUVENTUS (4-2-3-1) – Garofani; Leo, Nzouango, Riccio, Turicchia; Barrenechea, Omic; Soule, Miretti, Sekulov; Chibozo. A disposizione: Senko, Daffara, Fiumanò, Bonetti, Ntenda, Mulazzi, Sekularac, Iling, Cotter, Cerri. Allenatore: Bonatti

GENOA (5-3-2): Agostino, Gjini, Piccardo, Serpe, Sadiku, Delle Piane, Maglione, Besaggio, Zaccone, Conti, Della Pietra. A disposizione: Tononi, Della Pina, De Angelis, Boli, Marcandalli, Dumbravanu, Turchet, Zenelaj, Eyango, Estrella Galeazzi, Accornero, Zielski. Allenatore: Chiappino.


LA PARTITA – La Juventus parte forte, ma Sekulov spara alto. Il Genoa cerca di gestire il giro-palla dei bianconeri, ci riesce per una ventina di minuti prima di rischiare per due volte di andare sotto nel punteggio: al 21′ Agostino è bravo su un tiro di Chibozo, un minuto più tardi è Gjini a chiudere evitando il peggio. Il Grifo ci prova in ripartenza. Al 33′ Maglione va a un pelo dal gol con un tiro che colpisce l’incrocio dei pali. Al 39′ la Juve passa in vantaggio grazie a Soule su un calcio di punizione dal limite dell’area. Gjini aveva bloccato con la mano l’avanzata avversaria, ricevendo un cartellino giallo. Sugli sviluppi di un altro calcio piazzato, dall’altro lato del campo, il Genoa non va distante dal pareggio con una girata di Serpe. Anche i difensori provano a partecipare alla fase offensiva per aiutare un attacco un po’ in difficoltà. Per ora non basta, anzi sono proprio i bianconeri a creare l’ultima occasione da gol prima del duplice fischio del direttore di gara Kumara.

All’intervallo primo cambio deciso da Chiappino: fuori Conti, dentro Felipe Estrella. Pochi minuti dopo l’inizio di secondo tempo, anche Bonatti è costretto ad effettuare una sostituzione: Barrenechea si fa male, al suo posto Iling. I Grifoncini ora spingono e cominciano a creare un’occasione dietro l’altra mentre ci si avvicina all’ora di gioco. Al 57′ Gjini preoccupa e non poco i bianconeri con un bolide dalla distanza che si spegna di poco a lato; al 59′ Della Pietra non trova la porta, da buona posizione, su un pallone rimasto vagante in area di rigore.

Al 62′ doppia sostituzione in casa genoana: escono Della Pietra e Gjini, entrano il baby Accornero e Marcandalli. Il classe 2004 è pericoloso dopo un paio di minuti, riuscendo a svettare (nonostante una discreta differenza di centimetri) sopra gli avversari e trovando un colpo di testa che non impegna particolarmente Garofani. Al 69′ Sekulov getta al vento, calciando alto, un’azione che lo aveva proiettato a tu per tu con Agostino. Fuori proprio il numero 7 juventino, al suo posto Cerri. Al 72′ Zaccone attraversa la trequarti avversaria, si accentra e prova a battere il portiere bianconero, pronto a respingere la minaccia. Passano un paio di minuti e i ragazzi di Chiappino sfiorano il pari con l’altro laterale, Dellepiane: Garofani salva tutto da pochi passi. Il Genoa insiste, la Juve resiste.

Al 75′ la Juve rinforza le fasce, ormai dominate dai Grifoncini: fuori Chibozo e Soule, dentro Fiumanò e Ntenda. Nelle file rossoblu entrano Boli per uno stremato Zaccone ed Eboa Eyango per Maglione, che nel primo tempo aveva fatto preoccupare per un problema al ginocchio. A 5′ dalla fine ci prova Accornero dalla distanza, trovando pronta la risposta del portiere. Un giro d’orologio più tardi Agostino è decisivo nel negare ad Iling la rete del raddoppio, fallita clamorosamente da Cerri sulla respinta. Dal corner successivo scaturisce un’altra occasione per Cerri, fermato dai guantoni di Agostino e pescato in fuorigioco.

A due passi dal 90′ Eboa perde un pallone sanguinoso e questa volta la Juve non perdona: 2-0 firmato da Miretti e partita in ghiaccio. Dopo i 5′ di recupero, la squadra di Bonatti fa festa e raggiunge momentaneamente la Sampdoria in testa alla classifica, mentre il Genoa di Chiappino si allontana un altro po’ dalla zona playoff ma può ripartire da un secondo tempo di spessore. Se i bianconeri hanno avuto due occasioni clamorose prima del raddoppio, i rossoblu non sono stati da meno. Nel finale di stagione servirà una striscia vincente per provare a rientrare fra le grandi del campionato, senza mai dimenticare di guardarsi alle spalle. Spalle larghe, quelle di Accornero: due occasioni create, qualche errore sul percorso ma anche tanta grinta nel recuperare. Quella che non deve mai mancare.


Yayah Kallon: il motorino del Genoa. Sorriso e sete di vita, domani in Serie A