Mourinho alla Roma,  anche Buoncalcioatutti vuole salutarlo con il piacere di assaporare i 10 “MOUndamenti” dello Special One.

In tempi di pandemia sono stato attratto da un libro non scritto da Mourinho, ma da 4 quattro  giornalisti portoghesi che hanno avuto il benestare e sono stati autorizzati a scrivere del suo modo di concepire il pallone.

Devo confessare che Mourinho non è un “pirla”, bensì dopo aver letto il libro mi sono sentito un “pirla”,  facendo fatica a capire i principi e i “sotto principi dei sotto principi” del suo calcio.

L’unica certezza che in una settimana senza Coppe di mezzo Mourinho il martedì, mercoledì e venerdì allena i “sotto principi dei sotto principi” mentre il giovedì è dedicato ai “grandi principi”.  Quali sono tutti questi principi e sotto principi Mourinho non li ha mai confessati agli autori del libro.

Solo una semplificazione di quello che ho capito non solo dal libro, ma anche da vecchie interviste: “preferisco difendere lontano dalla porta perché, quando recupero il pallone, sono più vicino alla porta avversaria” oppure “chi dice che i giocatori più creativi e di qualità debbano essere svincolati da compiti difensivi, non conosce il calcio”. Semplicemente Mou: : primo non prenderle.

Sul 4-3-3 sostiene: “mantiene durante la gara un perfetto equilibrio degli spazi: non richiede al giocatore di essere troppo intelligente, di pensare troppo, devono solamente occupare la loro posizione”Sul 4-4-2: “è fondamentale pensare di più, perché il campo è occupato in maniera poco razionale e non c’è niente di aperto. È un sistema squilibrato alla radice perché bisogna  obbligare i calciatori ad essere naturalmente disciplinati, rigorosi e rimanere concentrati. Non facile per nessuno“.

Nel calcio non sorprende più nulla, e in particolare in questo campionato che sta per finire nulla vuol dire nulla, perciò ben tornato Mou, uno che con il calcio ha sempre un conto aperto e non le manda a dire a nessuno.