Il Genoa, complice soprattutto la metamorfosi positiva degli ultimi due mesi sotto l’ala di mister Ballardini, che è imbattuto dall’Epifania, è diventata una delle migliori squadre in Serie A nell’offrire una ordinata fase di interdizione.

Guai a chi dica che il Grifone vive arroccato in difesa perché a scattare una fotografia differente ci sono i numeri forniti da WhoScored, che ne tengono traccia sia nei 90′ di gioco sia nel computo totale di tutte le partite sin qui disputate. E cosa emerge?

Emerge intanto che il Genoa è squadra che cambia ritmo in corso di gara come poche altre squadre, capace di attaccare e accelerare così come di rallentare e contenere, poche volte arroccandosi nella propria metà campo. Col Verona, ad esempio, l’inferiorità numerica non ha impedito alla squadra rossoblu di schiacciare fino all’ultimo il Verona, conquistando due corner poi risultati vincenti per raggiungere il pareggio.

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Ma tornando ai numeri, un dato sicuramente interessante è quello legato ai salvataggi fuori area, ovvero sia tutte quelle situazioni di gioco che evitano che un avversario possa concludere a rete. Il Genoa è primo in Serie A in questa statistica con 34 salvataggi, ma tale dato è emblematico di una squadra capace di prevenire e filtrare la manovra offensiva avversaria lontano dall’area di rigore. Non di sicuro negli ultimi sedici metri considerato che, addentrandosi via via nell’area di rigore, il numero di salvataggi si riduce e il Genoa finisce per essere tra le formazioni chiamate ad impegnarsi meno per evitare di subire un gol. Nei sedici metri il Genoa è la quinta migliore squadra con altri 34 salvataggi dopo Torino, Juventus, Udinese e Napoli (all’ultimo posto il Cagliati con 61). I salvataggi diventano poi 4 nell’area piccola.

Andando ancora avanti, arriviamo al dato dei palloni “ripuliti”, colpiti e spediti lontano dall’area di rigore, là dove il Genoa si difende con ordine, sfruttando fisicità e centimetri (il Genoa non a caso è seconda per duello aerei in Serie A dopo il Verona, ndr) e cercando di stare solo il tempo necessario. Il Genoa guida questa particolare classifica con 503 palloni recapitati lontano dall’area di rigore seguito da Verona (486) e Benevento (449). Questo dato va inquadrato non soltanto all’interno delle modalità nel fare la fase difensiva, ma anche in una richiesta tecnica di partire dal basso con la costruzione piuttosto che spedire il pallone nella metà campo avversaria per azionare la rapidità delle punte. Un po’ quello accaduto anche in Genoa-Verona (a guardare i dati sopra citati a questo punto non casualmente) in primis sull’occasione fallita da Lasagna nel primo tempo, successivamente con la rete di Shomurodov a inizio ripresa.

C’è ancora un ultimo dato interessante da evidenziare. Il Genoa, infatti, è una squadra che con l’anno nuovo ha deciso di “prevenire piuttosto che curare“: andare a impedire agli avversari la costruzione è opera che è meglio praticare lontano dall’area, possibilmente già a centrocampo o, ancora meglio, nella metà campo avversaria. Che il Genoa sia in fase di crescita in questo dato e che stia poco a poco trovando un equilibrio per schermare le linee di passaggio avversarie lo testimoniano proprio i numeri: i passaggi intercettati e bloccati dal Genoa in tutta la stagione sono stati finora 203, poco meno di 9 a partita (8,8 nell’arco dei novanta minuti), coi rossoblu secondi in questa statistica solamente alla Sampdoria (205).

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