“Il modo di giocare del Verona non è cambiato negli anni, se non adattandosi ai singoli giocatori, ma la filosofia di base è rimasta la stessa”. Esordisce così ai nostri microfoni, collegato via Whatsapp, Alberto Corradi, oggi allenatore dell’Arenzano, ma già professore di italiano “prestato” al calcio come vice allenatore di Ivan Juric nella sua prima avventura in rossoblu. Ci siamo fatti raccontare, a ventiquattro ore dal fischio d’inizio della gara tra Genoa ed Hellas, cosa si aspetti da questa gara, uno scontro tra filosofie differenti: quella di Juric e quella di Ballardini

Che Verona troverà il Genoa domani e che gara mi aspetto? Il modo di giocare del Verona non è cambiato negli anni, se non adattandosi ai singoli giocatori, ma la filosofia di base è rimasta la stessa. L’anno scorso hanno avuto la capacità di coltivare giocatori molto giovani che hanno fatto la fortuna del Verona e della società, essendo andati a giocare in società altrettanto importanti. È una nota di merito e un valore aggiunto al lavoro di Ivan l’anno scorso. Quest’anno hanno messo assieme un mix di giocatori giovani su cui sperimentare e qualche veterano già di consolidata forza. E altri giocatori, come ad esempio, Barak, che nel tempo avevamo sempre apprezzato, ma che in Serie A italiana non si era espresso sui livelli aiquali si sta esprimendo adesso. Ivan so che lo apprezzava già da tempo. E poi Kalinic, giocatore che ha una storia calcistica importante e che negli ultimi anni si era un po’ perso: ha qualche problema, ma sono sicuro che potrà contare sulla sua presenza. Anche se non nel pieno della forma, dà un contributo e una sostanza ai compagni importanti. E un’altra scommessa è stata fatta su questo Kevin Lasagna: Juric, con un paragone forse un po’ troppo eccessivo, lo ha paragonato a Milito. Ma se lo ha paragonato a lui, vedendo gli allenamenti, vuol dire che evidentemente qualcosa in questo ragazzo c’è. Insomma, parliamo del solito Verona: aggressivo, spregiudicato, che viene a prenderti alto e non cincischia troppo nel palleggio, cercando di colpirti appena può”.

Che Genoa-Hellas Verona mi aspetto? Penso sarà una bella partita. Ballardini a Genova è evidente abbia una chimica di fondo che funziona. È tornato a Genova e ha fatto risultati grandiosi e importanti. Ha preso il Genoa in grande difficoltà e l’ha tolto dalle acque limacciose portandolo a navigare in piena tranquillità. Mi sembra una squadra in assoluta fiducia, che ha recuperato giocatori che si erano un po’ smarriti nella prima parte della stagione. È riuscito a dare loro fiducia. Una cosa che mi stupisce sempre di Ballardini che, così come Ivan ama attaccare, riesce a cambiare ritmo durante la partita. Magari fa 15/20 minuti all’arrembaggio per poi chiudersi. Ed è una cosa che tante volte non è facile da pianificare. Mi aspetto una partita aperta, con un Genoa più libero da una necessità stringente di punti. E potrebbe diventare una partita molto bella”. 


Occhi su Genoa-Hellas Verona: a tu per tu con Simone Antolini (L’Arena)