Matteo Piccardo, difensore del Genoa Primavera, oggi ha contribuito alla vittoria dei Grifoncini con il gol del momentaneo 2-0. “Sono al Genoa da 10 anni, questa società mi ha cresciuto. Sono partito giocando a 5 e ho fatto solamente un anno in prestito, poi sono tornato. Per me è davvero un grande onore fare il capitano, soprattutto della Primavera del Genoa. È una responsabilità importante, sia in campo che fuori”. 

Sulla partita vinta per 3-1 contro il Parma: “Sicuramente abbiamo iniziato bene, nei primi 15-20 minuti siamo stati alti in pressione. Soprattutto, quando avevamo palla, la giocavamo molto. Poi ci siamo abbassati e abbiamo un po’ perso intensità sulla pressione. Negli spogliatoi abbiamo riflettuto e nella ripresa abbiamo ricominciato a giocare, segnando il terzo gol. Siamo stati bravi a tenere il risultato, peccato per il gol nel finale.

Spirito da capitano e da difensore vero, sempre a combattere anche sotto la pioggia: “Mi piace molto, il mio dettaglio è la voglia di non subire gol, cosa che mi dà molto fastidio. Se oggi fosse finita 3-0, per esempio, sarebbe stato molto meglio per me. Siamo incavolati per il gol subito”.  

Omonimo di Matteo Piccardo, oggi alla Pergolettese, anche lui con un passato nella Primavera del Genoa. “Affare di famiglia? No, affare di cognome. Non siamo parenti”.