Calciomercato al Covid non solo nei trasferimenti, vista la dismessa giornata di ieri nell’Hotel della Lega dove non vi è stato un via vai di cacciatori di selfie e dove vi è stata poca confusione.

Il mercato invernale 2021 come è partito il 4 gennaio è arrivato a ieri primo febbraio.

Il mercato delle idee e della finanza creativa è stato senza sobbalzi, solo suggestioni per alimentare fantasie: la più bella lo scambio Dzeko e Sanchez saltato per l’indice di liquidità.

Gli euro sono mancati ancor di più rispetto alle scorse “bancarelle” estive e invernali. Si è navigato a percezione senza pretese, in attesa di trovare l’occasione giusta. Neanche i saldi degli ultimi giorni hanno portato novità importanti. Il guaio che il tanto chiacchiericcio intorno a giovani calciatori non avrà fatto centro nel loro cervello.

Però non è mancato il calciomercato show con fabbricanti di enigmi e di sogni prima di andare a dormire, contando le stelle e non le pecore. Ai media cartacei e televisivi bisogna aggiungere tutti i bene informati e amici degli amici tramite il tam-tam di internet. Altra Samarcanda virtuale che ha impazzato sui siti internet con notizie da Pinocchio, solamente alla ricerca di uno scoop facendo a gara a chi raccontava la “balla” per primo.  

La positività che non solo i tifosi saranno rimasti delusi ma anche i mercanti, procuratori, agenti, consiglieri, che per un dollaro in più avrebbero venduto frigoriferi in Alaska e termosifoni nell’Africa centrale.

I colpi del povero Mercatino invernale hanno puntato sulla loro professionalità,  pedigree  e intelligenza non solo calcistica: Strootman, Mandzukic al  Milan, Asamoah al Cagliari, El Shaarawy alla Roma, Lasagna al Verona, Llorente all’Udinese, Sanabria al Torino. Molti di loro devono ritrovare il ritmo gara, qualcuno deve ritrovare nuovi stimoli.

Il giovane che ha creato più plusvalenze è stato Rovella del Genoa. La Juventus ci crede e lo ha lasciato crescere al Genoa. Adesso  dovrà dimostrare oltre la tecnica sopraffina di ritrovarsi anche mentalmente dopo i tanti complimenti del girone di andata. Gli obiettivi del Genoa si potranno anche raggiungere perché sulla carta non è stata depauperata la rosa sul piano dell’intelligenza non solo calcistica, ma con uomini-giocatori a disposizione di Ballardini.

Il tecnico rossoblu dopo il 3 a 0 a Crotone ha iniziato sul campo a fare il suo calciomercato lanciando nuovamente nella mischia, dopo averlo  già provato, l’altro giovane Melegoni al posto di Zajc, la nuova mezzala del Genoa a cui aggiungere Cassata rientrato ieri col gruppo (che si conta di recuperare per la metà di febbraio).

Scamacca è rimasto al Genoa dopo che il valzer delle voci di calciomercato ad alti  livelli e degli infortuni gli ha fatto perdere un mese di campionato. Scamacca, come qualcuno ha cercato di far credere nella giornata di ieri, non ha mai avuto screzi o qualcosa d’altro con Ballardini e la società: basta ascoltare le interviste di Marroccu e Ballardini delle scorse settimane che hanno sempre apprezzato la permanenza dell’attaccante a Pegli. 

L’ultima carta è stata giocata ieri mattina da qualche emissario che voleva il trasferimento di Scamacca a tutti i costi alla Juventus interessandosi per far arrivare a Genova Cerri, attaccante del Cagliari. Il Genoa ha risposto che tutto si poteva fare con l’arrivo di Pavoletti, altrimenti nulla.

Scamacca, il “geroglifico” visti i tanti tatuaggi del campionato italiano, è anche persona intelligente e adesso capirà che al calcio si gioca in 16 e che Ballardini in una partita utilizza più di una prima punta e i gol non hanno tempo dal primo minuto di gioco al 95’, come minimo.  

Buon lavoro di Marroccu che ha fatto dimagrire la rosa non solo nei numeri, ma anche nei costi del bilancio societario. Tutti contenti dell’arrivo di Strootman, un usato sicuro che non ti lascerà mai a piedi, uno che conosce alla perfezione il campionato italiano condito di malizie e segreti.

Strootman l’ingaggio arrivato da fuori, senza dimenticarsi di quelli creati dal dentro da Ballardini di Radovanovic e Destro, in prima fila. Atri sono pronti a seguirli pronti a far esaltare le proprie  qualità individuali uno di questi è Eldor Shomurodov, la prova evidente di chi vuole imparare e arrivare non solo sul campo, dopo neanche tre mesi a Genova parla e capisce l’italiano, troppo importante per l’uzbeko non rimanere indietro negli allenamenti.

Come sempre saranno il campo e tutti gli avvenimenti che girano intorno ad una squadra ad essere giudici.