Il direttore sportivo del Genoa Francesco Marroccu questa mattina ha assistito alla rifinitura della Primavera di mister Chiappino in vista della partita contro la Fiorentina in programma domani pomeriggio al Begato 9 Stadium. Lontani da gare ufficiali da oltre due mesi, i Grifoncini riprenderanno il cammino in campionato con diversi giocatori reduci da allenamenti con la prima squadra e alcuni innesti in arrivo dal calciomercato. Anche di mercato, alla vigilia di Genoa-Fiorentina (Primavera) e Genoa-Cagliari (prima squadra) ha parlato il ds Marroccu ai nostri microfoni.

Parte il campionato Primavera e lei è presente a Begato, di prima mattina, per salutare ragazzi e dirigenti. È un bel segnale quando una società segue da vicino, oltre alla prima squadra, anche le giovanili.

“Vengo da una cultura in cui il settore giovanile rappresenta il fiore all’occhiello delle società. Non farlo al Genoa, non considerare il settore giovanile del Genoa il nostro fiore all’occhiello, sarebbe non riconoscere la storia. Questa mattina mi è sembrato corretto venire a dire “in bocca al lupo” alla squadra, che tra l’altro nella prossima partita ritroverà anche due ragazzi che in questo periodo si allenavano con noi come Dumbravanu ed Eyango che sono venuti qui a dare una mano ai loro compagni. Poi volevo fare anche complimenti ai dirigenti e allo staff tecnico della Primavera, perché tutti i ragazzi che salgono in prima squadra sono molto educati e professionali, quindi vuol dire che nel settore giovanile si lavora bene. Mi sembrava giusto poter dare un segnale di partecipazione e anche di gratitudine ai nostri dirigenti”.

In Europa e in altri campionati tanti 2000 sono subito lanciati in campo

“Sì, e secondo me è la filosofia giusta. Noi, per la situazione di classifica, dobbiamo ancora stare sul pezzo e pensare che i giocatori anziani rappresentino per esperienza e per maturità l’ossatura della squadra e devono continuare a dare il loro contributo. Ma in un futuro il Genoa spera di dare sempre più spazio ai giovani”.

Da quando è arrivato con Ballardini ha avuto un impegno: cercare di ricompattare tutto per permettere al mister di lavorare alla grande per l’obiettivo della salvezza

“Siamo sulla strada giusta, ma va anche detto che la strada è molto lunga. È molto lunga e non bisogna abbassare la guardia. Di sicuro la scelta di Ballardini è stata ragionata ed è stata quella giusta, perché Ballardini rappresenta un pezzo di storia del Genoa e per lui l’ambientamento è stato molto facile. Abbiamo fatto solo cose normali, abbiamo dato un po’ di ordine e un po’ di senso a una rosa molto numerosa con scelte chiare che dovranno ancora essere definite nella loro totalità, perché la rosa continua ad essere molto abbondante”. 

Generalmente, durante il calciomercato invernale, al Genoa si registravano “convulsioni” a seguito dei risultati sul campo. Con il suo arrivo si è dimostrato che la squadra potesse avere gioco e risultati anche senza convulsioni, senza voler cambiare tutto anche sul mercato. Ora i tifosi sono preoccupati che dall’abbondanza si possa passare alla penuria. Si parla Behrami, Lerager, Biraschi…

“No, mi sento di dire che non sarà un tema per il quale i tifosi si debbano preoccupare. La squadra è abbondante e va rivista nei numeri, ma la forza e la qualità della squadra non verranno intaccate. Anche perché la classifica dice che dobbiamo fare ancora tanta strada”.

Se entra Lammers, entra Scamacca. Il secondo giorno di mercato, da Bergamo, sapevamo però che lei aveva già messo le mani su Lammers

“Diciamo che sono segreti di mercato che magari poi rimarranno solo segreti. Io continuo a dire che i nostri attaccanti sono i 5 che oggi vestono la maglia del Genoa. Se i nostri 5 attaccanti a febbraio rimarranno gli stessi lo considero un rimanere forti”.

Ci può raccontare l’operazione Strootman? 

“L’idea, come tutte le idee, nasce da chiacchierate con il presidente dalle quali poi escono le intuizioni. L’idea Strootman è nata bevendo un caffé col presidente. Abbiamo fatto un’operazione in 5 giorni nonostante attacchi frontali di altri club. Bisogna riconoscere che la serietà e la professionalità del giocatore sono state vitali per portare a termine l’operazione. A livello personale l’operazione Strootman, insieme a quella per Nainggolan, è quella che personalmente mi ha dato più gratificazione. Nel Cagliari di oggi ci sono ancora 5 o 6 giocatori che facevano parte del “mio” Cagliari. Nainggolan fu l’acquisto che in un certo senso mi ha sdoganato nel calcio italiano”.

Qualche giorno fa disse “il mercato in entrata è chiuso”, ma si continua a parlare di acquisti. Da Sokratis a Lemina, nome comparso oggi sui quotidiani sportivi

“Come già detto nei giorni scorsi, per me il mercato in entrata può definirsi chiuso. Chiaramente, se dovessero esserci delle uscite pesanti andranno poi rimpiazzate, ma non c’è niente in pentola e non abbiamo alcuna intenzione di cedere i capisaldi della squadra. In questo mi sento di tranquillizzare i tifosi. Noi dobbiamo puntare a salvare il Genoa e non a salvare il mercato”. 

Preziosi in uscita dalla Lega Serie A ha detto che delle operazioni con Genoa e Sampdoria parlano i direttori. Quindi le chiediamo: sono operazioni che si faranno?

“Il Genoa nel calcio italiano ha ottimi rapporti con tutti e 19 i club e tra questi c’è anche la Sampdoria. Ma credo che non ci sarà nessuna operazione con la Sampdoria”.

E operazioni nel settore giovanile? Dopo Chierico e Marcandalli si fa anche il nome di Sadiku dalla Svezia

“Di questo è corretto che parli il direttore Carlo Taldo, che sta seguendo direttamente l’operazione, ma mi sento di confermare il fatto che è in arrivo un centrocampista per rinforzare la Primavera. Mancava quel tassello per rendere importante il lavoro dei tecnici ed era importante completare la squadra”.

Domani la prima squadra affronta il Cagliari, poi comincia un nuovo campionato con 10 squadre in pochissimi punti. Il Genoa di Ballardini sembra attrezzato

“Il Genoa dopo la partita di domani inizia un girone di ritorno e un altro campionato, perché dopo il mercato di gennaio le squadre saranno fortemente rinforzate. Il cambio di tecnici ha dato nuova linfa a quei club che sembravano in crisi come Parma e Torino, quindi non bisogna assolutamente abbassare la guarda ma trasformare in concretezza ed umiltà quell’entusiasmo arrivato con Ballardini. Perché la cosa che può succedere adesso è che si perda di vista il momento di crisi da cui siamo appena usciti, che non ci mette al riparo da cattive sorprese. Bisogna tenere un profilo basso e avere l’umiltà di dire che non siamo ancora usciti dalle zone basse di classifica”. 

Appena tornato a Genova, la prima operazione è stata quella di andare da Schöne, ma non è riuscito a convincerlo a restare

“No, i giocatori non vanno convinti. I giocatori che devono essere convinti di indossare la maglia del Genoa non sono giocatori del Genoa. Io non ho provato a convincerlo, ho provato a sentire quale fosse lo stato d’animo e il malumore di Schöne, malumore che non era modificabile. Non ho minimamente provato a convincerlo: ho preso atto e l’ho salutato”. 

Ieri un figlio del settore giovanile ci ha abbandonato: parliamo di Sturaro, andato al Verona ufficialmente questa mattina.

“Sturaro è un figlio del settore giovanile, un grande professionista e un calciatore a cui mi sento anche affettivamente legato, ma nel calcio bisogna fare le scelte giuste. La scelta giusta era quella di dargli l’opportunità di ritrovarsi e sono profondamente convinto che le strade di Stefano e quelle del Genoa s’incroceranno nuovamente in un momento in cui potrà dare il contributo importantissimo che lui ha sempre dato al Genoa”. 

Infatti va solo in prestito

“Esatto”. 


Genoa, da 110 anni un legame indissolubile con Marassi e il Ferraris