La sesta giornata di campionato conferma l’interminabile verbo “segnare”. Superata soglia trenta gol realizzati. Il problema che tanti gol potrebbero far annoiare chi segue il calcio, al di là dei tifosi di parte, mentre gode chi ormai lo vede un prodotto di largo consumo.

Non sono un miracolo Atalanta e Sassuolo, la provincia del gioco non succube dei top assenti. In testa c’è il Milan di Ibrahimovic, la dipendenza sarà dura perderla per Pioli e il Diavolo.

La pietra filosofale del gioco capaci di rilevare i segreti del calcio sono Gasperini e De Zerbi  trasformando i giocatori grezzi in oro. Ci provano anche le ultime arrivate in Serie A con scarsi risultati, il Verona di Juric si conferma migliore difesa e vince contro il Benevento. Peccato che le neo-promosse dovranno fare i conti con la classifica e cambiare atteggiamento. Aggiungi un posto a tavola con il Genoa di Maran? Quello visto nella stracittadina potrebbe essere una buonanotte che parte da un Derby sotto la Lanterna, non una partita qualsiasi, con pubblico o senza pubblico.

Ritorna CR7 e torna alla vittoria Pirlo. È vera gloria? All’Inter la tattica esasperata di Conte  aggroviglia la qualità libera di esprimersi? Il Napoli di Gattuso fa fatica nelle due competizioni ravvicinate? La Fiorentina disastrosa è solo colpa del manico? Crazy Lazio ai tamponi “mata” il Toro, Inzaghi riuscirà a dare continuità? In zona rossa le sorprese Udinese e Torino: riusciranno Gotti e Giampaolo a mangiare il panettone?

Tante le domande alla sesta giornata di campionato. La risposta arriverà dal campo e dopo la sosta per la nazionale che tanti allenatori aspettano come la manna dal cielo, quelli che non devono lasciare tanti calciatori alle nazionali.

Inter-Parma 2 a 2. Errori e mancanze, l’arbitro è un alibi per una biscia che striscia in difesa. È bastato Gervinho da solo per mandare in ansia Conte. Parma bestia nera dell’Inter, Liverani ha capito che il calcio champagne meglio metterlo in frigo, catenaccio e contropiede non sono parolacce.

Crotone-Atalanta 1 a 2.  Gasperini fa meno turnover a salvarlo furia Muriel. Gli errori senza tutti i titolari dello scorso anno ci sono in difesa e in attacco. Importante riprendere la marcia vicino alla testa della classifica. Stroppa se vuole salvare la panchina deve trovare altre soluzioni al bel gioco che ha prodotto solo un punto in sei gare.

Bologna-Cagliari 3 a 2. Esplode  Barrow nel  Bologna incerottato  contro il Cagliari di  Di Francesco bello ma fragile.

Spezia-Juventus 1 a 4. Due, tre minuti di CR7 cambiano la Juventus e lo Spezia deve fare l’inchino. Lo Spezia fino all’entrata di Ronaldo ha fatto faticare le proverbiali 7 camicie a Pirlo e compagnia giocando in modo ordinato e senza paura, reggendo bene i più scudettati per oltre un’ora. Pirlo è uscito dalla crisi? Conservare CR7 in un teca. Pirlo che gioca con il 3-5-2 è una notizia dopo averlo visto giostrare sui campi di calcio da giocatore a promuovere gioco.

Roma-Fiorentina 2 a 0. La Roma gioca, la Fiorentina no. Facile dire la migliore Roma della stagione contro la squadra di Iachini senza idee o con idee poco chiare. Il braccino corto di Iachini è risaputo: non fare giocare gli avversari ma giocare senza una punta e farli subentrare in tre nella ripresa dovrà far ragionare per forza la dirigenza viola. L’ultima spiaggia di Mister Cappellino a Parma domenica prossima. Pedro in particolare, Dzeko e Miikhitarian si sono esaltati, seppur contrariati dalle grandi parate di Dragowki.

Torino-Lazio 3 a 4. Torino rimontato in extremis con due gol nel recupero dopo aver ribaltato il vantaggio iniziale biancoceleste. Toro in vantaggio nuovamente all’87esimo, ma non riesce a tenere il vantaggio per altri 5 minuti. Le colpe non sono del gioco di Giampaolo ma di una squadra che continua a manifestare i limiti di testa dello scorso anno. Gode Inzaghi “due”: con fatica è arrivato a 10 punti.

Milan-Udinese 1 a 2. Il Diavolo è Ibra e con una rovesciata da fanciullo sbanca Udine. Pioli in testa alla classifica programmazione anche senza Ibra ma lo svedese nelle ultime gare ha fatto la differenza più che il gioco. L’Udinese battuta perché non è riuscita a congelare un pareggio contro un Milan che fino al gol di Ibra al 40’ non aveva creato grandi apprensioni. Gotti rischia la quarantena da panchina.

Napoli-Sassuolo 0 a 2. Sassol al tavolo delle grandi sbanca Napoli senza Berardi, Caputo e Djuricic. Perfetta la lettura tattica per tutta la gara di De Zerbi, aiutato da Gattuso che non ha voluto modificare il 4-2-3-1. Per giocare in due contro quattro nel cuore del gioco si può estendere un tappeto rosso agli avversari. Tira  di più il Ciuccio a trazione anteriore, ma vince il Sassuolo.

Sampdoria-Genoa 1 a 1. Il derby ha divertito, ha fatto vedere prospettive di buon gioco  in futuro da ambo le parti. Ranieri si rammarica per la mancata quarta vittoria consecutiva che lo avrebbe proiettato in testa alla classifica. Qualche cronista per il palo Keita Balde si dimentica che Maran dopo la grande parata di Audero su colpo di testa di Zapata, meglio di un palo, avrebbe potuto cambiare strategia tattica e portare a casa il risultato pieno. La settimana passata con la certezza di far vedere le Streghe di Halloween al Vecchio Balordo  ha dato fastidio. Un Genoa senza essere ancora indebolito dal Covid poteva fare risultato pieno.

Verona-Benevento 3 a 1. Barak porta il Verona in zona Europa. Al Benevento tanta rabbia per un altro rigore non concesso. Oltre alla beffa, anche il danno per proteste a Caprari. L’identità della squadra di Juric è chiara e cambiando i suonatori lo spartito non cambia: aggressività e pressing. Barak non farà rimpiangere Amrabat. Lapadula ancora in gol con le Streghe di Pippo Inzaghi. Manca Veloso all’appello, Lazovic a sinistra o a destra sempre decisivo anche con gol. Altro arbitro della scorsa stagione Sacchi di Macerata in apnea di cartellini e VAR.

Era stato troppo bello senza polemiche arbitrali. Chiffi a Torino ha confermato le sue non eccelse qualità quando le gare si complicano già da due anni a questa parte. Piccini subentrato a Pairetto infortunato all’ultimo minuto non un neofita 24 gare in serie A contro l’Inter ha sbagliato a non concedere la massima punizione a Perisic. Più di loro hanno sbagliato i VAR, fischietti internazionali come Massa e Maresca non richiamandoli davanti alla Tv per non tradire lo scopo principali del VAR, voluto per cancellare gli errori chiari e evidenti.

Marotta attacca come un tsunami: “limitare le partite delle nazionali altrimenti sarà difficile gestire le squadre fino a fine campionato”. “Inutile convocarli nelle nazionali se non sono pronti nelle condizioni psico-fisiche e alle prese con il Covid tra tamponi e visite di conferme prima delle gare”.

Marotta se la prende anche con gli arbitri, secondo lui una serie di valutazioni sbagliate, poche fino alla sesta giornata di campionato seconde le moviole del giorno dopo con i giovani in campo. No alle Nazionali, sì a coppe a spron battuto? Questione di euro?   

 “Anche la groviera ha i buchi ma non si lamenta” diceva Totò.