Il Covid nega per la seconda volta consecutiva, può darsi anche per la terza prossimamente,  la disputa del Derby della Lanterna con la presenza del pubblico. Non è Derby senza scenografie, non è Derby senza il Ferraris a  tremare con le voci dei tifosi.

Non sarà Derby con bar, circoli, case di amici chiuse per chi non avrà la TV a pagamento. È una partita normale sul prato verde e toccherà ai calciatori farla diventare stracittadina.

Alla Sampdoria ci penseranno Ranieri e Quagliarella a spiegarlo al resto della truppa e ai nuovi arrivati da ogni latitudine che Derby a Genova non è il nome di una cittadina inglese e neanche la corsa dei Cavalli di Epson. Al Genoa sarà compito di Perin, Criscito, Biraschi, Pandev spiegare e far capire cosa vuol dire Derby per la tifoseria.

Nei derby tante volte, da una parte e dall’altra, sono state le motivazioni e i supporter sugli spalti a fare la differenza, anche sul  risultato. Invece domani sera la diversità potrebbe essere fatta dalla Sampdoria e dal suo momento psicologico e morale, reduce a suon di gol da tre vittorie importanti in casa e fuori casa con Fiorentina, Lazio e Atalanta.

La Samp è Ranieri. La sua signorilità copre la sua bravura di allenatore. Ha compiuto tre imprese nella stagione 2020/2021, altra sua vittoria, confermando che la vittoria con il Leicester in Premier League, con il più piccolo che batte il più forte, che i risultati si possono raggiungere con dedizione e spirito di sacrificio. Altri segreti quest’anno alla Sampdoria sono quello di non modificare modo di giocare rispetto allo scorso anno e la continuità della formazione da schierare.

Il 4-4-2 del tecnico funziona con linee strette, precise, con compiti precisi dati ai suoi uomini, puntando sulla compattezza dei reparti. Vuole giocarsela con tutti  cercando di essere ordinato in fase difensiva e imprevedibile in quella offensiva con ripartenze veloci con giocate in verticale.

Ekdal e Thorsby, i due che arrivano dal Nord Europa (Svezia e Norvegia), schierati  davanti alla difesa sono preziosi nella zona di mezzo nel trasformare velocemente l’azione difensiva in offensiva. Con pochi passaggi negli spazi la Samp con Quagliarella e i suoi tagli e Ramirez mette in crisi la fase difensiva avversaria contribuendo anche ad essere i primi difensori delle ripartenze degli avversari, inducendoli all’errore.

Altro colpo di Ranieri attualmente, sulle corsie laterali, è lo spostamento di Jankto sulla fascia di destra con compiti di esterno. L’altro colpo sulla corsia di sinistra è del direttore Osti e Pecini, entrambi il bancomat plusvalenza di Ferrero,  scoprendo dei giovani. L’ultimo di questi è Damsgaard, un danese del 2000 che occupa la corsia di sinistra.

La difesa della Samp è sempre quella della scorsa stagione con Bereszynski, Yoshida, Tonelli, Augello. Tra tattica e tecnica la bravura di Ranieri è quella di mettersi a disposizione dei calciatori parlando di strategia tattica e non viceversa e senza problemi ha nuovamente costruito anche nella stagione in corso una squadra impostata sulle caratteristiche dei giocatori a disposizione cercando di non storcere la loro mentalità e il modo di giocare o voler giocare.

Il Genoa attualmente è del Covid. La mano di Maran e la sua saggezza tattica del passato ancora non si sono viste. In carriera non è mai sembrato essere seguace del “primo non prenderle”. Ha sempre fatto vedere di essere in grado di sapere che pesci pigliare. La strategia tattica attuale del Grifone è una dottrina teorica anche per il tecnico, che non si è dimenticato della prima finalità del gioco del calcio: segnare un gol in più dell’avversario.

Le colpe non sono del tecnico. In avanti può solo migliorare cambiando strategia visto e considerato che anche in questo inizio di stagione nessuno degli avanti del Genoa ricorda raramente come si tira in porta.

Se il Covid abbandonerà il Pio Signorini e i fastidi muscolari post-virus giocando ogni tre giorni, Maran cercherà e troverà un efficace gioco di squadra basandosi su una particolare distribuzione degli uomini sul terreno di gioco che dovrà corrispondere alle caratteristiche tecnico-tattiche dei calciatori a disposizione. Per Maran la carriera ha detto che non è mai stato determinante giocare con una o più punte, trequartista, tre o quattro centrocampisti 3 o 4 difensori: importante è stato  lo sviluppo e il perfezionamento delle capacità difensive o offensive della squadra allenata.

Maran nella stracittadina di domani sera, al di là della strategia tattica, dovrà oltre i concetti di marcatura preventiva sentire dall’alto la Voce del Professor Scoglio: “io non faccio poesia, io verticalizzo”.

Studiare tutto nei mini dettagli, non solo tattici, facendo capire che il Derby bisogna giocarlo al massimo delle proprie possibilità. Con pubblico o senza pubblico, per la tifoseria genoana è una gara unica nel proprio genere che non si può paragonare a nessun’altra.

La formazione della Samp non è difficile da individuare con Audero in porta; Bereszynski, Yoshida, Tonelli, Augello in difesa. Jankto, Ekdal, Thorsby, Damsgaard a centrocampo; Ramirez e Quagliarella in avanti. Fremono per giocare Colley in difesa, Verre e Silva a centrocampo, Keita Balde in attacco. Candreva probabile in panchina. La formazione del Genoa allo speaker o al web un’ora prima dell’inizio.

Il 121° derby della Lanterna è affidato alla direzione di Federico La Penna di Roma, nato nel 1983, avvocato nella vita comune. Già detto nelle prime apparizione nel 2018 è il più bravo tra i giovani sfornati dall’Aia negli ultimi anni. Nel finale della scorsa stagione e in questo inizio di campionato ha smussato qualche difetto degli arbitri della Capitale, quello di cercare di gestire le gare delle grandi al Nord. La scorsa stagione ha diretto 17 gare, in quella attuale domani sera timbrerà il terzo gettone. La Penna si candida al ruolo di internazionale nel prossimo gennaio. In serie A ha diretto 41 gare,  14 rigori e 10 espulsi.

Con la Samp ha fischiato cinque gare (1 vittoria e 4 sconfitte), con il Genoa in campionato una vittoria e un pareggio in casa della Juventus nell’ottobre 2018.

Primo assistente Del Giovane (Albano Laziale), secondo Lo Cicero (Brescia), quarto uomo Pasqua di Tivoli. VAR Irrati di Pistoia, AVAR Peretti (Verona).