La ripresa del Genoa con l’Hellas nel campionato 2020/21 sarà strana, anormale e il trainer continuerà a farlo ancora il Covid.

Maran sarà ancora costretto a fare i conti con il focolaio: tanti dei 17 positivi al Covid dopo la trasferta di Napoli hanno recuperato dal virus, ma la situazione della squadra da mandare in campo resta difficile non potendo affrontare la squadra di Juric arrivandoci con allenamenti regolari dei pochi negativi e casalinghi per i positivi, rientrati in gran parte negli ultimi giorni della settimana.

Maran vivrà la situazione giorno dopo giorno fino al pomeriggio per diramare le convocazioni, per qualcuno meglio rimanere a Pegli e allenarsi e   fino alle 17 di lunedì’ per cercare di capire chi saranno abili ad affrontare gli scaligeri cercando di  capire chi è nelle migliori condizioni dopo oltre due settimane di isolamento e qualcuno nei primi giorni di contagio con  sintomi.

Behrami, Marchetti, Perin, Radovanovic si allenano dal primo allenamento settimanale di martedì scorso. A seguire sarebbero arrivati Biraschi, Melegoni e anche Schone, ai margini però dalla lista dei 25. A metà settimana Zajc, Pjaca e Pellegrini venerdì scorso, con voci del sabato che lo riterrebbero nuovamente non guarito (voci non avvalorate dalla società).

Il virus è stato troppo maligno con il Vecchio Balordo e dovrebbe – o meglio dire potrebbe – abbandonarlo (come affermano gli scienziati) mentre le altre squadre ne potrebbero subire i capricci nelle prossime gare.

Il calcio deve entrare non tanto in un bolla, ma dentro una trincea e combattere il Covid come tutti i mortali, averne paura perché l’incubo non è finito e si dovrà essere ancor più consapevoli anche fuori di protocolli.

Maran contro Juric e il Verona dovrà tenere a mente la partita giocata lo scorso anno in riva all’Adige con il Cagliari e pareggiata per uno a uno. Potrebbe aver pensato di cambiare strategia tattica rispetto alle prime due gare di campionato.

Il 4-4-2 potrebbe essere una soluzione se avrà capito come far condividere la fase d’attacco tra Scamacca e Shomurodov, due giganti che non devono pestarsi i piedi. Per Maran sarà importante valutare le condizioni di Pandev, la soluzione migliore con l’ubzeko,  dopo le due gare di Nations League, non giocate interamente con la Macedonia.

A centrocampo la bilancia gira intorno a Badelj, anche lui come Goran di ritorno dalle gare europee e soltanto nella giornata di venerdì. Le sorprese potrebbero essere Eboa Ebongue “Eyango” a centrocampo, il Primavera dal cambio passo diverso rispetto agli altri centrocampisti, e il più conosciuto Rovella ormai in pianta stabile in prima squadra.

In difesa dentro il nuovo arrivato Bani? Non fuori Zapata se giocherà a tre o a quattro. Masiello e Goldaniga sono pronti a sostenere le corsie laterali e dovranno supportare Ghiglione e Czyborra, dove il lavoro sulle corsie laterali contro Faraoni e Lazovic o Di Marco  non mancherà. Sarà una gara da cinque cambi.

Maran dovrà essere bravo a non permettere ai trequartisti scaligeri perché giocano in quella posizione di campo, ma centrocampisti di fatto, di non far ripartire il Genoa da dietro. La formazione rimandata domani sera.

Il Verona e Juric dopo il nono posto conquistato lo scorso campionato con gioco e gol  dovranno ricominciare da zero considerate le partenze delle colonne portanti: Rahmani e Kumbulla in difesa, Amrabat e Pessina  a centrocampo.

Ad oggi potrebbero esserci dubbi sui nuovi arrivati ma non sul gioco di Juric, che vorrà imporre alla squadra e al campionato sempre gli stessi principi dall’avventura del Crotone portato in serie A per la prima volta: marcatura ad uomo, difesa a tre, intensità di gioco nelle fasi con e senza pallone.

Il sistema preferito di Juric è il 3-4-2-1. Buona mole di lavoro viene svolta dai due centrocampisti offensivi pronti ad occupare gli spazi davanti alla difese avversarie  ostacolando le loro ripartenze già dal primo passaggio del portiere. Questo lavoro crea elevata densità nel cuore del gioco con i due centrocampisti centrali molto aggressivi: lo scorso anno erano Veloso e Amrabat. Veloso, considerato sempre play, e anche lento per i suoi non estimatori, è stato considerato nella scorsa stagione il pressatore più efficace del campionato , recuperando spesso il pallone con dinamismo e corsa giocandolo di prima per i compagni che correvano senza pallone.

L’altra chicca di Juric è Lazovic, inventato da Ballardini e riconfermato esterno sinistro, il più pronto ad indirizzare la manovra avversaria verso le linee laterali e ripartire. Sulla corsia di destra opera Faraoni con le stesse caratteristiche.

Anche i tre difensori dello scorso anno Kumbulla, Rrahmani, Gunter hanno brillato non solo per fisicità e abilità nell’anticipo seguendo i propri avversari fino al centro del centrocampo. Tutti e tre – due perché venduti e l’ex Gunter per Covid – mancheranno contro il Grifone.

Juric avrà problemi in difesa se non recupererà Magnani arrivato dal Sassuolo dovrà affidare la difesa a Ceccherini arrivato dalla Fiorentina, Cetin della Roma ed Empereur, brasiliano che giocò 13 gare lo scorso campionato. Pronto Amione, giovane argentino  inseguito da tempo dal Vecchio Balordo, o il giovane Lovato. A centrocampo assente Veloso sostituito da Tameze in prestito dall’Atalanta in coppia con Ilic, serbo arrivato dal Nac Breda  che avvicenderà l’infortunato Benassi. Davanti scalpita Faviilli, ma se recupererà dall’infortunio leggero dentro Di Carmine. Anche Kalinic, arrivato l’ultimo giorno di mercato, preme per giocare.

Alle spalle della prima punta Zaccagni, il più poliedrico nella rosa di Juric: trequartista, mezzala e anche seconda punta. Si candida Salcedo se Juric opterà per il 3-4-1-2, altrimenti dentro Viera ad affiancare Zaccagni. Il Pirata negli ultimi allenamenti settimanali  ha provato anche Lazovic  alle spalle di una sola punta con Di Marco prestato nuovamente  dall’Inter sulla corsia di sinistra.

Verona-Genoa sarà diretta da Rapuano Antonio di Rimini, arbitro classe 1985 e vigile urbano con solo una gara in Serie A.  A maggio, alla fine del campionato 2017/18. Vanta 79 gare in Serie B, 20 rigori e 22 rossi sventolati.

Primo assistente Villa di Rimini, secondo assistente Lombardo di Cinisello Balsamo, quarto uomo Serra di Torino. VAR Giacomelli di Trieste, AVAR Ranghetti di Chiari.