Davide Zappacosta si è raccontato, ai microfoni di Genoa Channel, a due giorni dalla sfida in programma al San Paolo contro il Napoli. Il suo arrivo dal Chelsea è stato fra i più importanti nel calciomercato in entrata del Grifone. “Mi ha chiamato il mio procuratore (Lucci, ndr) un giorno prima di arrivare, dicendo che ci sarebbe stata l’opportunità di venire qui al Genoa, cosa ne pensassi e se fossi d’accordo o meno. Non ho avuto dubbi, cercavo una piazza come questa per giocare dopo due annate davvero difficili. La scelta è stata semplice. Ho tanta voglia di far bene e aiutare a raggiungere gli obiettivi stagionali. Sono arrivato con grande determinazione e fortunatamente siamo partiti con il piede giusto. Dobbiamo proseguire sulla stessa linea. Una rivincita personale? No, ma forse ad accomunare la piazza di Genova e la mia persona c’è la tanta voglia di riscatto”.

Sull’inserimento in gruppo, la sua posizione in campo e le prime impressioni su Maran: “Conoscevo già diversi ragazzi, non ho avuto nessun problema nell’integrarmi. Sicuramente avere un po’ di esperienza aiuta tanto, ma ad aiutare è anche il mister che ha concetti molto semplici e non chiede cose molto difficili. Tatticamente, il fatto di essere stato spostato indietro, da esterno alto a terzino, mi ha fatto cambiare completamente la concentrazione. Quando sei costretto a difendere devi sempre restare concentrato e questo passaggio mi ha permesso di completarmi, mi ha aiutato e mi sta aiutando moltissimo”.

Prima del Genoa, la Premier League. “Al Chelsea ho ricevuto tanto dal punto di vista umano – sostiene il laterale, ribattezzato Zappa dai tifosi londinesi – Perché la squadra,  quando sono arrivato, era composta da campioni. Non ero nessuno e non è stato facile conquistarsi il rispetto dei compagni di squadra e dell’ambiente. Penso che per fare queste cose, in quelle squadre, tu abbia bisogno di tanto carattere e tanta personalità. Dal punto di vista professionale cerco di essere una persona esemplare e dare sempre il massimo, anche se da questo punto di vista credo che in Italia siamo molti passi avanti rispetto all’estero. Al Sora, con mio padre allenatore, ho imparato il concetto del “non mollare mai”. Con il fatto che ero il figlio del mister, lui non mi faceva mai giocare per evitare discussioni con gli altri genitori. Già lì è scattato qualcosa, perché non giocavo ma volevo dimostrare tanto e questa cosa me la sono portata dietro”.

Inevitabile una domanda sull’Europeo, rinviato di un anno obiettivo a medio-lungo termine. Così Zappacosta: “Non mi piace pormi obiettivi a lungo termine, ma sicuramente il mio Europeo passa da quello che farò con il Genoa. Dovrò cercare di tenere alto il livello e fare alte prestazioni, ma per adesso il mio unico obiettivo è fare bene con questa maglia”.

Domenica il Grifone affronta il Napoli. Come dovrà farlo? “Con coraggio e voglia di fare le cose per bene. Giochiamo contro una delle squadre italiane più forti e fra quelle che giocano meglio, fra quelle che possono metterti più in difficoltà. Con il mister la stiamo preparando bene, dobbiamo cercare di andare al San Paolo senza paura perché anche queste sono partite da giocare a viso aperto per cercare di strappare punti. Sono convinto che se andiamo con la giusta mentalità possiamo fare una grande partita”. 


Genoa, Faggiano: “Ora tutti concentrati sul Napoli. Non sarà partita facile”