NOTIZIARIO

La serata che deciderà le sorti del Grifone e la sua permanenza in Serie A è un po’ meno calda, a livello di temperatura, rispetto al pomeriggio. Si avvertono 27 gradi con un tasso di umidità del 77%. Il cielo è sereno, ma da monte cominciano ad avvicinarsi le nubi che dalla prima mattinata di domani dovrebbero portare pioggia su Genova. Terreno di gioco del Ferraris in buone condizioni. Tutto il riscaldamento del Genoa è osservato da bordo campo da mister Nicola, a cui gli si affianca spesso a colloquio dal ds Marroccu. Il presidente Preziosi all’ingresso degli spogliatoi segue, a sua volta, tutto il riscaldamento e si ritira negli spogliatoi assieme alla squadra ad un quarto d’ora dal fischio iniziale. La gara sarà diretta da Massimiliano Irrati. Sarà assistito da Carbone (Napoli) e Costanzo (Orvieto). Quarto ufficiale La Penna di Roma 1, VAR ed AVAR rispettivamente Mazzoleni di Bergamo e Ranghetti di Chiari.


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (4-4-2): Perin; Masiello, Romero, Zapata, Criscito; Ankersen, Lerager, Behrami, Jagiello; Pandev, Sanabria. A disposizione: Marchetti, Barreca, Goldaniga, Falque, Biraschi, Ghiglione, Schöne, Destro, Cassata, Favilli, Rovella, Pinamonti. Allenatore: Davide Nicola.

HELLAS VERONA (3-4-2-1): Radunovic; Rrahmani, Günter, Dimarco; Faraoni, Amrabat, Miguel Veloso, Lazovic; Pessina, Eysseric; Di Carmine. A disposizione: Silvestri, Berardi, Badu, Stepinski, Pazzini, Verre, Borini, Felippe, Zaccagni, Terracciano, Salcedo. Allenatore: Ivan Juric.


LA PARTITA

Squadre in campo e tutto pronto al Ferraris. Come sempre ingresso scaglionato delle due squadre: prima l’Hellas in tenuta gialla, poi il Genoa in casacca rossoblu. Scambio di gagliardetti tra Criscito e Miguel Veloso prima del fischio iniziale.

E inizia la partita col Verona che batterà il primo pallone. Genoa che, a bocce ferme, sembra schierarsi col 3-5-2 e Criscito più a ridosso della linea dei centrocampisti. Dopo trenta Second subito un fallo di Romero su Eysseric porta Irrati a fermare il gioco: punizione per i gialloblu con Lerager che allontana di testa.

È di Dimarco la prima conclusione della formazione ospite da centro area dopo uno scambio in velocità con Eysseric: pallone che sfila sul fondo controllato da Perin. Al 3′ punizione per il Genoa, che sugli sviluppi guadagna il suo primo tiro dalla bandierina dalla zona di sinistra.

Al quinto di gioco primo cartellino giallo della gara all’indirizzo di Sanabria, che entra duro su Pessina. In ritardo l’intervento del paraguaiano e sanzione ineccepibile. La gara si avvicina al decimo minuto e non si registrano, per adesso, occasioni da gol da entrambe le parti. Al 13′ si sblocca la partita con Sanabria che insacca di testa su cross dalla destra di Lerager, che trova la testa del paraguaiano che, come all’andata, trafigge in tuffo Radunovic.

Al quarto d’ora primo calcio d’angolo anche per l’Hellas Verona, ma la traiettoria a rientrare finisce tra le braccia di Perin. Al 19′ gioco fermo per un infortunio a Mimmo Criscito, che si accascia a terra toccandosi il polpaccio della gamba destra. Si riscalda Barreca, che al 21′ rileva il capitano rossoblu, che esce visibilmente zoppicante.

Mentre a Lecce il Parma va sotto di due reti, il Genoa raddoppia ancora con Sanabria. Siamo al 24′ e l’attaccante paraguaiano, servito da Pandev in profondità, incrocia la sua traiettoria, colpisce il palo e vede il pallone insaccarsi. Cè bisogno ancora di una revisione al VAR sulla posizione dell’attaccante rossoblu: Mazzoleni però convalida la rete.

Al 27′ Irrati concede il primo cooling break della partita. La gara riprende a ridosso della mezz’ora col Genoa in vantaggio per due reti a zero. Il Verona prova a gestire il pallone e alzare il baricentro, il Genoa si difende e quando può cerca di ripartire. Al 35′ Dimarco tenta nuovamente di andare al tiro: non trova la porta, ma solo la deviazione in corner di Zapata.

Al 40′ l’Hellas Verona va vicino al pareggio quando Di Carmine si trova a tu per tu con Perin dopo una deviazione aerea di Pessina e il successivo tocco di Zapata. L’attaccante gialloblu si ritrova il pallone tra i piedi, ma Perin si avventa sulla sfera e la fa sua. Lerager aveva perduto un pallone pericoloso sulla trequarti avversaria permettendo agli scaligeri di attaccare la porta rossoblu. Risponde Pandev al 42′ con un destro troppo debole, che Radunovic a sua volta fa suo.

Al 43′ Romero segna la terza rete della sua partita su sviluppi di calcio d’angolo, trovando l’angolino alla sinistra di Radunovic con un pallonetto di testa. Irrati concederà 4′ di recupero prima di fischiare la fine della prima parte di gara.

In pieno recupero Pessina resta a terra infortunato gravemente dopo un’entrata di Romero, nell’occasione anche ammonito. I giocatori di Genoa ed Hellas Verona richiedono subito l’intervento non solo dei sanitari, ma anche della barella. Infortunio al ginocchio per il numero 32 gialloblu, che sarà rilevato solo nel secondo tempo. Juric deciderà di finire gli ultimi secondi del primo tempo con un uomo in meno.

Nella ripresa il Genoa, che ha già eseguito il cambio di Criscito con Barreca, entra coi medesimi effettivi. L’Hellas invece opera due cambi: dentro subito anche Borini e Pazzini (che diventa capitano) al posto di Di Carmine e Pessina.

Al 48′ ammonito Masiello, che diffidato salterà eventualmente la prima partita dell’anno prossimo. Al 53′ giunge notizia del nuovo vantaggio del Parma allo stadio “Via del Mare”, che conduce per 3-2. Al 54′ ci prova Pazzini colpendo di testa da distanza ravvicinata, ma Perin la fa sua. Al 57′ ci riprova ancora Pazzini, alla ricerca della 200esima marcatura in carriera in Serie A, ma Romero devia la conclusione e Perin si allunga per farla sua.

All’ora di gioco altra conclusione verso la porta di Mattia Perin, ancora con Dimarco. Il suo destro a giro termina di poco alto sulla traversa. Al 61′ il Genoa sarà costretto a giocare con un uomo in meno: doppio giallo per Romero, entrato duro all’altezza del centrocampo. Il Genoa giocherà mezz’ora in inferiorità numerica. Espulso anche Juric dalla panchina, che ha avuto qualcosa da dire prima a Romero sulla pericolosità dei suoi interventi, poi sull’arbitro Irrati. Motivo per il quale è stato allontanato dal campo.

Nicola toglie Sanabria al 63′ per coprirsi e inserisce Goldaniga. Nell’ultima finestra di partita sarà chiamato a giocarsi tre cambi in un’unica soluzione. Al 64′ l’Hellas Verona chiede un calcio di rigore per un presunto tocco di braccio di Pandev, ma in realtà il numero 19 rossoblu la colpisce in pieno volto. Mazzoleni revisiona al VAR, ma non ravvisa gli estremi per un penalty. Pandev che, peraltro, è diventato dal primo tempo capitano del Grifone dopo l’uscita di Criscito.

La gara procede rapidamente verso la mezz’ora della ripresa. Al 74′ dentro un ex Genoa come Eddie Salcedo e fuori un altro ex, ancora di proprietà rossoblu, ossia Günter. Juric prova a togliere un difensore e inserire un attaccante sfruttando la superiorità numerica.

Al 78′ Veloso ci prova dalla distanza col mancino e una deviazione di Behrami contribuisce a mandare il pallone in calcio d’angolo. Sulla battuta un colpo di testa di Salcedo spedisce il pallone in curva. All’81esimo lascia il campo Pandev per fare posto a Pinamonti. Dentro anche Cassata per Jagiello. La partita procederà verso il novantesimo senza grandi sussulti, col Grifone arroccato in difesa e Verona alla ricerca di un gol. Ad inizio recupero (5′) espulsi Cassata e Amrabat, che danno vita ad un accenno di rissa a ridosso della Nord. Sarà di fatto l’ultimo episodio di questa partita, eccezion fatta per una parata di Perin a chiudere lo specchio su Faraoni al 92′ di gioco.

Al triplice fischio, il Genoa centra matematicamente la salvezza, col Lecce che saluta la Serie A dopo una sola stagione dopo aver perso a domicilio contro il Parma e non aver farro il suo, come chiesto da Liverani, perché solo una vittoria gli avrebbe permesso di giocarsela coi rossoblu in virtù dello scontro diretto a sfavore. Genoa che per la seconda stagione di fila si salva all’ultimo turno, nonostante la promessa del presidente Preziosi del maggio 2019 di non ripetere più un anno come quello scorso. L’anno si è ripetuto, e persino peggio di quello passato, con la sola differenza che il Genoa è arrivato a fine stagione col coltello dalla parte del manico: vincendo avrebbe avuto la garanzia della Serie A. Così è stato, ma c’è ben poco da festeggiare. Le responsabilità  dovrà assumersele tutte il presidente rossoblu, perché allenatori, Covid, situazioni extra-campo che hanno fatto sparire (e talvolta ricomparire) giocatori come Lerager, Jagiello o Soumaoro, possono essere solo attenuanti. Ora serve non ripetere – ma per davvero – la stagione appena conclusa, progettando tutti all’unisono la prossima stagione, con giocatori che siano funzionali al progetto tecnico. Nicola, che aveva preso in gennaio una squadra svuotata di molte convinzioni, ha il grande merito di averla salvata e di aver fatto 28 punti in 21 panchine. E un ringraziamento a Didi è più che doveroso, cosa che faranno anche i giocatori del suo spogliatoio a fine gara.