Ritornato dalla trasferta di Brescia con un solo punto e con una prestazione appena sufficiente, il Genoa torna in campo stasera per affrontare la Juventus, squadra che comanda il campionato e che già da parecchi anni è la dominatrice in Italia. Uno sguardo d’insieme sui bianconeri. Sulla panchina siede Maurizio Sarri, tecnico preparatissimo e profondo conoscitore del pianeta calcio. Il suo nome negli anni addietro veniva accomunato al bel gioco, cosa che in questa stagione si è apprezzata raramente. La Juventus ha vissuto molto sulle prodezze dei singoli e poche volte ha mostrato il bel gioco corale a cui le squadre guidate da Sarri ci avevano abituato. L’aver perso la Supercoppa italiana e la Coppa Italia ha provocato molte critiche. La squadra si schiera con il 4-3-3, si basa in prevalenza sul possesso palla, in più l’elevata qualità dei suoi giocatori la fa padrone. I bianconeri giocano molto corti e stretti, difficilmente effettuano lanci lunghi, il solo Bonucci ogni tanto lancia il pallone per trovare in  profondità Cristiano Ronaldo. L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Tra i pali viene schierato Szczesny, portiere completo e forte in tutte le caratteristiche del ruolo: grazie alla sua forte personalità guida la retroguardia bianconera con sagacia. La linea a 4 è formata da Cuadrado, De Ligt, Bonucci e Danilo, una difesa che non sempre ha fornito prestazioni impeccabili. Cuadrado è l’esterno di destra: giocatore veloce, che può essere utilizzato anche come esterno offensivo, ha un ottimo dribbling, ma palesa qualche lacuna quando deve difendere, in più è portato alla simulazione. De Ligt e Bonucci sono la coppia centrale, entrambi forti di testa e con buona tecnica. Il giovane olandese, al primo anno in Italia, dopo un avvio in sordina ha fornito prestazioni via via sempre più convincenti. Bonucci è uno dei leader dello spogliatoio, possiede ottima tecnica e sta disputando un bel campionato. Danilo gioca insolitamente sulla fascia sinistra per gli infortuni di Alex Sandro e De Sciglio: il brasiliano sinora non ha entusiasmato i tifosi bianconeri. Ha buoni  fondamentali e discreta corsa, probabilmente deve ancora calarsi nel calcio italiano.

Il centrocampo. È formato da Bentancur, Pjanic e Matuidi. Pjanic è il perno della squadra, anche se proprio in queste ore è stato ceduto al Barcellona per la prossima stagione: piedi buoni e temperamento sono le sue qualità migliori, oltre a una buona dose di intelligenza tattica. Bentancur è uno dei giocatori juventini con il rendimento più alto e più continuo in questo campionato: abile nel pressing e negli inserimenti, è nazionale uruguaiano. Matuidi è l’elemento di fatica, corsa continua e recupero palla sono le sue peculiarità.

L’attacco. I tre giocatori offensivi sono Bernardeschi, Dybala e Cristiano Ronaldo, trio di livello assoluto dove abbondano classe, forza fisica e velocità. Bernardeschi gioca sulla fascia destra: tutto mancino, ha grandi qualità ma sino ad ora le ha mostrate a sprazzi e da lui si ci aspetta sempre il definitivo salto di qualità. CR7 staziona prevalentemente sulla fascia opposta: velocità, dribbling, stacco aereo, è un giocatore di livello mondiale. Può essere decisivo in qualunque momento della partita e da qualsiasi posizione. La Joya invece svaria al centro dell’attacco: è munito di un piede sinistro sontuoso, i suoi tiri sono spesso velenosi e letali, è molto forte sulle gambe ed è in possesso di un ottimo dribbling.

Come si comportano sulle palle inattive? Su quella sfavore difendono a zona e durante l’anno, in queste situazioni, sono sovente andati in difficoltà. In fase offensiva sui corner salgono dalle retrovie Bonucci, De Ligt, che con CR7 sono i colpitori più pericolosi. A loro si aggiungono uno o due centrocampisti e Bernardeschi. I corner sono battuti da Dybala. Quando ci sono punizioni dal limite hanno l’imbarazzo della scelta, Ronaldo, Dybala, Bernardeschi, e per la battuta da lunga gittata Bonucci: sono tutti ottimi battitori e sarebbe sicuramente opportuno evitare di commettere falli inutili.

In conclusione? La partita ovviamente sarà disputata sempre senza pubblico  ed è un peccato perché mai come in questo momento il Genoa avrebbe bisogno della carica del suo popolo, della sua Gradinata Nord. Un risultato positivo oggi, oltre a muovere la classifica, trasmetterebbe una forte carica di autostima e di coraggio a tutti i giocatori rossoblu e sarebbe anche un segnale importante per gli avversari impegnati nella lotta salvezza.


Rassegna Stampa del 30 Giugno, le formazioni di Genoa-Juventus. Ghiglione e Sturaro sulle fasce?