Nonostante il benestare dato dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora al termine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il Comitato Tecnico-Scientifico ha rifiutato la proposta di riaprire il calcio amatoriale a partire dalla giornata di domani 25 giugno. Le società, secondo gli esperti, non sono in grado di garantire il rispetto dei protocolli sanitari. Gli stessi che stanno applicando in questi giorni e da mesi le società di Serie A e Serie B.

Il responso, come riportato da Repubblica, è stato preso “in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale, con il persistente rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni certe come negli sport da contatto”. Ancora obbligatorio quindi seguire “le prescrizioni relative al distanziamento fisico e alla protezione individuale”. Lega Serie A e Lega B si sono “assunte piena responsabilità per quanto concerne l’esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui. In considerazione della mancanza di simili protocolli a favore di singoli individui che si dedicano a tali attività a livello amatoriale o di società sportive dilettantistiche, il comitato non ritiene al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico”. Per i numerosi centri sportivi in tutta Italia che già da settimane si sono mossi per la sanificazione delle strutture, c’è ancora da attendere (come minimo) qualche settimana.


Sport amatoriali, Spadafora: “Favorevole alla riapertura. Manca solo assenso Ministro Salute”