Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto sulle pagine di Repubblica per commentare la decisione di permettere alle società di aprire un contenzioso con i propri tesserati sulle mancate mensilità di marzo e aprile, ritenuta “irricevibile” dall’Assocalciatori. Per versare gli emolumenti di maggio ci sarà invece una proroga fino al 31 agosto, senza ripercussioni sull’iscrizione al prossimo campionato. “Sarebbe paradossale pensare ad uno sciopero proprio oggi che il paese cerca di ripartire – sostiene Gravina – Noi non abbiamo autorizzato i club a non pagare, sarà il Collegio Arbitrale a decidere sui contenziosi relativi al taglio degli stipendi. Auspicavamo un accordo sui tagli tra leghe e Assocalciatori ma non c’è stato verso. Peraltro resta l’obbligo di pagare tutti gli emolumenti a chi ha un contratto al minimo federale”.

“Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, porteremo regolarmente a termine i campionati, altrimenti si procederà con playoff e playout che coinvolgano tutti i club divisi in fasce: sarebbero presenti quindi tutte le squadre e nessuno potrebbe fare passi indietro. Ci saranno in ogni caso retrocessioni e promozioni, anche se non si giocasse più. Quindi niente furbetti che possano dire ‘fermiamo tutto’ perché conviene a loro. Anzi. Dal primo di settembre non parte il nuovo campionato ma solamente la stagione sportiva. Valuteremo sia la data d’inizio della Serie A 2020/2021 che il format del campionato. Non dico di più ma si pensa a una formula che preveda un campionato meno carico di impegni e più avvincente”. 

Di seguito riportiamo la lettera aperta di Gravina alle 60 società di Lega Pro: “L’imprevista emergenza pandemica da Covid-19 e la crisi economica che ne è conseguita impongono al mondo del calcio comportamenti adeguati alla situazione che stiamo vivendo, soprattutto nervi saldi e grande senso di responsabilità. Le sfide che siamo chiamati ad affrontare in queste settimane necessitano scelte radicali, fondamentali per la sopravvivenza dell’intero sistema. Con particolare riferimento alla Lega Pro, realtà straordinaria alla quale sono particolarmente legato in virtù del mio recente passato, posso confermare che l’attenzione è stata e sarà sempre altissima perché rappresenta il primo livello del professionismo del calcio italiano e per questo anche il più vulnerabile. Anche per questo a inizio gennaio abbiamo previsto, con un apposito piano di sviluppo, una programmazione di una serie di contributi per la categoria. I successivi provvedimenti inseriti nel cosiddetto ‘Decreto Rilancio’ sono il frutto di un lavoro incessante, di grande efficacia, e rappresentano una tappa decisiva nel processo di consolidamento della categoria. Un impegno, quello della Federazione, che ha prodotto risultati rilevanti per i Club: 1) l’ulteriore rinvio dei pagamenti contributivi e fiscali al mese di settembre; 2) la sospensione dei canoni di locazione e dei diritti di superficie per gli impianti sportivi; 3) il riconoscimento della Cassa Integrazione per i contratti dei lavoratori sportivi fino ad un massimo di 50 mila euro lordi; 4) l’istituzione del Fondo Salva Sport con una quota percentuale dello 0,50% sul totale della raccolta per le scommesse sportive. Parallelamente alla rappresentazione delle istanze del nostro mondo al Governo, dimostratosi particolarmente sensibile, nel Consiglio Federale di ieri è stato affermato in modo inequivocabile che il principio fondante del calcio è il merito sportivo. Lo dicono il CIO e il CONI, lo ribadiscono anche le indicazioni ricevute da FIFA e UEFA per la conclusione dei campionati 2019/2020. Visto che mi è impossibile rispondere a tutti i Presidenti che hanno sollecitato un mio intervento, in qualsiasi direzione esso fosse, colgo l’occasione per chiarire la ratio delle decisioni assunte. La delibera adottata ieri è un inno al gioco, un’esaltazione di quello che anima ognuno di noi, cari Presidenti: il desiderio di confrontarsi sul campo, di giocare e competere regolarmente. Ognuno di voi ha una tessera sulla quale c’è scritto Federazione Italiana Giuoco Calcio perché, dal primo giorno in cui si entra a far parte di questo mondo, si desidera scendere in campo, non il contrario. Ma ciò, ovviamente, sempre tenendo in massima considerazione la tutela della salute di tutti i protagonisti. Per questo, il percorso che abbiamo tracciato prevede la ripresa regolare del campionato solo se nelle prossime settimane i protocolli sanitari divenissero pienamente applicabili anche in Lega Pro. In caso contrario, se non si potesse ricominciare con il calendario ordinario, come ho ribadito ieri durante la riunione di Consiglio al Presidente Ghirelli e ai consiglieri di Lega Baumgartner e Lo Monaco, individueremo un nuovo format per far disputare in sicurezza, più avanti nel tempo, sia playoff che playout, affinché siano i risultati del campo a determinare le promozioni e le retrocessioni. Solo in ultima istanza, in caso di definitiva interruzione, abbiamo deciso che la definizione della classifica potrà avvenire anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni. Peraltro, nello stesso Consiglio sono stati approvati degli importanti aggiornamenti al sistema delle Licenze Nazionali per l’iscrizione ai prossimi campionati che, come potrete verificare direttamente, tengono conto delle esigenze di chi sta facendo i conti con una crisi complessa, senza pero derogare ai principi di garanzia del sistema calcio professionistico nel suo complesso. Un passaggio decisivo, per ingenerare fiducia e guardare al futuro con maggiore consapevolezza. Un elemento sostanziale che è alla base del rapporto di collaborazione tra FIGC e Lega Pro sul quale rielaborare insieme al Presidente Ghirelli una strategia condivisa. Non è facile, ne siamo tutti coscienti, ma si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Insieme ce la faremo”.


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