Solamente 5 squadre si sono già accordate con squadra e staff per eventuali tagli sui pagamenti. La FIFA incoraggia le società, sebbene non possa prendere decisioni in merito alla questione stipendi, a trovare un accordo per posticipare di qualche mese la scadenza dei contratti o di rinegoziarne il trasferimento. Il Corriere dello Sport sottolinea come la data preferita per la ripartenza resti 13 giugno, a prescindere da quanto scritto nell’ultimo decreto. Dalla UEFA filtra ottimismo verso un’estensione della deadline 2 agosto, ma bisogna tenere alta la guardia in vista di possibili rischi, come il rinvio di qualche partita a seguito di nuovi casi in una squadra. Si giocherà alle 16.30, alle 18.45 e alle 21, con protocolli rigidissimi per squadre, arbitri e i pochissimi addetti ai lavori ammessi all’ingresso. Le sale stampa e le zone miste resteranno infatti chiuse. Si farà uso di autobus disinfettati, lo stadio sarà diviso in tre zone, saranno vietate le proteste, niente foto né strette di mano.

Giocare ogni 3 giorni? “Questa ripresa è una forzatura” sostiene Zaccheroni sulle pagine della Gazzetta, che riprende poi le parole di Cairo a Radio Capital: “Ho votato a favore solo per adeguarmi al volere della maggioranza. Sembra che si riparta davvero il 13 o il 20 giugno, ma ho molti dubbi. L’alternativa playoff non è percorribile: se non si può disputare il campionato non si possono disputare nemmeno i playoff”. Parere positivo invece quello espresso dalla Sottosegretaria alla Salute Zampa, ai microfoni di RadioRai: “Credo si vada nella direzione della ripresa dei campionati”. 


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA 

CORRIERE DELLO SPORT – Riprese le parole di Perin, viene analizzata la situazione stipendi: non ci sono ancora informazioni sulla decurtazione, ma il presidente Preziosi spera di trovare una soluzione ragionevole anche in virtù del notevole aumento del monte ingaggi fra la scorsa estate (Schöne) e il mercato di gennaio (Destro e Perin, pagato per metà dalla Juventus). Delle 4 trasferte che mancano alla squadra di Nicola, solamente quella di Udine sarà da fare in aereo. Tutte le altre, ovvero Torino, Brescia e Reggio-Emilia.

IL SECOLO XIX – La pandemia non è sufficiente a giustificare gli spareggi per arrivare a decretare vincitori e retrocessi, procedimento che non sarebbe logico né giusto. L’ipotesi playoff e playout resta però viva: gara secca, a 2, a 4, a 6 o addirittura a 8 squadre. Il Genoa sarebbe quasi certamente coinvolto, per la Samp dipenderebbe dal format utilizzato e dall’eventuale recupero della partita contro l’Inter; in ogni caso entrambe le genovesi (così come il presidente del Torino) storcono il naso, favorevoli quasi solamente SPAL e Brescia. I rossoblu aspettano l’esito della seconda tornata di tamponi e proseguiranno il lavoro individuale fino a domani. In campo si è rivisto Lerager: segnale incoraggiante.

TUTTOSPORT – Il quotidiano torinese dedica una pagina intera al gol di Pirlo su punizione nella partita contro il Genoa del 16 marzo 2014. Al Ferraris, dopo una partita controversa e contraddistinta da numerose sviste di Mazzoleni, la Juventus salì a +17 sulla Roma grazie al centrocampista, che “ne combinava una delle sue” battendo Perin a pochi passi dal recupero. Una “buffonata” di Buffon aveva evitato, qualche minuto prima, il vantaggio genoano su un rigore.


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