La Turchia è pronta a riprendere il campionato il prossimo 12 giugno, in linea con quanto auspicato da FIGC e Lega per la ripartenza della Serie A in Italia. A preoccupare gli addetti ai lavori è però la notizia diffusa dal Besiktas, squadra di Istanbul con 10 casi di positività ai primi test per Coronavirus. Fra questi c’è anche il presidente Ahmet Nur Çebi, mentre il presidente della federcalcio turca ha già puntualizzato: “Se si verificasse un contagio a campionato iniziato, andremo avanti isolando i positivi”. Dal Galatasaray di Terim, che ha combattuto il virus nelle scorse settimane e che ha dovuto sospendere gli allenamenti per un nuovo caso di positività di un tesserato, arriva anche il messaggio Radamel Falcao. Il colombiano non è affatto convinto della misura che vieta (quantomeno sulla carta) gli abbracci nelle esultanze: “Vedendo il ritorno del calcio mi chiedo: ci sarà una ragione tecnica per cui non è permesso abbracciarsi dopo un gol? Durante tutta la partita noi giocatori siamo in costante contatto”. 

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Un campionato ancora in cerca di una data per ricominciare è la Russian Premier League, cui mancano ancora 8 partite alla conclusione. Mentre i vertici del calcio sperano in una ripartenza nella seconda metà di giugno, a Mosca si registra il primo caso di COVID-19 dopo i primi test e tamponi: si tratta di Jefferson Farfan, attaccante peruviano oggi alla Lokomotiv. Il presidente Putin, nei giorni in cui la Russia superava per numero di contagi accertati Italia e Spagna, avrebbe dato il benestare alla ripartenza del calcio a patto che si giochi a porte chiuse.

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