Le prime pagine in edicola questo mercoledì 13 maggio rilanciano specialmente le notizie relative ad una ripresa che sembra sempre più un “percorso ad ostacoli”, con tanti paletti e diversi dubbi che restano aperti, come ad esempio la responsabilità civile e penale dell’applicazione del protocollo che ricadrebbe sui medici sociali.

Attraverso le pagine del Corriere dello Sport, che parla di una UEFA irritata dai paletti posti in Italia dai virologi (e paventa un’ipotesi particolarmente curiosa: la possibile esclusione delle italiane dalle coppe europee), viene intervistato l’ex direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti, che non le manda a dire a chi sta gestendo la situazione calcio in Italia. A chi gli domanda cosa possa esserci al di là del coronavirus, Perinetti risponde che “il calcio è morto se non ricomincia. Dimmi perché non dovrebbe ricominciare ora e a settembre sì? Pensi che a settembre si possa giocare a rischio zero? Ma con questi presupposti è impossibile che ricominci, qua c’è chi sta facendo di tutto per farlo morire. Quello che sta succedendo attorno al calcio è vergognoso. Tu pensa che sono pronti a riaprire i teatri e il calcio non lo fanno giocare neanche a porte chiuse?”. L’ex direttore generale del Genoa parla anche del calciomercato che verrà, fatto di idee e di rose che potrebbero essere largamente confermate. “Vivendo nell’incertezza di quando potremo ripartire, tutto sarà cristallizzato, e tante squadre rimarranno come sono”.

All’interno della Gazzetta dello Sport, invece, vengono riportate le dichiarazioni di Zdenek Zeman, che da settimane rimase sulla propria posizione. i troppi morti e l’assenza di tifosi non possono permettere la ripresa del calcio. Il tecnico boemo, peraltro, rilancia sostenendo che se i tifosi non ci saranno neanche a settembre, “allora non ha senso riprendere neanche a settembre“. Tuttosport parla infine di una Serie A inquieta, che oggi in riunione deciderà con ogni probabilità di emanare decreti ingiuntivi verso i broadcaster televisivi che non hanno ancora pagato l’ultima rata dei diritti televisivi. Televisioni che, in parallelo, avrebbero chiesto di riaprire un tavolo di trattativa. Sul protocollo sanitario, che ancora deve essere approvato, tengono duro i medici sociali che, secondo il Corriere della Serasarebbero pronti ad inviare una lettera alla Federazione per dirsi non concordi nell’assumersi l’intera responsabilità dell’applicazione del protocollo


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – Il quotidiano sportivo riserva un trafiletto all’inizio dei test sierologici e dei tamponi da parte del Genoa e di una parte della dirigenza che potrebbe entrare in contatto con giocatori e staff. Gli esami, propedeutici ad una ripresa degli allenamenti dalla giornata di lunedì, si concluderanno nella giornata di domani.

GAZZETTA DELLO SPORT – Il quotidiano in rosa sottolinea come oggi termineranno i test per la rosa del Genoa, mentre nella giornata di giovedì verranno sottoposti a tampone e test sierologici dirigenti e staff tecnico. La ripresa è fissata per lunedì prossimo, quando ufficialmente dovrebbero “sbloccarsi” gli allenamenti anche per gli sport di gruppo. Nella sede di Villa Rostan è stata intanto ultimata la santificazione di tutte le aree di lavoro.

SECOLO XIX – All’interno dell’edizione odierna del Decimonono, dove c’è un approfondimento dedicato alle due genovesi che dovranno puntare nei prossimi mesi sui giovani dei proprio vivai, si trova un’intervista esclusiva a Nicolò Rovella, 18 anni e già esordiente in Serie A. “Ho seguito il programma che il Genoa mi ha dato – spiega il giovane centrocampista rossoblu nel descrivere come ha vissuto gli ultimi mesi di stop – Mi sono allenato in casa con la cyclette e facendo palestra. Ho avuto tempo per divertirmi con la Playstation, abbiamo organizzato tornei belli tosti con molti miei compagni. E poi ho avuto modo di guardare e riguardare i video dei miei incontri preferiti di arti marziali miste. Ho anche una passione per il pugilato, sono sport che mi affascinano”. 

Rovella è tornato anche sul proprio esordio a San Siro, in casa della sua squadra del cuore (l’Inter, ndr). “Ho saputo fin dall’inizio che il Genoa era la scelta giusta, ho anche un legame familiare con questa città: mio nonno è nato a Genova. Il Genoa ha creduto da subito in me. Sono stati importanti sia Michele Sbravati sia Francesco Bega. Mi hanno convinto subito”. Oltre l’intervista, ci si concentra sulla settimana che si sta focalizzando soprattutto sui test ai giocatori del Genoa. Da lunedì, se verrà ratificato un protocollo sanitario condiviso, il Genoa riprenderà le sedute e dovrà trattenersi 15 giorni in ritiro tra centro sportivo e Tower Hotel.


LE PRIME PAGINE


Oltre 150 tifoserie d’Europa contro la ripartenza. Diffuso il comunicato “Niente calcio senza tifosi”