Il comitato tecnico-scientifico è inamovibile: in caso di contagio da parte di un calciatore, tutta la squadra dovrà andare in quarantena. Si tratta del punto intorno al quale ruota tutto il dibattito politico relativamente allo sport e al calcio. Questo in Italia, perché in altri Paesi, la Germania su tutti, si attende il via libera definitivo della Cancelliera Merkel (atteso mercoledì) per capire quando si ripartirà. In tal senso hanno fatto scalpore le parole di uno dei tre giocatori risultati positivi al Covid-19, Birger Verstraete, che in un’intervista rilasciata ad un quotidiano belga rilancia una delle questioni che più tengono banco sotto traccia. “Molti giocatori, se ci fosse un sondaggio anonimo, voterebbero per non giocare“. In parallelo, l’Australia (e nel dettaglio la città di Perth) si candidano ad ospitare la fine della Premier League inglese.

In Italia, invece, sono caldeggiate le partite solamente al Centro-Sud. Dopo qualche schiarita, permane il gelo fra Spadafora e i vertici di Lega Serie A e FIGC. Il ministro dello sport, secondo il Corriere dello Sport, da ieri tifa per un decreto che fermi ufficialmente il calcio italiano; il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non sembra intenzionato ad accontentarlo, ma la tensione generatasi negli ultimi giorni ha creato spaccature all’interno della maggioranza dove le posizioni sono contrarie alla chiusura anticipata (Italia Viva, ad esempio, si è esposta pubblicamente ieri con diffusi messaggi via Twitter indirizzati proprio al dicastero allo sport; e il partito del segretario Renzi, è bene ricordarlo, fa parte della maggioranza di Governo). In questo senso Repubblica ribadisce come sarà mercoledì la giornata chiave per decidere il futuro del campionato. Il Sassuolo sarà la prima squadra del paese a riprendere gli allenamenti, seguito domani da Inter, Juventus, Atalanta e Bologna.


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA 

GAZZETTA DELLO SPORT – La volontà della società rossoblu, come si legge all’interno della rosea, è quella di concludere la stagione ma solo dopo la validazione del protocollo sanitario, motivo per cui ad oggi la squadra non si allena al Centro Sportivo Signorini.

IL SECOLO XIX – Il Decimonono parla del capitolo allenamenti: il Genoa ad oggi ha una posizione simile a quella del Cagliari, che prima della ripresa attende la definizione di tutti i protocolli da parte delle autorità competenti. In sintesi, cosa sia e cosa non sia ammesso fare all’interno del centro sportivo, che per ora rimane chiuso. Il quotidiano genovese intervista anche il fisioterapista di Villa Scassi di cui avevamo raccontato la storia lo scorso 17 aprile: impegnato al lavoro con il numero 4 sul camice, è stato omaggiato anche da Criscito sui social. Da giovane Aglione ha lavorato con il Grifone di Bagnoli, affiancando Craviotto nella storica annata del 1990.

TUTTOSPORT – Società al lavoro per il rinnovo del prestito, che era secco, di Perin dalla Juventus. Discorso diverso per Soumaoro, il cui riscatto è molto alto (10 milioni di euro) ma sul quale sono in corso attente valutazioni. La chiusura del campionato francese, con conseguente stop anche per il Lille, potrebbe complicare le cose. Rossoblu come la viola: prima di tornare in campo si attendono i protocolli. E intanto il nuovo Torino del direttore sportivo Vagnati, in caso di retrocessione del Genoa, potrebbe pensare a Davide Nicola. L’attore di fede rossoblu, Tullio Solenghi, si dice favorevole alla ripartenza del calcio? Con tutte le misure di sicurezza necessarie, credo di sì“. 


LE PRIME PAGINE DEI QUOTIDIANI SPORTIVI


La Buonanotte col Sorriso #8: Testoni e quell’inseguimento tra Romano e il massaggiatore Craviotto – VIDEO