Claudio “Ruspa” Testoni, che prima che l’emergenza coronavirus si impadronisse delle nostre vite era stato ospite del Museo del Genoa nell’ambito delle “Genoa Stories” dando spazio a tantissimi aneddoti, è tornato questa sera a rinverdire la nostra rubrica “La Buonanotte col Sorriso“. Lo ha fatto con la consueta felicità che zampilla dai suoi occhi quando parla del Grifone, squadra con la cui maglia ha disputato 183 partite tra 1980 e 1987. L’aneddoto che ha voluto narrare ci porta a Reggello e ad un episodio simpatico che vide protagonisti lui, Vincenzo Romano e l’ex massaggiatore rossoblu Gerolamo Craviotto.

“Intanto saluto Genova con grande calore: città che mi ha adottato e mi ha fatto stare benissimo. Il fatto che ancora qualcuno mi contatti per parlare con voi del passato è un enorme piacere per me. Vorrei ricordare una cosa simpatica, visto che stiamo passando tutti un momento un po’ particolare, che riguarda il nostro massaggiatore Gerolamo Craviotto.

Eravamo a Reggello e come sapete una volta si faceva molta corsa sul campo e sulla pista: era duro, faceva caldo e facevamo fatica. Il nostro massaggiatore si era messo ai bordi della pista e aveva fatto un mucchio di sassolini: ogni volta che noi passavamo, scherzando, ne buttava via uno dicendo: “E uno ragazzi, e due ragazzi…”.

Noi allora dicevamo: “Guarda Geo – lo chiamavamo affettuosamente così – non la passerei certamente liscia”. Bene, finito l’allenamento con una scusa lo chiamammo fuori facendo finta che un nostro compagno si fosse fatto male. Venne fuori e lo chiudemmo nello stadio. In quel periodo in squadra c’era Vincenzo Romano che aveva una storia con Ambra Orfei, quindi gli dicevamo sempre che a fine carriera, con l’enorme fisico che aveva, avrebbe fatto il gladiatore nel circo.

Si mise la rete dei palloni dentro al collo, prese una di quelle corde che serviva per saltare e cominciò a dire: “Fuori i leoni”. Lui (Romano, ndr), quindi, faceva il leone contro il nostro massaggiatore, che scappava per il campo mentre Romano, che pensavamo scherzasse, gli dava davvero delle frustate. Ho voluto raccontare questo aneddoto piacevole per ricordare una persona a noi tutti cara. Saluto con un grandissimo “Forza Genoa e uno “statemi bene” tutti i genovesi”. 


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