Il calcio è fatto di terminologia tecnica e, sempre più spesso, di abusi e licenze poetiche. Il calcio ha però un suo vocabolario, ben chiaro e condivisibile, che aiuta nel racconto – anche e soprattutto giornalistico – delle partite. La famosa cronaca. Abbiamo deciso di aggirare questa emergenza, con tutte le sue notizie che continueremo ad aggiornare di giorno in giorno, riproponendo le cinque puntate del vocabolario del calcio che avevamo pubblicato nel giugno 2019. Partiamo con la prima carrellata di termini e definizioni.

  • Smarcamento: atto di svincolarsi dal diretto avversario. Può essere in profondità oppure in larghezza a sostegno. Un esempio lampante, relativo all’ultima stagione, è la rete di Icardi che con un contromovimento si svincola dalla marcatura di Musacchio.
  • Smarcamento in diagonale: volto ad allargare il fronte, coprire il pallone, vedere la porta
  • Smarcamento indietro: possesso pallone
  • Smarcamento verticale: penetrazione e allungo della squadra. Emblematico, per restare in casa Genoa, il movimento di Piatek su lancio di Biraschi nel derby d’andata della passata stagione che procurerà il rigore a favore dei rossoblu e la rete dell’1-1
  • Zona Luce: spazio di terreno in cui il portatore di pallone può vedere il compagno smarcato all’interno del suo cono visivo;
  • Tempo e spazio: si tratta delll’ABC del calcio che fa funzionare la squadra nella prestazione individuale di ogni calciatore e collettiva nelle due fasi di gioco. Possiamo dire che non fa parte della tattica, ma è una sensazione propria del calciatore in quel momento e in quella determinata situazione di gioco.