Il Covid-19 è diventato “pandemia” nel tardo pomeriggio dopo l’annuncio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questa sera, alle ore 21.40, è intervenuto in conferenza il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha voluto annunciare ulteriori restrizioni (chiusura di bar, ristoranti, pub, parrucchieri e centri estetici) e la nomina ormai prossima di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, come commissario straordinario all’emergenza coronavirus.

“Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto ci sarà sempre la salute degli italiani. Solo pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre radicate abitudini di vita, rimanendo a casa il più possibile, e la stragrande maggioranza di voi italiani ha risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure, ero consapevole che si trattava di un primo passo, ragionevolmente non l’ultimo. Oggi è chiaro che in un Paese come il nostro bisogna procedere gradualmente affinché tutti possano comprendere il difficile momento che stiamo vivendo e predisporsi ai cambiamenti richiesti.

È il momento di compiere un passo in più, quello più importante. L’Italia rimarrà un’unica zona, protetta, ma ora disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali e rivendite al dettaglio, ad eccezione di alimentari e farmacie o parafarmacie. Attenzione: non serve fare corse ai supermercati per acquistare cibo ai supermercati. Chiudiamo pub, ristoranti, bar, servizi di mensa che non garantiscono un metro di sicurezza (ma viene lasciata la possibilità di attivare servizi a domicilio, ndr), parrucchieri e centri estetici. Per quanto riguarda le attività produttive, restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili alla produzione, mentre le fabbriche possono svolgere le loro attività produttive pur adottando protocolli di sicurezza per evitare il contagio tra lavoratori. Le stesse fabbriche sono incentivate a predisporre misure adeguate per reggere questo momento, come turni di lavoro o ferie anticipate. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, dai trasporti ai servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari.

Saranno poi garantite le attività del settore agricolo, agroalimentare e zootecnico, comprese le filiere,, che continueranno le loro attività nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Limitiamo gli spostamenti a quelli dettati da comprovate esigenze lavorative o da estreme necessità, come andare a fare la spesa. Abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini: nessuno deve pensare che già nei prossimi giorni potremo misurare l’impatto di queste misure, ma dovremo aspettare un paio di settimane. Se i numeri dovessero continuare a crescere, come nient’affatto improbabile  non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure: non dobbiamo fare una corsa cieca verso il baratro, ma essere lucidi, rigorosi e responsabili.

A breve nominerò poi un commissario con ampi poteri di deroga che lavorerà per rafforzare soprattutto produzione e distribuzione di attrezzature per i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva delle nostre strutture ospedaliere. Nominerò commissario il dottor Domenico Arcuri, che si avvarrà di questa struttura già consolidata in settore industriale, e si interfaccerà col campo della Protezione Civile Borrelli.

Se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza. L’Italia ha bisogno della responsabilità di ciascun di noi. Per tutta la durata dell’emergenza, siamo parte della medesima comunità e ogni individuo sta giovando dei propri e degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese: una comunità di individui. Rimaniamo distanti queste settimane per poterci riabbracciare e correre più veloci domani. Tutti assieme ce la faremo”. 


Coronavirus dichiarato pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità