La conferenza stampa di Davide Nicola, dopo il pareggio conquistato dal suo Genoa al Gewiss Stadium contro l’Atalanta di Gasperini, si è aperta di fatto via social. A pochi istanti dal fischio finale, il tecnico ha lanciato questo messaggio a caldo: “Un altro piccolo passo verso il nostro obiettivo. La strada è lunga, ma se giochiamo da squadra come oggi possiamo andare lontano. Ed è quanto abbiamo intenzione di fare. Forza Grifone!”

Il Genoa si è trovato addirittura in vantaggio nel corso della partita contro i nerazzurri, in una partita giocata alla pari, come sottolineato dal mister in conferenza stampa: “Giocavamo contro una squadra molto forte, in un ambiente che si è strutturato negli anni e contro un allenatore che stimo da anni. Ha creato qualcosa di fantastico, l’idea dell’Atalanta è davvero molto chiara e il piacere di vederlo giocare su tutti i campi. Chiaro che queste partite puoi anche perderle, certo è che quando vieni a giocare qui devi avere consapevolezza di quel che vuoi venire a fare: progetto tattico, identità precise. Nel primo tempo mi sono divertito, perché ho visto una squadra che iniziava a palleggiare per conquistare spazi. Mi sono divertito. Nel secondo tempo, ed è quello che a me interessa perché è quello su cui dobbiamo lavorare, forse non siamo stati così lucidi nella gestione della palla quando avevamo il baricentro basso. Le uscite non erano sempre palla a terra, si cercava di forzare l’attacco alla profondità diretta: cosa che va bene ogni tanto, ma a volte rischi di allungarti e non arrivi sulla seconda palla, non riesci a mantenere lo spazio giusto fra i giocatori. Nel secondo tempo, quando ci siamo trovati in 10 proprio mentre stavamo operando il cambio, siamo stati abili a voler portare comunque via qualcosa. Poi è chiaro che potevi prendere gol, ma anche come questo atteggiamento e continuità di prestazioni è più probabile che possa portare una continuità di risultati”. 

Destro e Behrami? sono qui con noi già da un mese. Sono arrivati con parametri fisici non adeguati, in un mese qualcosa di lavoro li ha portati a crescere molto. Abbiamo nuovi giocatori per completare la rosa e la sana competizione che possa permettere di poter sfruttare un giocatore anche solo per un paio di partite ma magari possa essere decisivo. Si è parlato di Criscito, ma io e Mimmo ci siamo parlati prima della finestra di mercato e lui sa benissimo cosa penso di lui. A volte basterebbe fare poche parole e parlare con i diretti interessati. È il caso di Radu, che stimo particolarmente come uomo e come professionista ma che ha fatto una scelta motivata dal fatto che lui avesse la necessità, come mi ha detto, di sentirsi il portiere numero uno. Mimmo ha scelto di non prendere in considerazione la proposta che gli è stata fatta ed è rimasto con noi”.

Cosa cambia la prestazione di oggi? “Cambia il fatto che abbiamo un punto in più”. Nicola prosegue: “Dobbiamo essere una task-force nella quale oltre ad immaginarsi come squadra, i ragazzi devono imparare ad anteporre al risultato il percorso da fare. In queste cinque partite sta passando un certo tipo di gioco e sta la consapevolezza che bisogna essere squadra dentro e fuori dal campo. Ma non si è fatto nulla se non la continuità di risultati. Come ho detto ai ragazzi, quando ti concentri sulla voglia di migliorare nell’unità non devi guardare gli altri, anche se poi qualcosa dipenderà anche da loro. Noi abbiamo bisogno di lavorare come stiamo facendo; io ho visto la squadra lavorare sotto un’intensità diversa, anche se si trattava di una settimana complicata per via del mercato, e questo è successo perché la squadra è in crescita”.

Behrami espulso poco prima del cambio. “In quella posizione di campo avevo giocatori con caratteristiche diverse rispetto a Valon. Avevamo già azionato la lavagnetta e stavamo solo aspettando che la palla uscisse. Non avendo ancora Eriksson in uno stato di forma integrato e con Cassata che ha caratteristiche completamente diverse da Valon, lui ha preso ammonizione 5 minuti dopo e ci siamo trovati nella stessa situazione di prima. Lo stavo per cambiare ma non perché non stesse rendendo”. 

Su Iago Falque, oggi non convocato: “Lui arriva da un lavoro di tre settimane con il Torino ma da un’assenza molto lunga. L’ho visto molto voglioso e motivato, un ragazzo molto solare e subito consapevole di dove sia venuto, conoscendo bene l’ambiente. Questo ci permetterà sicuramente di accelerare i tempi: ha lavorato, la sua intensità oggi non va oltre i 25 km/h mentre quella di Destro è già salita a 29. Speriamo di inserirlo il prima possibile, ma valutiamo e non vogliamo rischi perché ci sono ancora 17 partite. Non è importante quante partite facciano ma è importante che le facciano in maniera determinante”.

Sulla prestazione di Schöne: “Posso dirvi che non si discute un giocatore con la sua abilità tecnica, della sua consapevolezza e della sua qualità. È un giocatore che ti dà mille opportunità e non abbiamo ancora iniziato a lavorare in pieno sulle rotazioni che vogliamo fare con lui. Lasse è in grado di poter ribaltare il triangolo di centrocampo e in certe situazioni di interpretare anche posizioni diverse. Ma la cosa più importante è che stanno crescendo come squadra. Non c’è alcuna cosa che possa fare meglio dell’amore e della passione nel proprio lavoro. Questa è la strada, ma no non è fatto nulla”. 

Sulla prima di Masiello di fronte ai suoi ex tifosi: “Quando ho visto rientrare Andrea, gli ho semplicemente detto che debba sentirsi orgoglioso per il tributo che gli hanno reso. Facciamo un lavoro nel quale penso che le gratificazioni migliori siano proprio queste. Oggi non era facile giocare da ex, in pochi giorni, e mantenere questa concentrazione. Noi lo conoscevamo e lo abbiamo voluto perché poteva aumentare la nostra idea di gioco in termine di aggressività e gestione della maglia. Dev’essere soddisfatto lui ma dobbiamo esserlo anche noi, per aver portato dentro un giocatore che potrà darci davvero una grossa mano.  

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