Al giro di boa del campionato tanti i termini marinari per descriverlo visti i risultati e la classifica: col vento in poppa, tenere la barra dritta, strambare, perdere la bussola, navigare a vista, tirare i remi in barca, virare di bordo, andare alla deriva, barcheggiare.

Con il vento in poppa si conferma la Juventus campione d’inverno. Chi cerca di tenere la barra dritta è invece l’Inter di Conte, ma lo fa coi mal di pancia del tecnico.

Lazio e Atalanta visto come giocano non navigano certo a vista. Roma e Cagliari con le ultime gare stanno perdendo la bussola. Torino, Verona, Parma, Milan, Udinese, Napoli, Bologna e Fiorentina strambano nel bene e nel male considerate le aspettative di inizio campionato.

Sassuolo e Sampdoria a 19 punti non possono tirare i remi in barca perché il loro cammino è quello di virare di bordo per procedere ancora controvento.

Al giro di boa del campionato, anche se il girone di ritorno è ancora lungo, ci sono poi Lecce, Genoa, Brescia e Spal che per non andare alla deriva nelle ultime 4 posizioni della classifica devono “barcheggiare” mostrando abilità nell’affrontare una specifica situazione, sperando che il calcio mercato di riparazione li tolga dagli impicci e dal fondo della classifica.

Nelle gare di sabato la Lazio ha suonato la decima vittoria consecutiva e ora ci crede. In gol sempre Immobile. Classifica e gol festeggiano i 120 dell’Aquila. Gli azzurri di Gattuso hanno ceduto di schianto non per il gioco laziale al termine di una buona ripresa ma per regalo di Ospina che si lascia soffiare il pallone da Ciro il grande per i laziali. Napoli in affanno per colpa dei portieri: Ospina con a Lazio e Meret altra papera con l’Inter.

Gasperini e la Dea volano, super Handanovic e il Var salvano Conte. Lautaro ha illuso con il gol dopo 4 minuti. L’Atalanta gioca meglio, lezione di calcio europeo del Gasp alla Scala del calcio. Muriel si fa parare il rigore da Handanovic. La Dea in questo momento se la può giocare con tutte le squadre non sono in Italia.

A Cagliari il ritorno di Ibrahimovic rianima il Diavolo: fa gol e fa segnare. Al termine della gara afferma: “Non conta la mia età, il cervello non è cambiato“. In crisi il Cagliari di Maran dopo la partenza sprint: è alla quarta sconfitta consecutiva.

Alla  domenica manca il Generale Inverno viste le temperature pomeridiane nella Capitale, ma sale in cattedra il Generale CR7. La Juventus Campione d’inverno non è una notizia, ma novità che la Signora in vantaggio di due a zero abbia sofferto con la Roma, che però segna solo su rigore. La formazione giallorossa ha collezionato calci d’angolo, però mai pericolosa davanti al portiere bianconero. Brutto incidente a Zaniolo: lesione del crociato. Anche per Demiral, autore della seconda rete bianconera e uscito per problemi al ginocchio, confermata la lesione.

L’Udinese centra la terza vittoria consecutiva superando il Sassuolo. Per Gotti il tecnico dei Friulani doveva essere una panchina a tempo non avendo voglia di fare  l’allenatore della prima squadra. Gotti continua ad essere inquadrato come secondo, ma è diventato il fenomeno dei friulani viaggiando a metà classifica a ritmo delle big. Travolto il Sassuolo che ha provato a rendersi pericoloso.

Il Torino ha battuto il Bologna e i tifosi granata hanno contestato Mazzarri. Mihajlovic e il Bologna meritavano il pari. Palacio ha sbagliato un gol a porta vuota nell’area del portiere: non è da Trenza.

La Sampdoria risale la classifica grazie a Mister Ranieri. Nel nuovo clima di organizzazione blucerchiata incomincia ad esaltarsi anche Quagliarella prossimamente vicino ai 37 anni ritornando alla doppietta di reti con altro gol non facile alla Quagliarella. Al Brescia serve poco cambiare e ricambiare allenatore se la squadra non c’è. Senza Tonali squalificato spenta la luce del centrocampo. Disunirsi dopo essere passati in vantaggio non porta da nessuna parte . La manita doriana potrebbe pesare sul morale di Balotelli e compagnia.

La Fiorentina torna alla vittoria con una rete del capitano Pezzella. Vittoria che mancava dal 30 ottobre scorso. Al fischio finale urlavano di gioia tutti i Viola in campo compreso Iachini, tifosi e il Presidente Commisso che ha ammesso di “aver avuto paura”. La Spal con 12 reti realizzate in 19 gare difficilmente centrerà la salvezza, anche se a tratti ha giocato meglio della Fiorentina, meritando di non perdere .

Verona-Genoa: sono proprio belli gli scaligeri di Juric. Il vantaggio di Juric sulla zona retrocessione è ampio e il tecnico croato farà un buon campionato continuando a fare scelte a sorpresa che lasceranno in braghe di tela gli avversari. Unica squadra con la Lazio ad avere una partita da recuperare. Tanti rimpianti e lacrime di coccodrillo per Veloso, Lazovic e Gunter.

Il Vecchio Balordo rimane inguaiato nei bassifondi della classifica sempre con gli stessi ritornelli: errori individuali per mancanza di lucidità, che in Serie A regalano gol, e se non si butta dentro il pallone nel calcio è dura.

La  riunione di calciomercato tra Nicola e la dirigenza dopo il “casting” è in  programma in questi giorni. Non si aspettano premi Oscar a Pegli, ma qualcuno in grado di dare la scossa non con il carattere, ma con la qualità e la forza fisica, pronto a giocare nel cuore del gioco e in attacco. A Pegli non si può più aspettare nessuno.

Nelle ultime ore, come annunciato da Nicola, è emergenza anche in difesa con Zapata ai box non per giorni considerato il riacutizzarsi di qualche dolore muscolare e la posizione di Romero che potrebbe essere richiesto dalla Juventus. Come già successo con altri giocatori in prestito temporaneo del passato, dietro compenso, che però non potrà fare lo stopper per la salvezza del Genoa. Romero va via se vuole il Genoa. Il Genoa avrebbe incassato i 5 milioni di bonus se El Cuti fosse andato a fine agosto all’Atalanta, operazione a cui si è opposto Andreazzoli. Romero non aveva digerito il mancato passaggio alla Dea e le sue prime prestazioni in campionato ne avevano dato la conferma. Importante che le nuove campane, se rimarrà, non lo scarichino nuovamente.

Il problema del Vecchio Balordo è che il calciomercato viaggia sempre sugli stessi binari degli ultimi anni e Preziosi non se ne accorge. Ogni consigliere o procuratore amico  del Presidente porta un calciatore che alla fine serve poco alla causa salvezza, e principalmente non perché è scarso, ma perché prima di metterlo in moto occorrerà del tempo viste le condizioni fisiche con cui si presentano.

Parma-Lecce è stato il posticipo del Lunedì. Tutte e tre le pericolanti (Genoa, Brescia e Spal) hanno atteso con ansia la gara, avendo perso. I salentini erano gli unici con possibilità di aggancio in classifica. Sono stati accontentati. Il Parma con il minimo sforzo nel secondo tempo, grazie agli errori della difesa di Liverani, ha vinto per 2 a 0. Liverani domenica prossima contro il leccese Conte è all’ultima spiaggia.

Passata la Festa della Befana il VAR, giro giro tondo casca il mondo, è nuovamente giù per terra. Al giro di boa del campionato mancano le parole e gli aggettivi per raccontare la tecnologia degli arbitri italiani. Avere la tecnologia a disposizione e non utilizzarla per scelta incomincia ad essere un paradosso. Gli episodi dubbi devono essere verificati dall’arbitro in campo quando è previsto dal protocollo: meglio una volta in più che una in meno. Si divertono anche sugli spalti.

In castigo Irrati, il re del VAR dopo essere stato 50 giorni chiuso in Russia a dirigere il Vor del campionato mondiale di calcio. Il Var a posteriori non dà mai una risposta e il dubbio rimane sempre parlano solo Nicchi e Rizzoli: siamo sicuri che Irrati non abbia detto a Rocchi dell’aggancio di Lautaro a Toloi modello rugby? Neanche un accenno? Perché Rocchi non è andato a controllare di persona? Tante, troppe domande senza risposta. Se ci fosse stato il Roccapepe al posto dell’Inter ci sarebbe andato? All’AIA basta dare un capro espiatorio e tutti i problemi sono risolti.