Il Genoa di Thiago Motta contro il Torino dovrebbe aumentare il suo upgrade, aumentare di grado installando qualcosa di diverso in un hardware che ha dimostrato di saper e poter funzionare fino davanti alle porte avversarie.

Il Torino potrebbe essere un’occasione ghiotta di sistemare e apportare qualità con Criscito e Sturaro in squadra, con la speranza di vederli entrambi in campo, completando il raccordo e il completamento della squadra.

Entrambi potrebbero – anzi dovrebbero – aiutare Thiago sulla squadra pensata, quella che sta cercando di costruire per praticare un calcio tecnico alla ricerca di più verticalità, nel senso di cercare più velocemente i suoi uomini tra le linee ancor di più che sugli esterni dopo la prima impostazione, in fase statica, con tutti pronti ad aggredire subito la difesa avversaria quando questa è in una situazione di scompenso. Qualcosa visto nelle ultime gare del Torino.

A Thiago probabilmente non dispiace se la squadra rinuncia a meccanismi di possesso lasciando ampia libertà, sia creativa sia interpretativa, ai giocatori come tante volte gli è successo nelle squadre dove si è giocato traguardi importanti. Contro il Torino più qualità, ma il risultato arriverà anche se ci sarà corsa e carattere cercando anche il gol del centravanti.

Il Genoa domani sera dal punto di vista strategico, mai smarrito, potrebbe arricchire la sua identità trovandone un’altra e cercando i gol che, oltre portare punti, faranno la differenza nell’hardware di Thiago Motta. Il tecnico rossoblu sarà consapevole che la fase di ristrutturazione non può durare ancora a lungo: occorrono punti.

Come nelle altre 5 precedenti gare, la formazione contro il Torino Thiago la svelerà ai calciatori nell’ultima riunione tecnica due ore prima dell’inizio della partita.

Per quanto riguarda il Torino, l’operazione qualità imbastita dal Presidente Cairo nel calciomercato estivo per migliorare il settimo posto in classifica dello scorso anno, dopo 13 giornate di campionato non ha dato i frutti sperati e le ambizioni europee sono sparite  subito dopo l’uscita dall’Europa League.

Tutto ancora ai box, anche l’operazione del rinnovamento tattico declamato da Mazzarri ad inizio stagione alla ricerca di un modulo offensivo variando il suo 3-5-2, da sempre un culto.

Si è stato provato con un 3-4-1-2 solamente con continuità nelle gare di qualificazione in Europa League tra fine agosto e settembre, dopo nel campionato italiano ha presoli sopravvento il 3-5-2, alternato in corso di gara a secondo del risultato.

Per Mazzarri non è una questione di numeri di modulo: il tecnico di San Vincenzo si fida di una squadra che tatticamente copre tutti gli spazi e il 3-5-2 è l’unico modulo che lo rassicura, anche se i risultati non sono dalla sua parte con 4 vittorie, 7 sconfitte e due pareggi.

Rispetto allo scorso quando in apnea era l’attacco, con la coppia Belotti-Zaza poco funzionante in queste tredici gare, a fare acqua è la difesa granata con 20 gol subiti. In molte occasioni ci hanno messo una pezza più di tutti le parate di Sirigu e il  ritorno del Gallo Belotti con 7 centri, di cui 4 rigori.

Mazzarri è preoccupato non riuscendo a risolvere il mistero della difesa ballerina dopo essere stata protagonista del girone di ritorno dello scorso anno incassando solo 18 reti. A tutto bisogna aggiungere anche l’apprensione di dover sostituire Lyanco KO con la nazionale.  Se Izzo e Nkoulou sono intoccabili sulla sinistra, visti gli ultimi errori di Bremer e Djidji al Ferraris domani sera Mazzarri potrebbe giocarsi l’under 23 Bonifazi, anch’egli reduce da un infortunio.

Tatticamente il Torino rispetto allo scorso anno è cambiato poco visto che i protagonisti sono quasi gli stessi della passata stagione. Il modulo base, come già scritto, è il 3-5-2. In alternativa vengono proposti il 3-4-1-2 oppure il 4-3-3. In fase di possesso si alzano molto gli esterni giocando larghi coi centrocampisti pronti a buttarsi dentro. In fase di non possesso tutto diventa un 5-3-2 con gli esterni che giocano sulla linea difensiva in linea con i centrocampisti.

In attacco Mazzarri si affida a due punte, una delle quali gioca nella zona centrale mentre l’altra, quando non agisce Zaza con Belotti, svaria su tutto il fronte partendo dalle zone laterali.

La costruzione del gioco difficilmente inizia dal basso se c’è pressione avversaria e così si ricorre al lancio lungo alla ricerca della fisicità di Belotti o Zaza, altrimenti tutto parte da una costruzione bassa attraverso uno dei tre centrali alla ricerca di spazio di passaggio  per i centrocampisti nella zona mediana. Centrocampisti che devono cercare i compagni che giocano senza pallone.

Per la  formazione del Toro anti-Genoa, Mazzarri ha tanti dubbi. Il principale è se rischierà Belotti. Senza il Gallo potrebbe optare per due trequartisti-punte come Berenguer e Verdi alle spalle di Zaza. Con Belotti facile il 3-5-2 con il rientro a centrocampo  di Rincon e Baselli e il ballottaggio come terzo tra Lukic e Meitè. Belotti e Verdi gli attaccanti iniziali. In difesa ancora un ballottaggio nel ruolo di terzo di sinistra. In tre si giocano una maglia sola: Bremer, Djidji, Bonifazi.

Arbitrerà Massa, fischietto internazionale di Imperia  La designazione, nulla da eccepire sull’arbitraggio dell’imperiese,  appare strana vito che su 6 gare totali dirette, tre con quella di domani sera, sono state arbitrate al Ferraris, doppietta con il Grifo e una con la Sampdoria.

Perché? Massa all’inizio della stagione era considerato, se non sul podio, quasi degli internazionali. Secondo una disposizione di Rizzoli dopo Fiorentina-Napoli alla prima giornata di campionato, è stato punito con due giornate di sospensione più la sosta per la nazionale dopo aver fatto il quarto uomo. Sarebbe rientrato a dirigere Genoa-Bologna.Massa nel mirino dell’Aia per aprire altre porte verso le competizioni europee ad altri e non disturbare il viatico di qualcuno verso l’Europeo di giugno? Le prossime gare potrebbero dare una risposta tenendo conto che alla 14°  giornata non ha ancora diretto una partita di coefficiente alto tra le cosiddette  big.

In carriera 129 gare in Serie A, 48 rigori e 22 espulsi. Cinque le partite in stagione con 5 rigori e 1 espulso. Con il Genoa 6 gare dirette (1 vittoria 4 pareggi, 1 sconfitta). Con il Torino  17 gare (7 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte).

Primo assistente Tolfo di Pordenone, secondo Bottegoni di Terni. Quarto uomo Abbattista di Molfetta, VAR Maresca di Napoli, AVAR Fiorito di Salerno.

Diffidati Genoa: nessuno. Diffidati Torino: Ansaldi.