13 è stato fatto da Juric e dal Verona con il gioco, dalla Sampdoria con due gol da calci piazzati. Gli altri 13 non avrebbero alzato il montepremi. Appena si pensa al numero 13 viene in mente la sfortuna, ma il numero 13 nella smorfia napoletana è S.Antonio. La 13ª giornata di Serie A ha confermato che la superstizione nel calcio conta poco. Iniziando dal sabato, Atalanta-Juventus. Dopo che la Dea ha preso quasi a pallonate la squadra di Sarri, ha incassato 3 reti in 20 minuti. La partecipazione alla Champions League è pagata da Gasperini e dagli orobici, che hanno sbagliato il rigore del KO e devono cominciare a capire come gestire e rallentare le gare a proprio favore. Sarri anche senza CR7 è sempre in HD. Higuain e Dybala, esiliati questa estate, fanno la differenza.

All’ora dell’happy hour l’Inter, non di S.Antonio Conte, ha abbattuto un Toro scornato, non per l’infortunio di Belotti dopo una decina di minuti ma per la differenza contro un Biscione con i cingoli. È un Toro senza grinta, con poca forza a tratti. I nerazzurri inseguono e ribattono ai risultati della Juventus: bisognerà vedere chi alla lunga soffrirà di più. Conte da talebano detta anche il ritmo del sesso e del Kamasutra ai suoi calciatori, non come Michels all’Olanda di Cruijff. Per adesso i risultati gli danno ragione nella solidità, nella lotta e nella maturità.

Alla sera Milan-Napoli è solo un’aspirina per i due allenatori. Un pareggio che muove solo la classifica. La febbre non è stata alla Travolta, del sabato sera: il febbrone continua per entrambe, è stato tamponato il momento negativo senza risolvere i problemi. Piatek più che la febbre continua ad apparire un malato terminale del gol. La sua involuzione è uno dei misteri di queste 13 giornate di campionato, farebbe meglio pensare a giocare che agli euro. Per il polacco a Milano incominciano a pensare ad un pacco prezioso, visto che è considerato sul piano del gioco non all’altezza, solo con il tiro e senza movimenti da prima punta. Piatek sogna Ballardini ogni notte. Giocatori del Milan con il telefonino durante il riscaldamento scatenano il web.

All’ora di pranzo il derby del Tortellino tra Bologna e Parma. Indigesta ad entrambe le tifoserie la culinaria del gioco. D’Aversa pensava di aver fatto un’altra prestazione da 3 punti in trasferta, ma viene punito da Dzemaili sul gong finale. Nelle gare del pomeriggio il colpo senza aiuto di nessuno è di Juric con l’Hellas: fatta viola la Fiorentina di Montella con gioco e ripartenze. Primo gol in serie A per Di Carmine, ex giovanili fiorentine. Juric ha 18 punti in classifica ed è al 9º posto con 5 vittorie e 3 pareggi, ma sopratutto con 11 reti incassate ed 11 subite. Fiorentina con un altro caso CR7. Chiesa gioca in nazionale e sta seduto in panchina. Montella non ha contato fino a 3 prima di dare le motivazioni: “Scelta tecnica per problema fisico e mentale”. Mentale? Tutti si chiedono il perché.

Le squadre romane, in attesa del recupero di oggi alle 15 del Cagliari a Lecce (rinviata per pioggia) si prendono il terzo posto (Lazio) e il quarto (Roma). La Lazio gioca meglio, Immobile è il suo giustiziere al 15º gol in stagione. Vince sul filo di lana anche perché De Zerbi, per conseguire il pareggio, ha abbassato troppo il baricentro negli ultimi 10’. La Roma dopo due sberle consecutive batte un Brescia ai minimi termini, che ha resistito solo un tempo. 7 gol per il nuovo allenatore Grosso in 2 partite fanno pensare al vulcanico presidente Cellino a “Chi l’ha Visto”, domenica prossima già a rischio esonero. La Roma e Fonseca ritrovano Florenzi e Pellegrini e non perdono mai Dzeko uomo partita e squadra. Già Alla 13ª giornata di campionato viene confermato che non c’è pace nella testa di Balotelli: il suo mentore-procuratore Raiola lo vuole trasferire in Turchia per giocarsi l’Europa.

All’ora dell’aperitivo serale la Sampdoria cessa l’allerta rossa battendo l’Udinese con due calci di punizioni diretti. Ranieri alla sua prima vittoria al Ferraris suda le sette camicie anche in superiorità numerica per 45’. Assicura che il gioco arriverà. Pairetto nuovamente protagonista con i cartellini gialli. Ci stava il primo a Jajalo? Salvato dal VAR Guida sul calcio di rigore non fischiato, visibile a occhio nudo, quando facendo ampi gesti di rialzarsi a Quagliarella era già nell’altra metà campo. Sul VAR continua l’allerta rossa. Non è questione di sapere il regolamento come asserisce Rizzoli, è questione di regole certe che devono farsi strada prima tra gli arbitri. Nestorovski mima il VAR, che lo aveva punito per cm di fuorigioco in precedenza, dopo il gol al Ferraris e Pairetto non interviene. Chiffi a Reggio-Emilia arbitra all’antica i migliori 20’ di carriera in Serie A con il VAR KO per motivi tecnici. Stasera a Spal-Genoa. Vecchio Balordo, per invertire la tendenza occorrono tre punti in trasferta e per ottenerli occorrerà un istinto da killer.