Solamente nei minuti di recupero e su calcio di rigore il nuovo Genoa di Thiago Motta ha subito un’immeritata sconfitta contro la super Juventus. Il Genoa ha sciorinato una prestazione ottima sotto tutti i punti di vista pur avendo giocato per quasi un tempo in 10 uomini a causa dell’ ingiusta espulsione di Cassata. Oggi il Genoa è atteso all’impegno casalingo contro l’Udinese, che ha appena esonerato il proprio allenatore Igor Tudor. In attesa del nuovo mister sarà Luca Gotti, tecnico in seconda dell allenatore croato, a guidare i bianconeri friulani.

Uno sguardo d’insieme sull’Udinese.

Nelle ultime due partite ha subito due sonore sconfitte, subendo la bellezza di 11 reti, ma va ricordato che prima di ciò la sua era la migliore difesa del campionato in corso. Probabilmente il nuovo allenatore non porterà un nuovo sistema di gioco, ma potrebbero esserci alcune novità a livello di formazione. L’Udinese di solito si schiera con il 3-5-2 ed è una squadra forte fisicamente, che gioca un calcio poco palleggiato, che cerca sovente Lasagna molto veloce nell’attacco della profondità o che prova a giocare con Okaka. Quest’ultimo, con la sua importante fisicità, fa salire tutta la squadra. Comunque non è da escludere il 3-5-1-1 con De Paul, uomo di maggior qualità dei friulani, vicino ad Okaka.

L’analisi reparto per reparto, partiamo dalla difesa.

Il portiere, l’argentino Musso, esordì proprio a Genova lo scorso campionato, forte e reattivo tra i pali, ha personalità e capacità di disimpegno con il pallone tra i piedi, tutte qualità che lo rendono uno degli estremi difensori più completi del campionato. Becao, Ekong, Samir formano il trio di centrali difensivi. Becao longilineo e svelto, mezzi tecnici sufficienti, denota alcune lacune dal punto di vista tattico, Ekong è forte fisicamente e nel gioco aereo, bravo nell’impostazione, ma troppo irruento e ruvido nei tackle. Samir, recentemente convocato nella nazionale brasiliana, è dotato di una fisicità importante ed è abile nel colpo di testa. Al posto di uno dei tre centrali potrebbe giocare l’ex genoano De Maio, che è difensore dal rendimento regolare, ma che ogni tanto va incontro a gravi disattenzioni.

Il centrocampo.

Il pacchetto è composto da Ter Avest, Mandragora, Walace – che prenderà il posto dello squalificato Jajalo – Fofana e Sema. Ter Avest, olandese dalla grande facilità di corsa e dalla sufficiente abilità tecnica, è bravo nelle letture difensive. Le mezzali di parte sono Mandragora e Fofana: il primo, giovane di proprietà Juventus dotato di buoni mezzi tecnici e molto aggressivo, forte nei tiri da lunga gittata, ha fatto il suo esordio nella massima serie con la maglia genoana ai tempi di Gasperini; Fofana, francese dalle lunghe leve ma ugualmente rapido, alterna buone giocate a momenti di assenza, anche lui è dotato di un buon tiro da lontano, Walace, bravo nell’aggressione e nel recupero palla, è ambidestro, ma dalla visione di gioco periferica. Sema, l’esterno di sinistra, svedese ma congolese di origine, ha nella corsa veloce il suo marchio di fabbrica: deve trovare dimestichezza con movimenti difensivi.

L’attacco.

De Paul, che in estate sembrava vicinissimo all’Inter, non sta ripetendo il brillante campionato dello scorso anno, ma è giocatore dalla tecnica sopraffina e dal destro infido e pericoloso, le sue verticalizzazioni spesso sono determinanti. Okaka, dal fisico statuario ed imponente forte nella difesa della palla e nel fare salire la squadra, ha nella rapidità il suo tallone d’Achille, ma se è lanciato in progressione può creare problemi. Lasagna è l’altra punta che potrebbe essere impiegata, l’attacco alla profondità e il colpo di testa le sue migliori qualità: deve migliorare nella tecnica di base. Attenzione anche a Nestorovski.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva, su corner e punizioni laterali, difendono a zona: difficile sorprenderli con lo stacco da fermo perché hanno tutti un’elevata fisicità. In attacco i corner e le punizioni sono calciate da De Paul o da Sema con il piede mancino. Due dei tre difensori centrali vengono su per colpire e fanno il famoso trenino con Mandragora, Okaka e/o Lasagna, a cui si aggiunge a volte Fofana. Ripeto: questa è una squadra dalla spiccata fisicità, bisogna evitare, se possibile, di concedere punizioni e corner.

In conclusione?

Che Udinese troverà il Genoa? La risposta è difficile, l’esonero dell’allenatore avrà avuto sicuramente ripercussioni: se positive o negative, lo scopriremo solo vivendo. Una cosa però è sicura: il Genoa dovrà continuare a giocare da Genoa, con la voglia, l’abnegazione, la volontà e il sacrificio che l’hanno contraddistinto nelle due partite della nuoba gestione. Se ci saranno queste componenti, anche le qualità verranno fuori ed un risultato positivo sarà l’ovvia conseguenza, arbitraggio permettendo!


Genoa-Udinese, le probabili formazioni. Gumus e Jagiello partono dall’inizio?

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.