Nessuna partita è facile e il Genoa contro l’Udinese dovrà controbatterla con la qualità del gioco visto nelle ultime due gare. Per muovere il treno o l’autobus davanti al portiere Musso bisognerà capitalizzare la manovra.

Contro i friulani occorreranno la serenità vista contro Brescia e Juventus che il Vecchio Balordo aveva smarrito per ritrovare altri tre punti, cercando Pinamonti che Thiago sta aspettando. Il più grave errore che potrebbero commettere i genoani – difficile con il pragmatico Thiago Motta – tenere conto degli 11 gol incassati dai friulani da domenica a mercoledì. Non saranno arrendevoli e cercheranno di giocare la gara sul fisico.

Le giocate di Schöne e compagnia assieme alla compattezza difensiva possono issare le vele, non muovere solo la classifica ma anche la certezza che possa avere un senso il futuro,  senza dimenticarsi che il nuovo Genoa può ancora crescere tatticamente e in qualità, considerate anche le assenze importanti. Fisicamente, confermato da Thiago Motta, Andreazzoli ha lasciato la squadra in buono stato.

La svolta rossoblu contro l’Udinese arriverà quando gli esterni e le punte presseranno alto le fonti del  gioco avversario. Le sovrapposizioni dei difensori, di Agudelo e di CR17 Romero, forze della natura, potrebbe permettere ai Grifoni di essere alti e stretti a centrocampo e prendere in mano il pallino del gioco.

Pinamonti e Kouamè, partita dopo partita, con Thiago capiscono che giocare in attacco è un piacere non solo perché devono fare le due fasi di gioco, ma anche finalizzare i palloni prodotti dalla squadra facendola salire, giocando in profondità e negli spazi. Spazi che saranno pochi, perciò dovranno smarcarsi nello spazio luce per ricevere il passaggio dell’esterno che avanza.

Thiago dovrà scegliere con chi sostituire Cassata squalificato. Avrà a disposizione quattro centrocampisti con diverse caratteristiche: Radovanovic, Saponara, Lerager e Jagiello, anche lui mai utilizzato in precedenza. Altrimenti dovrebbe cambiare strategia tattica. Per Lerager meglio precisare, come qualcuno sempre ben disposto nei confronti del Genoa ha detto, che era alle prese con un fastidio muscolare e non era stato trombato dal tecnico. Ieri è rientrato in gruppo: rimarrà in dubbio sino alla lista convocati. 

La formazione potrebbe essere quella con la Juventus dopo che Thiago avrà monitorato il recupero di coloro che hanno speso tanto e guadagnato poco contro Madama. In tutti i modi, come ha fatto nelle due partite in panchina, Thiago terrà tutti sulla corda fino all’ultima riunione tecnica alcune ore prima di giocare. Tutti devono sentirsi titolari, anche perché l’eclettismo è una dote indispensabile per giocare il calcio di Thiago Motta. Attenzione: saper fare tante cose non deve spingere a cercare di farle. Tutto dovrà restare dentro una forte disciplina di squadra.

L’Udinese in questa stagione è ripartita dal passato con Tudor in panchina dopo altra salvezza da subentrato e da una struttura di squadra non cambiata e non stravolta come era successo nelle altre stagioni. Sono ripartiti bene i friulani con la certezza che gli uomini più di qualità, ossia De Paul, Pussetto, Lasagna e Okaka, avrebbero fatto la differenza.

Con il solito registro di Tudor, il prima non prenderle, un gol a partita e pochi tiri, l’operazione è riuscita  fino all’ottava giornata di campionato vincendo per 3  gare col risultato di 1 a 0 con Milan, Torino e Bologna e pareggiandone una con il Verona, anche se il campanello d’allarme era scattato con le tre sconfitte consecutive  dalla seconda giornata di campionato con Parma, Inter e Brescia incassando tre gol con i ducali e solamente 2 con Inter e Brescia. 

Tutto è saltato all’aria nelle ultime due partite in questa settimana condite da due sconfitte pesanti: 11 gol con Atalanta (la scusa con gli orobici è stata l’inferiorità numerica) e 4 con la Roma a domicilio. Tre reti sono state subite in superiorità numerica per l’assurdo rosso comminato al giallorosso Fazio.

Il ritornello in Friuli per queste ultime prestazioni degli uomini di Tudor è subito ritornato come lo scorso anno e quello precedente. L’Udinese è piena di stranieri europei – e non solo – e quando la nave barcolla non si riescono a trovare punti d’incontro in grado di sintetizzare concezioni calcistiche differenti. I Pozzo sono contestati perché l’avere calciatori provenienti da tutto il mondo arricchisce le loro plusvalenze, ma è un limite per il campionato italiano.

Tatticamente hanno giocato col 3-5-2 o 3-5-1-1, strategia con una caratteristica principale, la fisicità compatta che deve ripartire con potenza negli spazi. In avanti tutto viene svolto da Okaka con il fisico e con la qualità di De Paul, che sembra non gradire tutte le responsabilità del gioco bianconero dell’est.

Da ieri pomeriggio Tudor è stato licenziato e la squadra è stata affidata a Luca Gotti, già nello staff del croato. Per modulo e formazione bisognerà aspettare lo speaker del Ferraris. Luca Gotti, nato nel 1967, è tecnico ad interim fino a lunedì prossimo quando i friulani  sceglieranno la nuova guida.

Genoa-Udinese sarà diretta da Pasqua di Tivoli nato a Nocera inferiore nel 1982 e   appartenente alla Sezione di Tivoli. Arbitra dal 1998. In Serie A la prima gara è stata nel 2013. Alla Commissione Can A definitivamente dal primo luglio 2017. Vanta 46 gare dirette (8 rigori e 7 espulsi). In stagione già dirette 4 gare con un rigore e 0 rossi sventolati.

Pasqua era considerato tra i più talentuosi arbitri arrivati alla Can A nell’ultimo biennio, ma sfortunato è stato punito dai molti incidenti muscolari. Il prossimo gennaio è in lizza nel giocarsi il passaggio nel ruolo  internazionale.

Con il Genoa 4 gare dirette: 1 vittoria, 2 pareggi e 1 sconfitta. L’ultima nell’aprile 2019 pareggio in casa del Napoli. Con l’udinese 3 gare e tre vittorie, l’ultima alla prima giornata di questo campionato con il Milan.

Primo assistente Baccini (Conegliano V.), secondo Mondin (Treviso). Quarto uomo Maggioni  (Lecco), al VAR Nasca (Bari). Nel ruolo di AVAR  Bindoni ( Venezia). Diffidati:  Becao (Udinese).