“Del Genoa faccio fatica a parlare perché ne sono innamorato e non sono obiettivo”. Davide Ballardini, in una lunga intervista nel corso della trasmissione condotta da Xavier Jacobelli sulle onde radio di TMW, commenta per la prima volta il suo esonero dalla panchina rossoblu a distanza di quasi un anno. “A volte un allenatore (riferito a Giampaolo, ndr) si rende conto che sia difficile andare avanti. Ci sta che dopo tre mesi e mezzo, più o meno, si capisca di non poter andare avanti e ci si lasci: non mi sembra una cosa così strana nel nostro ambiente. Dico questo perché la scorsa stagione al Genoa, dopo 7 partite noi avevamo 12 punti. E per fortuna, dico io, che abbiamo fatto così tanti punti all’inizio perché poi il campionato è stato tribolato”.

Sul rapporto con la società: “Aiutatemi a trovare un termine più appropriato di feeling o condivisione fra due persone. Se non ci si prende, se non ci si vuol bene l’uno con l’altro allora è giusto separarsi. Anche il Milan, ad esempio, ha vinto una partita fuori casa ma è chiaro che non ci fosse feeling e condivisione. Anche dopo una vittoria”.  

Ballardini spezza una lancia anche in favore della Sampdoria: “La Sampdoria certamente si tirerà fuori da questa situazione perché non ha cambiato tantissimo rispetto agli anni scorsi. Se c’erano dei problemi io non lo so, non l’ho ancora vista giocare dal vivo e mi è sembrato ci fossero delle difficoltà ma la rosa è qualità”.


7 il numero perfetto? Allenatori?