Genoa-Milan alla fine di questa settimana con poco calcio in evidenza per le due squadre sarà la gara della grande depressione? Ci auspichiamo  di no!

Parlare di tattica, strategie, numeri di moduli pare retorico. Non c’è stato nessuno che non abbia parlato di ultima spiaggia per entrambi i tecnici all’unisono, e non solo tra i tifosi e gli addetti ai lavori.

Vertici “a caldo”, poi altre ore di riflessione. Per ora Andreazzoli e Giampaolo restano comunque sulle rispettive panchine e chissà se avranno finito quei bonus che potevano essere discussi anche senza clamore.

Zero vincono o sono perduti. E se pareggiano giocando bene cosa succederà ai due mister? Sia al Genoa che al Milan la decisione di confermarli sarà maturata con patemi: qualcuno, pare, avrebbe preferito chiudere questa esperienza dopo le scoppole di Lazio e Fiorentina.

Giampaolo nell’immediato post  gara è stato difeso dalle parole di Maldini,  avendolo scelto lui. “Lo difenderemo sempre” sono state le parole di Maldini, poi vincolanti per il licenziamento non lampo.

Andreazzoli invece è stato coccolato telefonicamente e dai dirigenti a Pegli sul campo e in una cena in silenzio, senza prese di posizione (peccato) pubbliche. Nel calcio il silenzio è padre della meditazione, ma questa è madre della critica e quest’altra, a sua volta, è matrigna del pessimismo. Perciò a Pegli fanno come i pesci che raramente si mettono in una situazione difficile tenendo la bocca chiusa?   

Per chi ama queste squadre, Genoa e Milan sono una sofferenza non solo guardando la classifica, ma anche pesando alle aspettative che avevano suscitato durante il periodo estivo. Mentre si confermavano i tecnici partiva il casting per i prossimi allenatori, probabilmente solamente uno per società scalda i cuori.

Importante che in questa settimana che porta allo scontro Andreazzoli e Giampaolo non siano  apparsi in depressione – peccato non aver potuto seguire gli allenamenti – o siano  rimasti uomini soli. Avranno lavorato sodo concentrandosi sul lavoro nella settimana che potrebbe essere un crinale  della propria carriera.

Il gioco al Genoa è sparito improvvisamente, al Milan si è visto solo nel primo tempo contro il Torino. Per scuotere il gruppo, i due allenatori hanno lanciato messaggi con i cambi e le sostituzioni più pesanti, quelle di Giampaolo fuori Piatek che rischia di partire dalla panchina  nello Stadio contro la squadra che lo ha lanciato , Kessiè e Suso,  a Pegli anzi a Roma quello di Schöne.

Sacchi ha preso le difese dei due tecnici: “Esonerarli è un errore doppio, che testimonierebbe un errore della società e una mancanza di rispetto verso il professionista. Sbaglia chi dà la colpa solo agli allenatori perché hanno dimostrato di essere bravi anche con squadre più deboli“.

Tatticamente ci si aspetta qualcosa di diverso solo dal Genoa e abbiamo già scritto mercoledì le nostre attese. Difficile la difesa a quattro con il rientro di Biraschi, anche se ieri ha lavorato in gruppo, e Zapata. Potrebbe cambiare qualcosa a centrocampo cercando di sfruttare al meglio la qualità e le doti di Schöne, specialmente riferendosi al suo passato olandese.

Il Genoa di domani sera, per la gioia di tutti, deve essere quello visto contro la Fiorentina in campo e nella mente: la speranza è che non sia una cambiale tratta sull’avvenire e i protagonisti siano pronti a rifare quello fatto e rifatto in quasi tre mesi di lavoro.

Per Giampaolo, che lo ha ribadito parecchie volte, non si cambia il 4-3-1-2 anche se ancora non ha trovato il trequartista che dovrebbe essere fondamentale nel suo gioco. Per entrambi gli allenatori al loro arrivo a Genova e a Milano la profonda identità tattica avrebbe dovuto esaltare il talento dei calciatori.

Andreazzoli ci è riuscito con i suoi principi di gioco fino alla fine del primo tempo con il Cagliari.Poi tutto è quasi sparito. Giampaolo sta cercando di fare quello che ha sempre fatto tormentato dai dubbi tattici, perciò la formazione del Diavolo la lasciamo alla consegna delle distinte.

Per entrambi gli allenatori prima di tutto servono soluzioni offensive. Il vecchio Balordo ne ha di meno, il Diavolo di più: è la piazza che non vuole Piatek.

Le gare con la Lazio e la Fiorentina hanno cancellato le poche certezze e in questa settimana hanno dovuto ricominciare a ricostruire e domani sera non maschereranno i loro obiettivi tattici con i vari espedienti adottati nelle ultime gare.

Per fare tutto ciò e ottenere il risultato scaccia-pensieri dovrà essere forte e chiaro il sostegno dei calciatori che  scenderanno in campo alla linea tattica del tecnico.

Per ottenere il risultato scaccia-crisi-pensieri non mancherà come sempre per il Vecchio Balordo  nei momenti di difficolta, non solo,  il chiaro e forte sostegno di tutto il Tempio.

Andreazzoli può innescare la S. Barbara del Ferraris con un gioco costruito sui suoi principi non solo di gioco  cucendolo sulle caratteristiche dei giocatori . Dopo le salite per uno come il tecnico che ama la bicicletta ci sono le discese .

Dirige Mariani di Aprilia. Dall’inizio del campionato sugli arbitri prima delle gare scriviamo solo numeri e statistiche. Il giudizio è post gara e la speranza di non nominarli. È un momento difficile per l’associazione italiana arbitri non solo in Serie A e non solo per colpa del VAR. In questo momento bisogna crescere direttori di gara saliti alla ribalta frettolosamente su tre aspetti fondamentali dell’arbitraggio: tecnico-disciplinare-comportamentale , in particolare l’autorevolezza nei confronti anche  della tecnologia.

Mariani Maurizio, nato a Roma il 25 febbraio 1982, informatico. La prima gara nel 1998 a 16 anni. In Serie A nel 2013, nel gennaio 2019 è diventato internazionale dopo 63 gare nel massimo campionato. Ad oggi 73 gare in serie A con 27 rigori e 27 cartellini rossi. Dirette tre gare nella stagione in corso: zero rigori e un espulso.

Con il Genoa  7 gare (1 vittoria, 2 pareggi e 4 sconfitte). Con il Milan altrettante 7, ovvero 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Mariani  è uno degli arbitri che si affida più frequentemente al VAR: non è un caso visto il lavoro che svolge.

Primo assistente Paganessi di Bergamo, secondo Cecconi di Empoli, quarto uomo La Penna di Roma. VAR  Mazzoleni di Bergamo, AVAR Preti di Mantova.

Diffidati: Romero (Genoa).