Che non sarebbe stato un campionato semplice lo si era capito già dal calciomercato: nessuna formazione di Serie A, neppure le neopromosse, avevano badato a spese, rinforzandosi là dove i rispettivi tecnici ritenevano fosse necessario. Non a caso il campionato italiano, per la prima volta, ha speso in tutto il 2019 oltre un miliardo e mezzo in compravendita di giocatori.

Che avremmo trovato Lecce, Verona e Brescia appaiate a sei punti e fuori dalla zona retrocessione dopo sei turni di campionato, poi, non è un dato che deve sorprendere. È già dall’estate che si profila una stagione difficile, competitiva e particolarmente livellata e questi primi exit poll della stagione non fanno altro che confermarlo.

In assoluto c’è un dato interessante da evidenziare. Un dato che certifica un tratto indicativo del livello di questo campionato: non era mai successo nella storia della Serie A che le tre neopromosse dopo sei giornate si trovassero tutte e tre fuori dalla zona retrocessione, oggi occupata da Genoa, Spal e Sampdoria.

Ma c’è dell’altro. Infatti, che l’ultima squadra in classifica vantasse già tre punti dopo sei turni (nell’era dei tre punti) non si verificava invece dalla stagione 2014/15 quando a pari punti si trovavano Parma, Palermo e Sassuolo. Prima ancora dobbiamo andare indietro sino alla stagione 2010/11 (ultima l’Udinese con 4 punti, ndr) e ancora alla stagione 1999/2000 (Piacenza e Cagliari). In questo particolare dato, i precedenti risultano quindi solamente tre nelle ultime 25 stagioni di Serie A, a partire dall’introduzione dei tre punti a vittoria.

A sommarsi a questa grande bagarre in tutte le parti di classifica, ci sono le prime avvisaglie di possibili avvicendamenti in panchina. In Europa, da agosto ad oggi, sono stati nove.

Serie A, Ligue 1 e Bundesliga non sono ancora state interessate da nessun esonero: in questi tre campionati, l’unico esonero fa capo al mese di agosto ed è l’addio anticipato, ancor prima di inizio stagione, di Vahid Halilhodzic, ex tecnico del Nantes, dimessosi proprio dopo l’amichevole estiva contro il Genoa. Addio celebrato da un giro di campo e una lunga standing ovation: dietro l’angolo malumori con la dirigenza e, soprattutto, un’offerta già sul tavolo da parte della nazionale marocchina.

E qual è l’andamento negli altri campionati europei? In Premier League, Quique Sanchez Flores ha rilevato Javi Gracia sulla panchina del Watford dopo sole quattro giornate e un solo punto conquistato. Ma è stato solamente un ritorno, perché l’allenatore aveva già allenato la formazione di proprietà della famiglia Pozzo nella stagione 2015/16. Un ritorno tutt’altro che risolutivo visto che gli Hornets sono ultimi in classifica in solitaria con 2 punti.

In Liga spagnola sinora c’è stato solamente un cambio in panchina, peraltro abbastanza clamoroso e inatteso: si tratta dell’arrivo di Albert Celades sulla panchina del Valencia, che ha cacciato Marcelino dopo sole tre giornate.

In aumento invece i cambi in campionati che hanno qualche giornata in più di calcio giocato. In Russia, dove si è già all’undicesima giornata, se ne contano due: Oleg Kononov (Spartak Mosca) e Rashid Rakhimov (Akhmat Grozny) che sono stati esonerati dai rispettivi club. Addirittura quattro in Liga Nos, campionato portoghese, e ben due sulla panchina dello Sporting Lisbona, passato da Marcel Keizer a Leonel Pontes arrivando a Jorge Selas. Solamente uno in Turchia, precisamente sulla panchina dell’Ankaragücü.