“Nessun dorma” (titolo suggerito da Lorenzo Semino) al termine di Genoa-Bologna è stato cantato da Andreazzoli e non da Pavarotti: “Pochi andranno a letto soddisfatti. Radovanovic è l’anima della squadra, da prendere come esempio. Ne abbiamo tanti che possono imitarlo: che lo facciano”.

Andreazzoli con le sue parole non ha voluto pestare i piedi dell’anima di nessuno, l’unica intenzione nel cercare di far montare i calciatori genoani a cavallo di un parafulmine e prendere una scossa. Le parole del mister a caldo, a fine gara, saranno state pronunciate perché i suoi hanno rispettato solo l’agonismo e non la tecnica, ma soprattutto la tattica , senza la quale non è pensabile che si possa giocare un incontro degno. Il Vecchio Balordo marca a uomo e onora la zona quando l’uomo marcato prende il largo, il problema è che seguirlo equivale a sguarnirsi troppo. Andreazzoli ha nella su testa un calcio e sogna di non limitare i propri intenti alla semplicistica tattica di non lasciar giocare gli avversari.

Senza dare i numeri, nel sistema di gioco contro i felsinei ha funzionato meglio in fase difensiva ed è apparso che i tre centrali abbiano cercato di curare con maggiore responsabilità gli equilibri in ampiezza quando sono stati  aiutati dalla squadra in fase di non possesso dai centrocampisti e dalle punte per mantenere la squadra corta, pronta a fare una pressione continua sul pallone non lasciando la possibilità di concedere agli avversari il tempo di sfruttare con movimenti preordinati l’ampiezza di campo concessa. Grazie alla pressione continua sul pallone, la squadra genoana può rimanere corta e quando tutto ciò è riuscito le soluzioni di sviluppo di gioco del Bologna sono diventate più prevedibili e quindi più facilmente contrastabili, in particolare sulle corsie laterali. Radu non ha fatto una parata salva-risultato. In questo schema, contro il Bologna, come detto da Andreazzoli è emerso Radovanovic nel ruolo di centromediano metodista, pronto a schermare la difesa nel rombo con la posizione di vertice alto.

Il problema del Genoa è che nelle ultime gare il centrocampo è affogato nel cuore del gioco dopo una 70’, perché ha dato l’impressione in precedenza di correre e boccheggiare a vuoto. Schöne si è ritrovato a sprazzi, qualche altro si è smarrito non essendo inventore di gioco ma una buona aggiunta alla fase difensiva che cerca di anticipare le mosse opponendosi ad un avversario designato. Ogni discorso sul modulo torna incoerente, lontano dal sembrare qualcosa di cartesiano, logico, chiaro.

Andreazzoli ha anche detto: “Non siamo riusciti a mettere in campo quella tranquillità e gusto del gioco”. La domanda delle cento pistole da porsi, domanda che si porranno certamente Andreazzoli e il suo staff tecnico, è se più che il modulo sia confacente l’utilizzo dei calciatori e le loro qualità in quel contesto di strategia. Guardando il Genoa dall’alto, faccio una considerazione da cronista: il Vecchio Balordo non potrebbe ottenere di più con il 4 2 3 1? Ne spiego anche il perché, altrimenti sarebbe per dirla alla genovese una “belinata” fantasiosa. Il Genoa ha creato superiorità numerica quando Romero si è staccato dalla difesa e la coperta però  è rimasta subito corta dietro; il Genoa ha creato occasioni quando Schöne ha giocato nelle vicinanze dell’area di rigore, Radovanovic ha dato il massimo da schermo difensivo quando la squadra era in fase di possesso.

La difesa a quattro permetterebbe ad uno degli esterni di sganciarsi a turno, a Zapata di essere più coperto, a Romero di salire e alle spalle di Pinamonti potrebbe giocare oltre al danese, modello mezzala dell’Ajax come nel passato, anche un Kouamé non nelle grinfie dei centrali avversari. Uno degli esterni a turno o Lerager per trasformare i numeri tattici in altra strategia in fase di non possesso . Tra le “belinate” aggiungerei, in attesa di Sturaro, un centrocampista di gamba e “garra” vicino a Radovanovic. Andreazzoli ha specificato in conferenza stampa, oltre alla frase alla Pavarotti, che i numeri della gara non condannano il Grifone e questo potrebbe essere un buon cammino per il futuro.

Continuano gli sgobb, le fake news sulla posizione di Andreazzoli alla guida del Genoa. Per adesso sono “fanfucole”, come quella che il Genoa abbia contattato GattusoRinghio era stato interpellato a fine maggio e aveva rifiutato come nei confronti di Lazio, Fiorentina, e Sampdoria, perché non voleva ripetere la stagione trascorsa al Milan. Fra l’altro non è stato allontanato dal Diavolo e a Milano i bene informati testimoniano che  dopo essersi informato sul budget rossonero futuro abbia preferito levare le tende da Milanello. Pregasi verificare le notizie. Tante volte una telefonata non allunga solo la vita ma elimina inutili fake-news. Complimenti a Massa di Imperia per la buona direzione in Genoa Bologna.


Genoa, Andreazzoli: “Pochi andranno a letto soddisfatti. Radovanovic esempio da seguire” – AUDIO