Non la migliore Italia dell’era Mancini, ma sicuramente una nazionale che conosce i propri mezzi quasi a menadito e trova sempre nel giostrare il pallone il modo per creare tante occasioni da gol e non perdere mai la calma. Si può fare ancora meglio, certo, soprattutto nelle transizioni offensive, in quelle difensive (grave il pallone perso nella propria metà campo in occasione del vantaggio armeno) e nella concretezza negli ultimi metri, ma a pensare ad un’Italia a punteggio pieno nel Gruppo J, solamente pochi mesi fa, si sarebbe fatta fatica. E pensare alla seconda rimonta consecutiva dopo quella contro la Bosnia, a fine giugno scorso, viene da pensare che due indizi rischino quasi di fare una prova. La Nazionale di Mancini funziona e prosegue sulle linee guida tracciate dall’anno scorso.

Anzitutto, il 3-1 rifilato all’Armenia questa sera lancia gli Azzurri a pieno regime, con 15 punti. Al giro di boa, l’Italia si porta momentaneamente a +6 sulla Finlandia impegnata contro la Grecia e attende l’impegno di domenica prossima in terra scandinava per cercare di consolidare ancora una volta il primato nel girone.

E pensare che stasera, nel più classico e ben orchestrato dei contropiede, una generosa e combattiva Armenia era passata in vantaggio col proprio centravanti Karapetian. Era l’11esimo minuto del primo tempo e la serata poteva mettersi molto peggio, se non fosse che questa Italia ha nel gioco la molla che può farla rialzare in fretta.

Prima ci mette i guantoni Ayrapetian su Bernardeschi, poi qualche errore di troppo sotto porta fa crescere la manovra azzurra. Alla fine, è l’uomo più avanti nella preparazione, Belotti, a disorientare il marcatore e ricevere l’assist vincente da Emerson Palmieri, spina nel fianco degli armeni per quasi tutta la gara (e non a caso il secondo giocatore più avanti nella condizione, titolare fisso del Chelsea di Lampard da cinque giornate, ndr).

Siamo al 28′ e l’Italia potrebbe chiudere in vantaggio la prima frazione. Non lo farà, sprecando molto con Belotti, e si ritroverà però in vantaggio numerico per l’espulsione un po’ generosa dell’attaccante armeno Karapetianautore del gol del vantaggio.

Alla ripresa è ancora una volta l’Armenia a provare ad imporre il proprio gioco in ripartenza e per oltre venti minuti mantiene l’equilibrio nel punteggio. Poi, al 77esimo, un altro traversone, questa volta dalla destra e partito dai piedi di Bonucci, premia le doti in inserimento e smarrimento di Pellegrini: nella Roma è ormai diventato un mediano, ma nell’occasione del gol è di fatto un attaccante aggiunto che svaria al limite dell’area di rigore e detta il cross al suo compagno di squadra. Di testa marcherà la rete del 2-1.

L’Italia ora è in fiducia e vuole chiudere la partita. Ad aiutarla ci si mette Ayrapetian, portiere avversario, che sul mancino di Belotti in area di rigore, ben servito da Sensi, non è certo impeccabile. All’80esimo gli Azzurri sono avanti di due reti e segnerebbero anche la quarta al termine di un’ottima azione, ma un fuorigioco dubbio nega la tripletta a Belotti.

Il primo dei due impegni del commissario tecnico Mancini, considerato lo stato dell’arte a sole due giornate da inizio campionato e l’infermeria piena, può andare in archivio. Ma importante sarà il crocevia della prossima domenica, contro la Finlandia, che potrà dire molto della tranquillità con cui l’Italia potrà affrontare le ultime quattro gare del Gruppo J.


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