Dopo soli 98 giorni Genoa e Fiorentina tornano ad incrociare i loro destini. Gli spettri di una retrocessione sono lontani ricordi, che hanno fatto da preludio in estate a una stagione dove ci si attende un riscatto. Da una parte e dell’altra, complice quel calciomercato che fra poco più di 24 ore chiuderà i battenti sino a gennaio.

All’esordio le due formazioni hanno dimostrato di avere una buona vena realizzativa con tre reti segnate a testa, ma qualcosa è da rivedere in fase difensiva e i margini di crescita e miglioramento sono ampissimi. Oggi al Ferraris la seconda tappa della stagione rossoblu e di quella viola, nella sfida che rimetterà contro per la terza volta Andreazzoli e Montella. Si tratterà anche del 50esimo scontro diretto tra Genoa e Fiorentina in Serie A.


NOTIZIARIO

Sono 27 i gradi percepiti al Ferraris, ma è l’umidità a fare da padrona. Il terreno, rizollato in estate, appare in ottime condizioni. La Tribuna è il settore più rivisitato, ampiamente ridotto per i lavori in corso. Nessuna limitazione negli altri settori, dove il pubblico rossoblu è pronto ad offrire una grande cornice di pubblico. In Gradinata Nord troneggia uno striscione dedicato a Maurizio, il tifoso rossoblu morto in settimana (“un guerriero leale e fiero non smarrisce il suo sentiero, con il tuo viso da ragazzino continua il tuo cammino“). In tribuna da segnalare la presenza dell’intera famiglia di Marco Rossi: moglie e figli, di cui uno ampiamente fornito di gadget del papà, tra cui la maglia su cui è scritto un grande numero 7. Mentre sale il grido della Nord, in tribuna arrivano le distinte: Saponara, che era stato convocato, non figura neppure in panchina. In tribuna avvistati anche Gumus, Sturaro in compagnia del vice presidente Blondet l’intera famiglia Commisso. Sono 760 i tifosi viola accorsi in Liguria.


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Schöne, Radovanovic, Lerager, Barreca; Kouamè, Pinamonti. Allenatore: Aurelio Andreazzoli. A disposizione: Marchetti, Jandrei, El Yamiq, Biraschi, Agudelo, Jagiello, Pajac, Romulo, Pandev, Sanabria, Favilli.

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Lirola, Milenkovic, Pezzella, Ranieri; Pulgar, Badelj, Castrovilli; Sottil, Boateng, Chiesa. Allenatore: Vincenzo Montella. A disposizione: Benassi, Brancolini, Ceccherini, Cristoforo, Montiel, Ribery, Terracciano, Terzic, Venuti, Vlahovic, Zurkowski.


LA PARTITA 

Ottimo colpo d’occhio all’ingresso in campo delle squadre: pur mancando gli striscioni rossoblu, scelta in linea con la contestazione verso la presidenza Preziosi, sono molte le bandiere a sventolare. E senza dubbio non manca la voce a sostenere questo Genoa. La Fiorentina, in tenuta verde, attaccherà subito sotto la Nord. Il Genoa invece sfoggia il suo completo rossoblu. Arbitra Giacomelli della sezione di Trieste. Al VAR Banti di Livorno.

Con qualche minuto di ritardo, inizia la gara del Ferraris. Il pallone per il primo minto di gioco lo mantiene la formazione ospite e quando il Genoa prova a spezzare la manovra viola, Giacomelli ravvisa un fallo di Pinamonti su Milenkovic.

Al 3′ di gioco il primo acuto offensivo del Genoa con Lerager che trova Ghiglione, bravissimo di prima intenzione a fornire un traversone in area sulla testa di Pinamonti. Il suo colpo di testa è impreciso e termina a lato. Al quinto di gioco, dopo una serie di rimpalli e il Genoa che non riesce a disimpegnare al limite dell’area, un sinistro di Boateng sfila a lato di poco e fa salire un brivido per la schiena del Grifone.

Al 7′ di gioco Romero perde Chiesa su una punizione viola dalla propria metà campo. Il numero 25 viola stoppa di petto e si addentra in area, concludendo col destro che termina a lato di pochissimo. Occasione clamorosa per la formazione di Montella. Al nono, invece, la  Fiorentina concede una pericolosa punizione al Genoa da poco oltre i 25 metri. Sul pallone Schöne, la cui conclusione viene deviata in angolo. Il primo tiro dalla bandierina della gara.

Lo batte lo stesso Schöne, che trova la testa di Radovanovic che, in società con Romero, colpisce palo. Il pallone poi verrà disimpegnato ancora dalla difesa viola. Ma il secondo angolo è quello buono e segna Zapata di testa, all’11esimo minuto, battendo Dragowski su cross di Ghiglione. Il Ferraris è letteralmente esploso al gol del centrale colombiano, che si conferma un valore aggiunto quando si tratta di staccare di testa nelle aree avversarie.

Al quarto d’ora ammonito Romero che blocca una ripartenza in velocità di Chiesa all’altezza del centrocampo. Al 17esimo ci prova Badelj dalla distanza, ma pallone abbondantemente alto, al 18esimo un secondo tentativo da fuori (questa volta di Sottil) trova la deviazione di Pulgar e la successiva rimessa dal fondo per il Genoa, che allenta il giro palla della Fiorentina fattosi più insistente dopo la rete dello svantaggio.

Al minuto 21′ si conclude un’azione insistita del Genoa nei pressi dell’area viola e Giacomelli ferma il gioco perché Lerager rimane a terra toccandosi il volto. Nessun episodio sospetto, il centrocampista danese si rialzerà senza problemi. Da un danese all’altro, da Lerager Schöne: quest’ultimo approfitta di una funzione da centrocampo per aprire su Ghiglione, che per la seconda volta in questa partita ribadisce una rea di rigore di prima intenzione e con precisione. Questa volta è Kouamè ad avventarsi sul pallone, ma senza toccarlo.

Al 24esimo terzo corner rossoblu dopo un tiro di Radovanovic deviato in angolo e Genoa ancora pericoloso: Dragoswski è bravissimo a chiudere ancora su Radovanovic. Poi l’azione proseguirà, ma Ghiglione verrà pescato in fuorigioco.

Il Genoa rischia un po’ nel giro palla a cominciare da Radu e dalla difesa e al 28esimo i viola reclamerebbero per un fallo di mano in area di rigore rossoblu, ma per Giacomelli e VAR non c’è nulla. Nel frattempo, a ridosso della mezz’ora, intervento di Vigili del Fuoco e personale medico in Nord per un tifoso che probabilmente è caduto nel fossato della Gradinata rossoblu. Il secondo tentativo di Radovanovic da fuori area, questa volta in controbalzo, arriva al minuto 34′ ma avrà esito ben diverso. Conclusione che questa volta termina altissima.

Al 35esimo quarto tiro dalla bandierina favore del Genoa dalla destra. Dragowski è molto bravo ad allontanare il pericolo coi pugni. Al 37′ ci prova Castrovilli dal vertice destro dell’area di rigore: Radu controlla il pallone mentre sfila sul fondo. Al 38esimo primo angolo anche per la Fiorentina: Giacomelli interromperà tutto sul colpo di testa di Pezzella, ritenuto falloso.

Al 40esimo ottima chiusura difensiva di Barreca a chiudere su Pulgar in area di rigore. Intanto in Gradinata Nord sembra andare verso la risoluzione il recupero della persona caduta nel fossato. Si avvicinerà alla situazione anche Chinnici, preparatore atletico del Genoa. Il tifoso verrà portato via in barella, immobilizzato, tra gli applausi del Ferraris e con Giacomelli che fermerà il gioco.

In campo la partita prosegue e e Pinamonti, al 43esimo, impegna Dragowski in una parata miracolosa su cross dalla sinistra di Barreca. Sarà ancora calcio d’angolo per il Genoa, con battuta sul primo palo e sponda di testa di Pinamonti. La difesa viola si rifugia sul fronte opposto e ancora in calcio d’angolo.

Al 44esimo ammonito anche Criscito, che si lamenterà non poco con Giacomelli sostenendo di non aver toccato l’avversario. Al termine di due minuti di recupero, infine, Giacomelli manderà le squadre negli spogliatoi: punteggio di 1-0 a favore del Genoa.

Nell’intervallo trapelano un po’ di informazioni rassicuranti sulle condizioni del tifoso caduto nel fossato della Nord. Provvidenziale l’intervento di Digos e pompieri, oltre che ovviamente dei sanitari. Il tifoso è uscito vigile, ma verrà portato in ospedale per accertamenti. Come redazione gli auguriamo il meglio.

Alle 21:50 riprende il secondo tempo: Genoa all’attacco sotto la Nord. Nessun cambio per Genoa e Fiorentina. Al 47esimo pericolosa la Fiorentina: Radu, su un traversone dalla sinistra, è chiamato a deviare in corner. Zapata respingerà di testa.

Ma è una Fiorentina battagliera quella che entra in campo in questa ripresa. Il Genoa, per quasi cinque minuti, è costretto nella propria area di rigore prima di ribaltare il fronte e conquistare il settimo angolo della sua gara. La battuta arriva da destra ed è affidata a Schöne, ma la difesa viola è brava a contrastare prima Kouamè, poi Zapata.

Al 53esimo Pinamonti vicinissimo al raddoppio su assist di Lerager: il tiro del numero 99 rossoblu finisce sull’esterno della rete. Al 55esimo ci prova anche Ghiglione accentrandosi sul mancino: pallone che termina largo. L’apertura su di lui era arrivato ancora una volta, come accaduto a Roma, da parte di Radovanovic.

La terza occasione nel giro di pochi minuti, 57esimo, porta il nome di Lerager, che nel tentativo di incrociare col destra da posizione molto defilata vede il pallone sfilare largo. E al 58esimo Kouamè spreca il gol fotocopia rispetto a quello siglato a Roma: il cross è di Ghiglione, il colpo di testa più impreciso che una settimana fa.

Al 58esimo Montella si gioca la carta Dalbert al posto di Badelj. Cambio che vede la formazione ospite ridisegnarsi col 4-2-3-1 e Dalbert proposto sulla linea dei centrocampisti. Al 62esimo la Fiorentina conquista un calcio d’angolo dalla destra su cui si avventa Pezzella, bravo a colpire ma senza inquadrare la porta.

Al 64esimo Kouamè, dopo aver stoppato un rilancio di Radu dalla propria area, si invola verso la porta difesa da Dragowski e lo trafigge puntando Pezzella e scaricando un potente destro alle spalle dell’estremo difensore viola. Nulla da fare e Genoa che raddoppia con ampio merito dopo aver sprecato tanto.

Ora il Genoa, forte del doppio vantaggio, cerca di chiudere definitivamente la gara. Al 68′ ha la possibilità di farlo con un altro corner che confeziona uno schema ben eseguito tra Schöne, Pinamonti e Lerager. La conclusione di quest’ultimo viene prima deviata, poi miracolosamente deviata da Dragowski in angolo.

Non è finita qui perché al 69′ Radovanovic colpisce ancora un legno, questa volta la traversa, e poi Dragowski è costretto nuovamente a deviare in corner su tiro del numero 21 rossoblu.

Al 70esimo standing ovation per Ghiglione, che lascia il posto a Romulo. La Fiorentina inserisce anche Ribery e Vlahovic al posto di Boateng e Sottil. Alla ripresa è ancora Genoa ed è ancora un’occasione clamorosa sotto porta per i rossoblu, ancora con Lerager che riceveva da Pinamonti e poteva colpire. Buona la chiusura di Pezzella che rischiava anche di beffare Dragowski.

Al 73esimo insidiosa anche la Fiorentina col neo entrato Vlahovic, il cui colpo di testa termina poco distante dall’incrocio dei pali su cross di Pulgar da calcio piazzato. Un’occasione che fa da preludio al rigore assegnato al 75esimo per fallo di Romulo su Dalbert. Della battuta si incarica Pulgar, bravo a spiazzare Radu sulla destra. Fiorentina che accorcia le distanze.

Andreazzoli corre ai ripari e toglie anche Barreca inserendo Pajac (77′). All’81esimo ci prova Ribery accentrandosi sul destro e puntando la difesa rossoblu: attento Radu nel difendere il primo palo. All’83esimo ultima sostituzione per Andreazzoli: dentro Pandev e fuori Pinamonti. All’87esimo angolo per la Fiorentina dalla destra: a colpirla è ancora Pezzella che la spedisce alta sulla traversa.

La formazione viola attacca alla ricerca del pareggio e il Genoa cerca di contenere come può, trovando un’avversaria imprecisa. I minuti di recupero concessi da Giacomelli sono 4′ e li inaugura un palo di Chiesa e una successiva parata di Radu (con deviazione) su tiro ancora del numero 25 viola. Ma non c’è più tempo per pareggiare la gara e il Genoa porta a casa tre punti che, statistiche e campo alla mano, sono ampiamente meritati. Da segnalare Andreazzoli inviperito per l’ultimo angolo concesso alla Fiorentina a tempo scaduto. Al triplice fischio scapperà di corsa negli spogliatoi applaudito a gran voce dal Ferraris assieme alla sua squadra. “Vi vogliamo così” il monito della Nord.


LE PAROLE DI CHRISTIAN KOUAMÈ AL TERMINE DI GENOA-FIORENTINA