Genoa capoccia, è dai tempi di Gasperini che non succede di portare sotto la Lanterna un risultato positivo. Per la prima volta, considerata la prima giornata di campionato dove la Roma deve ancora rodare i meccanismi portoghesi del nuovo tecnico Fonseca, il Genoa e suoi tifosi potrebbero alla fine non ascoltare la canzone di Venditti “Grazie Roma”.

È un auspicio dopo aver visto il precampionato di entrambe le squadre e non dal punto di vista dei risultati. Andreazzoli nel mirino di radio, giornali e giornalisti di sponda giallorossa: ancora non gli hanno perdonato la sconfitta nella finale di Coppa Italia del 2013 contro la Lazio.

Andreazzoli con l’Empoli ha già incontrato due volte la Roma lo scorso anno. All’andata ad Empoli è stato punito da Caputo, il centravanti che oltre sbagliare un rigore si è divorato almeno 2 gol. Al ritorno è stato punito dal VAR all’ultimo secondo di gioco con un gol annullato a Krunic apparso anche regolare: sarebbe stato un pareggio da 2 a 2,  un regalo per l’esordio di Ranieri in panchina. La fotocopia di quello successo al Vecchio Balordo lo scorso maggio se non fosse stato tradito dal Direttore di Gara e del VAR per una “reclam” del calcio di rigore ad occhio nudo facendolo soffrire fino all’ultimo istante dell’ultima giornata di campionato.

Che Genoa dovremo aspettarci domani sera all’Olimpico? Senz’altro quello visto sul piano del gioco in tutte le amichevoli giocate, con la speranza di non prendere il solito gollonzo e di continuare a farne degli altri. Contro una Lupa senza denti dal centrocampo in giù ci vorranno idee in fase di possesso.

La struttura offensiva del Vecchio Balordo dovrà essere bene organizzata in particolare negli scaglionamenti, negli smarcamenti, nelle ricezioni durante la prima costruzione e nel consolidamento del possesso: bisogna buttarla dentro da parte degli attaccanti. Il Grifone attaccherà tramite verticalizzazioni improvvise e Pinamonti, Kouamè o qualche altro dovranno essere bravi sui movimenti incontro ad allargarsi per favorire gli inserimenti con o senza pallone delle mezzali.

Andreazzoli non soffocherà la libertà decisionale del singolo in base alle proprie abilità cognitive, esecutive e di improvvisazione, in particolare negli ultimi 30 metri: tutto raccontato da Andreazzoli quando fa lezioni di calcio e parla di mobilità e imprevedibilità.

La fase offensiva è importante visti i difetti giallorossi, specialmente in campo aperto, così come è importante la fase di non possesso o le linee difensive per disorganizzare la forza in attacco di Dzeko e compagnia. La compattezza (orizzontale e verticale) tra le linee di difesa e centrocampo, alzando  l’intensità del proprio pressing, potrebbe essere una carta vincente che permetterebbe di forzare il giocatore avversario in possesso ad effettuare lanci lunghi alla cieca o un passaggio rischioso facile da intercettare.

Queste affermazioni a prima vista sono una distrazione astratta e utopistica perché complesse e difficili da realizzare nella pratica, per di più nella prima giornata di campionato. Andreazzoli e il suo staff hanno cercato di semplificare tutto durante la preparazione, sotto il Cupolone adesso toccherà ai giocatori rendersi consapevoli del lavoro svolto in 50 giorni di ritiro.

Il modulo o i numeri del modulo saranno di secondaria importanza, importante che non siano una conoscenza univoca. La formazione? Unico dubbio dovrebbe essere chi sarà il sostituto di Saponara. Il candidato numero uno è Radovanovic pronto a fare un rombo difensivo con Zapata e compagnia. Al dubbio principale aggiungiamo quello tra Romero e Biraschi. Allego una foto del grande Sergio “Callaghan” che dal terzo anello potrebbe ripetere la sua frase storica.

CAPITOLO ROMA. Una Roma con un solo romano, Florenzi, in formazione e anche in rosa (escludendo i giovani della Primavera). Una Roma senza Totti e De Rossi neanche dietro le scrivanie di Trigoria è difficile da ricordare. Oltre ai romani mancherà anche il Faraone El Shaarawy capocannoniere lo scorso anno e il nuovo tecnico sta facendo fatica a sostituirlo.

La Lupa con il nuovo allenatore Fonseca, portoghese con i pregi e i difetti del calcio lusitano, si appresta ad affrontare il nuovo campionato più che con il calciomercato con i rinnovi di Dzeko e Zaniolo in prima pagina dei trasferimenti fino alla scorsa settimana. L’ultimo arrivato è Zappacosta.

Mister Fonseca, come ha detto Mancini nell’intervista di domenica scorsa alla Gazzetta dello Sport, è atteso dal campionato italiano. Il selezionatore italiano ha detto che “un conto è allenare lo Shakhtar Donetsk, squadra unica e sempre vincente nel suo paese, altro la Roma”.

La Roma vista nella televisione della società gioca con il 4-2-3-1 come gli ucraini e cerca le stesse impostazioni che nell’ultima gara contro l’Arezzo hanno faticato a mettersi in mostra. Ci saranno poche squadre con quella strategia che si faranno sbranare dalla Lupa in fase di possesso con i terzini in sovrapposizione che spingono sulle fasce alla ricerca del cross.

I tre che agiranno dietro le punte non avranno molti spazi, giocando stretti e allineati, se non svarieranno molto e si scambieranno di posizione per non dare punti di riferimento.
La Roma in futuro potrebbe divertire ma Zaniolo, Perotti e Cengiz Under dovranno mettere la loro imprevedibilità a favore del gioco per cambiare il ritmo e l’andamento delle gare.

Il difetto visto contro i toscani di Serie C è stato l’equilibrio nelle due fasi di gioco. Il problema principale quando è stato perso il pallone con il centrocampo non pronto a coprire e fare muro: Fonseca spera di migliorare con l’ingresso di Veretout ai box fino a martedì scorso. In panchina con il Genoa? Attualmente i due davanti alla difesa, Cristante e Pellegrini, hanno bisogno di sostegno.

In difesa la Roma risente della mancanza di velocità di Manolas e l’unico dei centrali in grado a garantire un po’ di sprint è Juan Jesus (recuperato per la gara di domani sera) con Fazio non al top della forma vista anche la struttura fisica.

Contro l’Arezzo troppe ripartenze concesse, in particolare da pallone inattivo. Un difetto che nel campionato italiano bisogna subito guarire. Quando la Roma si distende è piacevole da guardare con le manovre ad alta velocità di qualità coordinate dal regista offensivo Dzeko, ma senza il necessario equilibrio, come detto in precedenza, tutto potrebbe finire in una bolla di sapone.

Per esaminare la Roma verso la prima di campionato abbiamo preso a paragone la gara con i toscani e non quella precedente con il Real Madrid. Fonseca come parecchi tecnici impegnati nella prima di campionato spera nel calciomercato in entrata, ma anche in uscita.

La probabile formazione giallorossa è con un solo debuttante in campo, il portiere Pau Lopez. In difesa Florenzi, Fazio, Juan Jesus e Kolarov in difesa; Cristante e Pellegrini (Veretout) davanti alla difesa; Cengiz , Zaniolo e Perotti alle spalle di Dzeko.

L’arbitro di Roma-Genoa sarà Calvarese Giampaolo di Teramo, ingegnere di 43 anni. Sono 112 le gare in serie A con 34 espulsi e 35 rigori. Prima gara arbitrata in serie A nel maggio 2009. Alla Can A dal 2012. Con la Roma 13 gare (8 vittorie, 1 pareggio, 4 sconfitte). Con il Genoa 9 partite (1 vittoria , 3 pareggi, 5 sconfitte).

Diventato arbitro per colpa di un infortunio mentre giocava in Eccellenza non è stato mai propenso al VAR. Nell’anno in cui la tecnologia fece il debutto, l’ingegnere è stato quello che ne ha usufruito di meno. Lo scorso anno per non andare contro le raccomandazioni dei vertici è stato più propenso all’aiuto della tecnologia. Solamente in una occasione ha sbagliato vistosamente, in occasione del Derby tra Samp e Genoa del maggio scorso: il rigore di Biraschi ci poteva stare, ma il rosso da chiara occasione da gol, al 50esimo minuto di gioco, è stata una invenzione non corretta, neppure da parte del VAR (Orsato).

Primo assistente Liberti di Pisa, secondo Cecconi di Empoli. Quarto uomo Ros di Pordenone, al VAR Fabbri di Ravenna. All’AVAR Passeri di Gubbio.