Nel giorno della riapertura al pubblico del Centro Sportivo Pio XII – Gianluca Signorini, casa rossoblu rinnovata e soggetta ancora per qualche settimana ad una serie di opere di restyling, era presente anche Enrico Preziosi. Intervistato a margine dell’allenamento a porte aperte, il primo sui nuovi campi nel cuore di Pegli, il presidente del Genoa ha risposto per la prima volta anche alle domande sui recenti colpi di calciomercato (Schöne e Saponara su tutti). Di seguito le sue dichiarazioni.

Sui lavori allo stadio Luigi Ferraris: “Non credo che i lavori allo stadio LuigiFerraris saranno finiti per la prima di campionato, forse per la terza. Non sto seguendo i lavori dello stadio ma mi è stato detto che almeno per le prime due non sarà pronto”.

Lo spettacolo del nuovo centro sportivo è merito di Preziosi e della dirigenza: per poter emergere e fare arrivare giocatori importanti serviva un restyling? “Occorreva, perché veramente era molto limitato, soprattutto per gli allenamenti. Si faceva molta fatica, soprattutto quando si era numerosi e si dovevano dividere i gruppi. Questa struttura, che dovrà essere ancora rifinita, credo sarà pronta entro due mesi e sarà molto bella. Quando siamo venuti qui non c’erano buche di centimetri ma di metri, cose pazzesche. Che cosa abbiamo fatto in questi anni? Dura riconoscerlo, ma quando mi guardo indietro sono soddisfatto che le cose vadano avanti. La riconoscenza non è di questo mondo, quindi aspettiamo un’altra vita. Quanti permessi abbiamo chiesto? Tantissimi, e ce ne sono ancora in corso per la palestra in muratura, una vasca rigenerante per i giocatori, un magazzino. Sono stati richiesti molti permessi”.

Sul calciomercato: “Io mi ero riproposto di non parlare con nessuno, come deciso l’anno scorso dopo Firenze, ma credo che sia giusto anche per il vostro lavoro dire ciò che penso: abbiamo cercato di fare qualcosa con più oculatezza ed attenzione, cercando di non privarci dei giocatori migliori ed arricchendo con altri. Questo l’ho fatto per me in primis, poi ovviamente per i tifosi e per la società. Il valore della rosa, lo sappiamo, lo si esprime solamente nelle partite; solo da domenica in avanti capiremo un po’ meglio il valore della rosa e quelli che potrebbero essere i nostri obiettivi. Ora non voglio parlare di salvezza o parte sinistra della classifica, tanto su ogni cosa che io dico viene fatta sempre polemica. Io sto zitto, come è giusto che sia perché la sofferenza dell’anno scorso è stata troppa e quella che ho causato io agli altri credo sia stata altrettanta. Quest’anno, credo di aver fatto le cose con un po’ più di attenzione. Io avevo promesso – tante cose le ho promesse e qualcuna non l’ho mantenuta – dopo Firenze di cercare che queste cose non si ripetessero mai più. E non è solo Schöne a fare la differenza, perché se fosse solamente questo sarei molto preoccupato. Una squadra non funziona solo con un giocatore di classe, che certamente alza il livello di tutto ma non è il motore centrale. Il motore centrale è sempre il gruppo e io penso che questo sia un bel gruppo. Sul mercato in entrata e in uscita sto zitto, perché poi i tifosi ricordano molto bene quel che si dice e non vorrei dire niente. Posso dire che chi è intoccabile per mister Andreazzoli, che lo vede essenziale, noi non lo vendiamo a qualsiasi cifra. se il mister deciderà che uno o due – e ne abbiamo un paio o tre in esubero – possa andar via, allora cercheremo le giuste destinazioni”.

Sulla possibile cessione di Kouamé: “Christian è un giocatore che per il mister, ad oggi ed anche fino a dieci minuti fa, è essenziale per l’economia della squadra e del suo gioco. Se è essenziale non va via a nessuna cifra, a meno che non arrivi uno con 100 milioni. Kouamé per il mister è intoccabile, quindi lo mettiamo fra gli intoccabili”.

Sulla cessione della società: “Questo poi ricordando anche a tutti i tifosi: io non illudo, se qualcuno pensa che io abbia fatto una squadra così per recuperare affetto o interesse dico di no, dico che la società Genoa è sempre in vendita e che spero arrivi una persona seria che metta un cartello dicendo di volerla comprare. Vero è che siamo noi a dover cercare un compratore, ma devo dire che all’orizzonte ce ne sono pochissimi e a volte nemmeno troppo affidabili. La contestazione continuerà, perché i tifosi faranno quel che devono fare senza che io abbia mai proferito parola per contestare la loro contestazione. Va bene così, ma a quei tifosi dico di stare tranquilli perché il Genoa è in vendita. Anzi, lo dico ad alta voce. 

Basta poco per animare il popolo del Genoa, ma basta altrettanto poco per disanimarlo. L’equilibrio non so dove ce lo andremo a giocare, io non ho interesse né per esaltazione né per disperazione. L’anno scorso abbiamo avuto modo di disperarci abbastanza ed io non ho mollato o lasciato sola la squadra nemmeno per un giorno. A me non interessa l’entusiasmo: mi fa piacere che ci sia gioia e un po’ di serenità fra i tifosi, però nello stesso tempo basta un giocatore per spostare gli equilibri. Non vorrei che tutto l’entusiasmo fosse solo su Schöne, perché ne sono arrivati nove e non sarebbe carino nei loro confronti. Non mi illudo di niente, faccio quel che posso fare e credo di volerlo fare meglio degli anni passati perché è un debito che ho con loro. In effetti loro non lo meritavano, e forse nemmeno io”.

Visioni e previsioni sui centravanti in rosa: “L’anno scorso abbiamo avuto Radu, a cui abbiamo dovuto perdonare qualche errore, ma in un giovane è normale. Anche Romero, che ha avuto qualche espulsione di troppo, oggi è un giocatore promesso e a dire il vero venduto alla Juve. I giovani bisogna aspettarli: in attacco, di pancia, avrei preferito avere ancora maggiore sicurezza, ma il mister mi ha rassicurato del fatto che la rosa sia sufficientemente preparata per affrontare il campionato. Il recupero di Favilli è stato importantissimo, perché è un giocatore che a me piace tantissimo. Credo che se lo recuperiamo e lasciamo le cose così come stanno non ci sia da fare molto. Tanto abbiamo segnato sempre anche in amichevole, e qualche gol l’abbiamo fatto attraverso il gioco: speriamo di farli anche in campionato”.

Su Genoa-Imolese: “Sono un po’ arrabbiato con la RAI perché non ha trasmesso Genoa-Imolese: non sono riuscito a vederla con nessun artificio, sono riuscito solamente a commentarla tramite messaggi che mi arrivavano da Zarbano e non ho visto niente. Mi sembra abbiamo vinto con merito e non era da sottovalutare, perché alcune squadre di Serie C hanno messo in difficoltà molte squadre di A”.

Su un possibile ritorno allo stadio nei prossimi mesi: “Ho detto ai miei ragazzi mezz’ora fa che con una contestazione in atto, legittima o non legittima, i tifosi hanno il mio rispetto nonostante pensino il contrario. Certe cose non mi sono piaciute lo scorso anno, sapete benissimo a cosa mi riferisco e a certi tipi di offesa a cui allora non sto più io e decido di non venire più allo stadio. Ma se la contestazione si limita a ‘Preziosi Vattene’, beh ne prendo atto. Sono qua, se me ne vado cosa succede? Mettiamone qualcun altro. Vedremo, mi piacerebbe ovviamente tornare allo stadio e l’ho detto anche ai ragazzi: siete anche voi la chiave per far capire che abbiamo costruito una squadra seria capace di dare soddisfazioni. E quindi, forse, anche il presidente avrebbe diritto di presenziare a qualche partita dopo aver investito”.

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Sull’incontro con Ferrero: “La storia ad Ibiza è stata molto semplice: è arrivato il presidente Ferrero con la moglie e sapete bene che è un guascone, un burlone. Ha mandato lui su Instagram le foto, ma è stata una scena tranquilla ed è anche giusto che sia così. Io non odio Ferrero, penso anche sia una persona seria anche se molti lo dileggino. Quando ha detto una cosa in Lega Calcio l’ha sempre mantenuta, poi mi ha battuto sul campo e questo mi secca moltissimo. Ha avuto ragione più lui che noi. Se venderà la Samp? Non mi interessa, io sto cercando di vendere la mia. Però come vedete, è una trattativa che mi pare sia cominciata da 2-3 mesi e nonostante venga data per fatta è ancora in essere, a testimonianza di come non sia semplice una trattativa per vendere una squadra di calcio. Questo lo dico per i tifosi che pensano faccia tutti i miei ‘mastrussi’ perché alla fine mi piaccia stare a Genova. Magari, Genova è bellissima e me la vorrei anche godere, ma passeggiarci per me non è semplice: devo chiamare la Digos quando vengo a vedere la partita e lo trovo veramente ridicolo. Ma va bene così: io mi prendo sempre tutto quello che le quattro stagioni ci danno”.

Un giudizio sul prossimo campionato di Serie A: “Credo non ci siano più squadre materasso sotto, neo-promosse deboli. Sono tutte piazze difficili, come il Brescia che si è rinforzato con Balotelli ed il Lecce con Lapadula,che ha già fatto due gol. Si vede che l’aria di Genova non era propizia per lui. Credo sarà uno dei campionati più difficili, bisognerà lottare”.

IN SERATA IL VIDEO CON LE PAROLE DEL PRESIDENTE PREZIOSI 


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