Dopo un mese rivisto il Genoa di Andreazzoli sul campo contro l’Imolese nella gara ufficiale del terzo turno di Coppa Italia Tim.

Al di là delle differenze delle due  categorie di differenza, complimenti agli emiliani-romagnoli per il modo con cui hanno affrontato l’incontro non snaturando il  loro 4-3-1-2 e cercando di controbattere al gioco di Criscito e compagnia.

Alla fine della partita, oltre la quaterna di gol e il primo gol ufficiale di Schöne su punizione, la positività è stata che l’idea di calcio del Mister è condivisa da tutti i calciatori schierati.

Andreazzoli in Austria affermava che questa operazione poteva essere l’operazione più difficile più che imparare la tecnica e la tattica. Ad Andreazzoli negli allenamenti o esercitazioni piace dividere il campo in tre zone di manovra: la zona di costruzione, di manovra e di finalizzazione.

Nel Genoa di Chiavari c’era più qualità grazie agli investimenti della società e le scelte di Preziosi. Qualità che come ha confermato Andreazzoli dovrà migliorare  con il lavoro sul campo più che dal calciomercato, anche perché contro gli imolesi vi erano assenze importanti con aggiustamenti in difesa e a centrocampo.

Quando i rossoblu a quarti sono riusciti ad esprimersi con ripartenze veloci, ficcanti alla ricerca della verticalità, hanno fatto vedere di essere non pronti giustamente  al 100% di affrontare il campionato ma di avere buone chance di poterselo giocare e fare divertire, tutto confermato dal tecnico in conferenza stampa.

Nella zona di costruzione dovrebbero esserci meno problemi rispetto alle altre due, in particolare nella zona della finalizzazione.

Contro l’Imolese in difesa Zapata si è dimostrato il Bronzo del Grifo, non solo per il colore della pelle, ma per il senso di protezione della porta di Radu non solo in fase di possesso degli avversari, ma anche sui palloni inattivi. Radu , numero uno, sicuro in qualsiasi circostanza. A Biraschi solo complimenti per la voglia di giocare in qualsiasi zona del campo e anche a sinistra, non la posizione più preferita.

Romero non si discute, ma dovrà togliersi alla svelta dalla testa non tanto la firma del contratto con la Juventus quanto le lusinghe atalantine di fargli giocare la Champions. Già da domenica prossima sarà altro giocatore vedendosi contro Dzeko e compagnia, considerato che la fase di possesso del Grifone deve partire dai piedi dei centrali.

Nella fase di non possesso Andreazzoli e il Drone dovranno lavorare sui gol fotocopia incassati come nelle altre gare.

Nella zona di manovra la squadra è fiorita con l’ingresso di Schøne e Saponara. Il danese-olandese volante è un facilitatore di gioco sia nella fase di possesso e non possesso dando ritmo al palleggio e aiutando l’uscita del pallone rimanendo più alto dei centrali, ma anche permettendo a Saponara, abile negli spazi più stretti, di fare il suo gioco.

Uscito Saponara, spostato l’Andersen genoano a centrocampo pronto a far rivedere delle fiabe dimenticate dal popolo rossoblu, si è vista la sua universalità di mediano-mezzala toccando un innumerevole numero di palloni nel cuore del gioco. Lerager ha subito approfittato di questo cambiamento utilizzando il fisico nell’inserirsi da dietro.

Di Criscito cosa si può dire di più: la sua qualità sulla corsia sinistra non è in discussione e se a tutto aggiungiamo la voglia di gol da fuori area, ecco un quadro perfetto in questo nuovo modo di giocare.

Ghiglione è la sorpresa che avrà futuro. Sollecitato dalla presenza di Marco Rossi in Tribuna? Il giovane cresciuto nella Primavera genoana, oltre ad avere un buon tiro, è stato quello che ha giocato di più senza pallone non solo nella sua zona di competenza. Radovanovic meglio, quando capirà che il suo sinistro non dovrà più essere da tiki-taka, non per colpa sua considerato che è sempre stato  utilizzato in carriera più per difendere che attaccare, potrebbe fare male nelle ripartenze in verticale e sui cambi campo.

Nella zona di finalizzazione il tecnico dovrà lavorare di più se continuerà a giocare con la coppia Pinamonti-Kouamè. Entrambi devono stare più vicini all’area avversaria per aumentare la pericolosità offensiva. Pinamonti è la prima punta che deve crescere e crescerà, Kouamé ha i numeri per far saltare le difese avversarie ma deve migliorare nella postura per non sbagliare il primo controllo del pallone e lo stop.

Un conto è essere servito nella spazio, un altro giocare con le spalle alla porta non vedendo il difensore che con un passo ti mette in fuorigioco. Muzzi dovrà lavorare sullo smarcamento in zona luce.

Pinamonti e Favilli vederli in coppia appare difficile se non in alcuni momenti particolari.

Per tale motivo Andreazzoli potrebbe ripetere la stessa operazione di Empoli quando fu chiamato a sostituire Vivarini in B. Partì con il 3-5-2 ma virò dopo alcune giornate affidandosi alla sua coperta di Linus con la stessa formazione, ma inserendo  il trequartista alle spalle dei due attaccanti facendo un record di gol in cadetteria: 88 reti segnando in 28 gare consecutive.

Altra piacevole novità nel gioco di Andreazzoli i palloni inattivi. Schöne e Criscito hanno fatto vedere di poter fare male anche sui calci d’angolo e sui calci di punizione indiretti oltre che diretti.

Sotto la Lanterna rosso blu la voglia di godere di calcio è tanta e non subire da nessuno potrebbe scatenare non solo la Gradinata Nord .